Partita Iva: addio a ritenute e acconti. Draghi cambia tutto

Una vera e propria rivoluzione per i titolari di partita Iva, soprattutto per i professionisti. Mario Draghi riforma acconti, saldi e ritenuta al 20%. Una vera rivoluzione che coinvolge imprese e lavoratori con partita Iva, che potranno saldare gli oneri fiscali mensilmente. Il prelievo non sarà per cassa, ma varrà il criterio contabile in uso.

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Una vera e propria rivoluzione per i titolari di partita Iva, soprattutto per i professionisti. Mario Draghi riforma acconti, saldi e ritenuta al 20%. Una vera rivoluzione che coinvolge imprese e lavoratori con partita Iva, che potranno saldare gli oneri fiscali mensilmente. Il prelievo non sarà per cassa, ma varrà il criterio contabile in uso. A tracciare queste innovazioni ci hanno pensato Luigi Marattin, presidente della commissione finanze della Camera, e Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione finanze della Camera, che hanno predisposto una vera e propria indagine conoscitiva per effetuare la riforma dell'Irpef.

Per il momento siamo nel campo delle proposte: la nuova ipotesi di rivoluzione di acconti, saldi e ritenuta del 20% è una vera e propria ipotesi, che è stata formalizzata trasformandosi in proposta, in una comunicazione ufficiale con i rappresentanti delle associazioni e delle imprese, che nei giorni scorsi hanno ricevuto copia del progetto.

Una rivoluzione per i titolari di Partita Iva!

Per le imprese e per i lavoratori con partita Iva quella che potrebbe arrivare è una vera e propria rivoluzione del fisco targata Mario Draghi. Una proposta che è nata nel corso di un'audizione dei rappresentanti di Confesercenti. L'ipotesi che sarebbe al vaglio in questo momento, non è quella di abbandonare completamente i calcoli che si stanno faccendo attualmente con acconti, ritenute e saldi, ma di parametrare i prelievi non solo in due tranche (quella di giugno/luglio e l'altra di novembre), ma di suddividere il versamento in 12 rate mensili, che dovrebbero corrispondere ad un dodicesimo delle imposte da pagare dell'anno precedente.

Nel caso in cui dovessero esserci delle differenze di veramento tra un anno e l'altro, verrebbero compensate nel corso dell'anno successivo. Oltre al prelievo mensile, sarà introdotta un'altra novità molto importante: sarà abolita la ritenuta d'acconto del 20%. Verrebbe, in questo modo, abolito completamente l'anticipo che viene versato nel momento in cui si paga una fattura per il professionista titolare di una partita Iva.

Cosa cambia per chi lavora con partita Iva!

In estrema sintesi abbiamo davanti una vera e propria rivoluzione per i liberi professionisti ed i lavoratori autonomi in possesso di una partita Iva. Questa ipotesi di riforma del fisco è stata illustrata ai rappresentanti delle associazioni di imprese e prefessionisti prevede di versare un sesto del saldo dell'anno precedente (2020) e versare un sesto dell'acconto per il nuovo anno (nel nostro caso il 2021) ogni mese con decorrenza dal mese di luglio. Il versamento dovrebbe essere effettuato il 16 di ogni mese, da luglio a dicembre. Si procederà, poi, con il secondo acconto dell'anno nuovo (2021) ogni mese da gennaio a giugno del 2022.

Ricordiamo che nel corso degli scorsi mesi aveva fatto molto clamore la proposta avanzata da Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell'Agenzia delle Entrate, che aveva suggerito di modificare il metodo di calcolo per i titolari di partita Iva. Una proposta che il direttore aveva provveduto a rinnovare nel corso di un'audizione per la riforma dell'Irpef lo scorso 14 settembre 2020. Ruffini riteneva che si dovesse passare ad un prelievo per cassa, che sarebbe dovuto esser fatto ogni mese, proprio per superare il principio degli acconti. Questa ipotesi, però, si basava su un cambio della tenuta della contabilità per i titolari di partita Iva e avrebbe comportato maggiori costi in termini di software e gestionali. Una proposta che non era piaciuta ai rappresentanti delle categorie di professionisti e imprese.

In sostanza cosa cambierebbe per i contribuenti?

In estrema sintesi, cosa cambiere per i titolari di partita Iva? Lo Stato continuerebbe ad incassare gli stessi soldi - quindi i contribuenti pagherebbero le stesse tasse -, ma invece di mettere mano al portafoglio due volte all'anno, dovrebbero pagare un po' alla volta ogni mese. Sotto un certo profilo, per i contribuenti dovrebbe essere più facile, perché invece di dover versare due volte all'anno delle cifre più importanti, potrebbero dilazionare la spesa nel corso dell'anno. Il rovescio della medaglia per i titolari di partita Iva potrebbe quella di vedersi aumentare gli oneri di gestione: più pratiche da gestire. Da verificare, eventualmente, se il costo dei commercialisti sia destinato ad aumentare!

Ruffini, aveva immaginato di applicare questo sistema a:

  • imprese minori in contabilità semplificata;
  • persone fisiche in regime di vantaggio e forfettario;
  • lavoratori autonomi.

Dal progetto di Ruffini sarebbeto rimaste fuori le società di capitali. Vediamo chi coinvolgerà, invece, la nuova proposta.