Pace fiscale, è tutto finito? Proroghe e scadenze del 2022

Il governo non ha rinnovato la pace fiscale per il 2022. La rottamazione delle cartelle non sarà più possibile, ma ci sono ancora alcune proroghe.

Il 2021 potrebbe essere stato l’ultimo anno della pace fiscale. Rottamazione delle cartelle e operazioni di saldo e stralcio ulteriori non sembrano all’orizzonte di questo 2022. Il problema sta nell’avversione dell’esecutivo, in particolare del presidente del consiglio Mario Draghi, ai condoni fiscali, visti come un modo per legittimare l’evasione. 

Per tutta la fine dell’anno scorso si sono comunque susseguite una serie di proroghe spinte soprattutto dalla volontà dei partiti, Lega in testa. Da settembre a ottobre, a novembre fino ad arrivare alla fine dell’anno, le date per il pagamento delle cartelle esattoriali e degli altri debiti con la pubblica amministrazione hanno continuato ad essere rimandate. 

Nella manovra finanziaria però, non c’è stato spazio per ulteriori proroghe, e il 31 dicembre 2021 anche la rottamazione ter è arrivata alla fine. Rimandata più volte anche a causa della pandemia, questa misura permetteva allo stato di riscuotere parte del debito dovuto, senza l’aggiunta di sanzioni, more o multe. 

Nonostante non ci sia più alcuna ulteriore possibilità di rottamazione al momento, rimangono ancora diverse scadenze in particolare a gennaio legate alle rate stabilite dalle misure precedenti. Dall’IRAP erroneamente non pagata alle rate per le nuove notifiche di pagamento delle cartelle.  

Pace fiscale, le decisioni del governo

L’intero mese di dicembre è stato occupato dalla discussione sulla legge di bilancio, la legge che determina quanti soldi lo stato potrà spendere per l’anno successivo e in quali ambiti. La discussione parlamentare, specialmente al senato, è stata lunga e complessa nonostante gli accordi raggiunti tra i partiti in consiglio dei ministri. 

Questo ha portato non solo all’imposizione del voto di fiducia, in modo da raggiungere l’approvazione della legge in tempo prima delle scadenze prevista, ma anche tutta una serie di norme che sono state introdotte in extremis nelle ultime ore prima che la fiducia ponesse fine ad ogni discussione ed ulteriore possibile modifica. 

Tra queste norme c’è stata anche l’ultima proroga per il pagamento delle cartelle esattoriali relative alla terza rottamazione delle cartelle, la rottamazione ter. Questa norma, approvata per la prima volta nel 2019, ha avuto una vita molto lunga a causa della pandemia. Durante il periodo pandemico infatti il fisco non ha riscosso molte imposte, per non pesare ulteriormente sui cittadini già vessati dalle chiusure e dalla crisi che il Covid aveva creato. 

A settembre del 2021 però questo periodo di tregua fiscale è finito, e sono ricominciate le riscossioni. I partiti hanno da subito segnalato che i contribuenti erano in difficoltà, dato che si erano ritrovati a dover pagare le cartelle e le rate arretrate di quasi due anni. 

Per questo motivo il governo ha concesso una serie di proroghe, da settembre a ottobre, poi a novembre, poi ancora a metà dicembre e infine fino alla fine dell’anno. Le intenzioni di Draghi però sono state fin da subito chiare: va bene aiutare i contribuenti in difficoltà, ma non oltre il 2021. Nessuna proroga per l’anno 2022, e nessuna pace fiscale. 

Pace fiscale, è possibile una Rottamazione quater?

Se dipendesse dal presidente del consiglio quindi, difficilmente vedremmo una nuova pace fiscale durante il 2022. Almeno non per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle e il saldo e stralcio. In caso invece di grave peggioramento della pandemia, è possibile prevedere una nuova tregua fiscale simile a quella che è terminata alla fine dell’estate del 2021. 

Altri provvedimenti però vedono il governo in ferma opposizione. Draghi non apprezza particolarmente i condoni fiscali. Questi provvedimenti, in cui di fatto rientrano la rottamazione delle cartelle e le operazioni di saldo e stralcio, possono incoraggiare l’evasione, problema già di per sé enorme per il fisco italiano e che non ha certo bisogno di incentivi.

Ma non tutti sono d’accordo con la posizione del governo. Per i partiti infatti un provvedimento simile ha un serio impatto sull’elettorato, che percepisce immediatamente l’effetto di un condono già di altri possibili provvedimenti indiretti. I primi esempi di queste posizioni da parte dei partiti sono arrivati dall’azionista principale del governo Draghi, il Movimento 5 Stelle. La deputata grillina Francesca Flati ha infatti già in passato affermato che la rottamazione quater è necessaria alla ripartenza. 

Bisogna poi ricordare che questo governo è tutt’altro sicuro di rimanere saldo fino alla fine della legislatura. A partire dal 24 gennaio 2022 infatti si terranno le elezioni per il Presidente della Repubblica, che dovrà sostituire Sergio Mattarella, ormai al termine del proprio mandato. 

Uno dei candidati principali per la corsa al Quirinale è proprio Mario Draghi. In caso il presidente del consiglio venisse eletto come prima carica dello stato, dovrebbe la sciare la guida dell’esecutivo. A questo punto le opzioni sarebbero o di formare un nuovo governo che porti la legislatura al termine, o andare subito ad elezioni anticipate. In entrambi i casi si insedierebbe un nuovo governo, che potrebbe attuare una nuova pace fiscale. 

Pace fiscale, quali rate possono ancora essere pagate

Non è però tutto perduto per chi deve pagare i propri debiti arretrati con la pubblica amministrazione. Anche se non ci sarà più la possibilità di rottamare le cartelle future, il governo ha comunque deciso per un approccio morbido alla riscossione, allungando i tempi in questo periodo comunque critico per l’Italia, che si trova nel mezzo della quarta ondata di Covid 19. 

Sarà infatti possibile avere più tempo per pagare le cartelle esattoriali che l’Agenzia delle Entrate Riscossione consegnerà ai debitori nel mese di gennaio 2022. Normalmente gli avvisi di pagamento vanno pagati entro 30 giorni se non si vuole incorrere in more e sanzioni. 

Solo per l’inizio di quest’anno però, i contribuenti avranno più tempo per pagare le rate arretrate. Fino a sei mesi, o meglio 180 giorni dall’emissione dell’avviso di pagamento. In questo periodo di tempo non verranno applicati né interessi né tantomeno sanzioni. 

Questa norma vale per il primo trimestre del 2022, quindi per le cartelle emesse a gennaio, febbraio e marzo. Questo provvedimento è di fatto una proroga di quello contenuto nel decreto fiscale, che allungava in maniera simile i tempi ma soltanto per le cartelle emesse fino alla fine di dicembre del 2021. 

Pace fiscale, le scadenze di gennaio

Oltre alla fine della pace fiscale, gennaio porta una serie di scadenze per i contribuenti che vanno adempiute a partire dal 10 gennaio. Oltre alle scadenze ordinarie infatti, si è aggiunta una particolare scadenza relativa all’IRAP

L’Imposta regionale sulle attività produttive, parzialmente abolita dalla riforma fiscale contenuta nella manovra finanziaria, è al centro di un piccolo caso. Durante il lockdown dovuto alla pandemia infatti, il secondo governo Conte aveva sospeso i pagamenti di diverse imposte, tra cui appunto l’IRAP. Molte aziende ne avevano usufruito, dato il momento di grave difficoltà e l’impossibilità di fare profitti prima per le chiusure, e poi per la crisi. 

Arrivati a settembre però lo stato si è reso conto che alcune aziende che hanno usufruito di questa esenzione non erano in realtà adatte a riceverla. Si è dovuto quindi ricorrere ad un saldo tramite un ravvedimento operoso delle aziende che hanno erroneamente evitato di versare l’imposta. 

Anche questa scadenza è stata rimandata più volte. Da settembre si è passati a novembre, e poi con il decreto fiscale al 31 gennaio 2022. Questa però dovrebbe essere l’ultima data disponibile per riparare all’errore fatto e non incorrere in sanzioni. Il governo non dovrebbe fornire ulteriori proroghe. Oltre a questa scadenza straordinaria, le scadenze ordinarie per gennaio 2022 sono: 

  • 17 gennaio, Tax Day. Lunedì 17 gennaio sarà un vero e proprio Tax Day, con numerose scadenze contemporanee. Sarà necessario eseguire i versamenti IVA mensili, i versamenti per lo split payment, quelli dell’IRPEF da parte dei sostituti di imposta e le addizionali comunali e regionali sulle retribuzioni dei dipendenti di dicembre, oltre che al versamento mensile della Tobin Tax.
  • 20 gennaio: pagamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche del quarto trimestre 2021.
  • 31 gennaio: invio al sistema Tessera Sanitaria dei dati da inserire nella dichiarazione dei redditi relativi alle spese del secondo semestre 2021. 

Pace fiscale e stato di emergenza, cosa cambia

Al termine dell’approvazione della manovra finanziaria il governo si è visto costretto ad estendere lo stato di emergenza fino a marzo 2022. Questo stato permette alla protezione civile di agire in deroga alle leggi ordinarie, e di spendere determinati fondi in deroga alla legge di bilancio per affrontare emergenze o catastrofi. 

In questo caso l’emergenza è ovviamente il Covid 19, che con la variante Omicron e la quarta ondata è tornato a fare paura anche nel nostro paese. In Italia si sono raggiunti picchi di contagi di 200.000 al giorno, mai visti dall’inizio della pandemia. 

Ci si poteva aspettare che il prolungamento di questo stato, unito all’aumento dei contagi, portasse ad una proroga della pace fiscale, ma purtroppo così non è avvenuto. Il governo ha rispettato le proprie intenzioni e non ha né prolungato la rottamazione ter, né annunciato una nuova rottamazione delle cartelle. 

L’unica speranza che rimane dal punto di vista della pace fiscale è quella di una nuova sospensione delle riscossioni. Uno scenario simile però potrebbe verificarsi sono il caso la pandemia peggiorasse e raggiungesse i livelli di gravità del 2020. Per ora però il sistema sanitario sta reggendo bene, con le regioni italiane che sono rimaste in zona gialla, con pochissime nuove restrizioni. 

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