Partita iva: esonero contributi fino a 3000 euro! A chi spetta

Anno bianco fiscale, esonero contributi INPS per la partita iva, gli autonomi e i professionisti. Prorogata la scadenza originariamente fissata dal decreto attuativo per inoltrare la domanda. Sono state indicate anche le modalità di presentazione delle domande sia da parte di INPS che dalle diverse gestioni di previdenza e ordini professionali. Vediamo quindi chi potrà usufruire di questa agevolazione, tutti i requisiti richiesti e le date di scadenza.

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Anno bianco partita iva, autonomi e professionisti: sono stati stabiliti i termini per l'inoltro delle domande che permetteranno l'esonero dei contributi previdenziali. La scadenza è stata inoltre prorogata per permettere a tutti gli aventi diritto di inoltrare correttamente la richiesta ed avere più tempo per controllare tutte le condizioni utili per sfruttare lo sconto che può arrivare fino ad un massimo importo di 3000 euro.

Dopo una lunga attesa e varie interrogazioni parlamentari, finalmente, lo scorso luglio è arrivato il decreto attuativo dal Ministero del Lavoro, che stabilisce requisiti e tempi per fare domanda ed accedere all'anno bianco contributivo, l'agevolazione fiscale prevista dal governo per aiutare le attività professionali che si sono trovate in difficoltà a causa delle chiusure per contrastare il diffondersi del coronavirus.

I tempi di attesa si erano prolungati perchè il provvedimento era subordinato all'accettazione della Commissione Europea. Le date dunque non sono uguali per tutti, così come i requisiti economici previsti.

Vediamo quindi tutti i dettagli su come fare domanda, anche in base al recente messaggio INPS del 20 agosto, che regolamenta l'utilizzo dei fondi previsti e differenziati in base alla categoria dei lavoratori. Questa opportunità è riservata a titolari di attività con partita iva, lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, agricoltori e liberi professionisti con determinati requisiti di cali di fatturato e reddito relativi agli anni 2019 e 2020.

Ogni richiesta di istanza di esonero è istituita dalle singole gestioni previdenziali e dall'INPS, che pubblicheranno successivamente alla scadenza un elenco di soggetti beneficiari. Ecco quali sono i requisiti per aderire all'agevolazione.

Partita iva, esonero contributi: a chi spetta

Come riportato sul decreto attuativo che di fatto ha trasformato in legge la proposta di esonero contributivo per moltissime categorie di titolari di partita iva, professionisti iscritti agli ordini e alle casse di previdenza private, oltre ai lavoratori autonomi che versano periodicamente i contributi alla gestione separata INPS.

Nel dettaglio l'esonero contributivo o anno bianco fiscale spetta di diritto a: autonomi, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, liberi professionisti ed associati a studi professionali.

Oltre a questi viene fatta menzione speciale per gli operatori della sanità, se titolari di pensione, come medici, infermieri e operatori socio sanitari, che sono stati richiamati in servizio per svolgere attività connesse al contrasto della pandemia negli ospedali e nelle campagne di vaccinazione. Per tali categorie l'esonero contributi è limitato al periodo di conferimento degli incarichi già svolti o in corso di svoglimento dell'anno 2021.

La legge è valida per tutti i lavoratori che siano iscritti all'AGO e cioè all'Assicurazione Generale Obbligatoria per le libere professioni e gli autonomi con partita iva.

I requisiti per tutti sono individuati soprattutto nel limite di reddito annuo imponibile irpef relativo al 2019, che non deve superare i 50.000 euro, e alla riduzione del fatturato o compensi ricevuti e dimostrabile di almeno il 33% in meno nel corso dell'anno 2020 rispetto al 2019.

Per chi invece avesse intrapreso l'attività autonoma aprendo la partita iva nell'anno 2020, l'esonero contributivo spetta senza dimostrazione del calo di fatturato. Mentre le nuove attività, cioè quelle aperte nell'anno 2021 non avranno diritto ad ottenere l'esonero contributi come previsto dal decreto attuativo della legge.

Anche chi ha perso di più della percentuale prevista, e dunque ha deciso di chiudere la propria attività o studio professionale nel corso dell'anno corrente, può fare domanda per lo sconto sui contributi ancora dovuti al 31 dicembre 2021.

Importante ricordare che lo sconto può essere richiesto solo ad una cassa di previdenza, e non riguarda in alcun modo i premi e i versamenti che sono dovuti per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro INAIL. Vediamo quindi di seguito istruzioni per la richiesta e date utili, differenziate per categoria di attività e casse di previdenza.

Esonero contributi partita iva, iscritti INPS: come fare domanda

Per le categorie che versano i contributi di previdenza all'Ente INPS ed iscritte alla gestione separata, il termine ultimo per la presentazione delle istanze per l'esonero parziale è fissata al 30 settembre 2021.

In questo ultimo mese di tempo per inoltrare la richiesta è disponibile il canale telematico con i servizi online dell'INPS. Quindi bisogna essere in possesso delle credenziali per accedere al proprio cassetto previdenziale. All'interno della propria area personale il soggetto che deve fare domanda potrà trovare differenti percorsi a seconda della categoria professionale alla quale appartiene.

Per autonomi, artigiani, commercianti e liberi professionisti ci sarà una sezione apposita nel cassetto previdenziale che riporta la dicitura "domanda telematica per esonero contributivo art.1, co 20-22 bis L.178/2020".

Invece i lavoratori autonomi agricoli e coltivatori diretti iscritti alla gestione separata INPS, troveranno nel proprio cassetto previdenziale i moduli per la compilazione domanda alla sezione "comunicazione bidirezionale".

Visto che tra i requisiti fondamentali è necessaria la dimostrazione della regolarità contributiva relativa agli anni precedenti. Ma è bene ricordare che non occorrerà fare la richiesta del DURC, perchè l'INPS valuterà la posizione in automatico, e controllerà i versamenti effettuati in seguito alla presentazione delle domande di esonero.

In caso di irregolarità ci sarà tempo fino al giorno della chiusura di presentazione delle richieste per ottenere un piano di rientro e quindi regolarizzare il debito per poter usufruire dell'anno bianco contributivo.

Partita iva: come funziona l'esonero contributi per professionisti

Per i lavoratori in libera professione iscritti agli enti di previdenza privati o a specifici ordini professionali, le richieste di esonero contributi sono subordinate alla pubblicazione di specifici elenchi di ammissione istituiti periodicamente dagli stessi enti.

Quindi avvocati, ingegneri, architetti, medici e tutti gli altri professionisti ordinisti possono consultare i siti delle proprie gestioni per conoscere le modalità di presentazione delle istanze per l'esonero contributi ed inviare i modelli telematicamente.

La scadenza per questa categoria di partite iva è fissata al 31 ottobre 2021, ed i requisiti di accesso all'agevolazione sono gli stessi, come per la gestione INPS e dunque calo del fatturato nel 2020 di almeno il 33% rispetto al 2019 e reddito irpef non superiore a 50.000 euro relativo all'anno precedente la crisi sanitaria, cioè faranno fede le dichiarazioni del 2019.

Anche per i liberi professionisti è necessario essere in regola con i precedenti pagamenti relativi ai contributi previdenziali.

Ad esempio prendendo in esame uno dei vari siti che mettono a disposizione i modelli per le domande e cioè Enpam, l'ente per la previdenza di medici e dentisti, si mette in evidenza in un comunicato che:

"Al momento di fare domanda di esonero, il sistema informatico verificherà se la situazione contributiva dell’iscritto è in regola".

In alternativa si può utilizzare il tempo fino alla scadenza delle istanze, per mettersi in regola, e questo riguarda tutti gli ordini professionali e casse di previdenza, che mettono a disposizione un eventuale piano di rientro con bollettini rateizzabili per pagare gli arretrati.

Anche per gli ordinisti e gli iscritti alle casse di previdenza private, non sono compresi nell'esonero contributi i pagamenti destinati alla prevenzione infortuni INAIL.

Anno bianco partita iva: quanto spetta e quali documenti servono

Come abbiamo visto le procedure di domanda per l'esonero contributivo o anno bianco della partita iva 2021 sono abbastanza semplici ed unificate per tutte le categorie, compresi i requisiti di reddito e di regolarità con i precedenti versamenti dei contributi previdenziali.

Quello che cambia è che di volta in volta potrebbero venire richiesti dei documenti per la verifica della posizione soprattutto per scongiurare l'esclusione di incompatibilità per il diritto all'esenzione parziale o totale dei pagamenti. Questi riguardano alcune autocertificazioni che dovranno essere prodotte dal soggetto che richiede il beneficio dell'esonero contributi ed in particolare:

Oltre alla partita iva ancora attiva o in chiusura entro dicembre, non essere titolari di altri contratti di lavoro di lavoro di tipo dipendente o subordinato nello stesso periodo di fruizione della domanda. Viene ammesso il solo contratto di lavoro intermittente, a chiamata senza indennità di disponibilità.

Occorre poi poter dimostrare che la domanda è stata presentata ad un solo ente di previdenza obbligatoria, pena il respingimento di tutte le istanze presentate contemporaneamente a più gestioni. Non bisogna essere titolari di pensione erogata dagli stessi enti in modo diretto. L'esonero contributi è però compatibile con la pensione ordinaria o assegno di invalidità civile.

Per quanto riguarda gli importi, questi sono differenziati in base a quanto ogni partita iva deve pagare a titolo di contributi previdenziali. In pratica il massimo applicabile è di 3000 euro di sconto.

Quindi chi resta sotto tale soglia, può ottenere un esonero del 100%. Diversamente chi eccede tale cifra dovrà pagare la differenza, ma potrà comunque usufruire dello sconto parziale fino alla massima soglia stabilita dalla legge.

Oltre a questi limiti esiste anche il requisito del non superamento del tetto massimo degli aiuti di stato concedibili, oltrepassato il quale non verranno accettate le domande per ulteriori contributi. Questo è importante qualora siano stati richiesti nell'anno 2020 e 2021 anche gli altri bonus, come contributi a fondo perduto, crediti di imposta previsti dai vari decreti governativi per aiutare le partite iva in difficoltà.

Per verificare la propria posizione, e conoscere il totale dei fondi già assegnati ad ogni attività, è possibile accedere con le credenziali al sito del Ministero dello Sviluppo Economico che ha istituito il registro nazionale degli Aiuti di Stato regolamentati anche dalla Commissione Europea.