Partita Iva nel mirino: come salvarsi da pesanti sanzioni!

Partita Iva nel mirino del fisco, in arrivo lettere e comunicazioni rispetto a sanzioni da pagare per omessi pagamenti o irregolarità fiscali. Cosa fare?

Partita Iva nel mirino del fisco, molte le cartelle esattoriali o le segnalazioni inviate dall’Agenzia delle Entrate.

Quello che però, forse, non tutti sanno è che nel momento in cui si riceve una lettera ( comunicato che solitamente precede la la cartella) di segnalazione su eventuali anomalie fiscali c’è un modo per regolarizzare la propria posizione con il Fisco.

Lo si potrà fare pagando una determinata sanzione a seguito di una violazione o di un’adempienza.

Come già scritto proprio in questi mesi l’Agenzia delle Entrate sta inviando a molti detentori di Partita Iva lettere di compliance.

In pratica si tratta di anomalie relative a scostamenti tra quanto dichiarato dal contribuente in fase di dichiarazione dei redditi ed il reale volume d’affari.

Se rientri in questo caso ti verrà chiesto di regolarizzare la posizione, segnalazione che con il tempo se non saldata si trasformerà in una cartelle esattoriale di importo ben più alto a causa di sanzioni ed interessi.

Andiamo dunque a vedere quale è il miglior modo per uscire da questa scomoda posizione.

Parita Iva: come evitare di pagare sanzionia a causa di ritari o mancati pagamenti

Se sei una Partita Iva messa nel mirino del Fisco e che ha ricevuto una lettera in cui ti viene chiesto di pagare per irregolarità dovuti a scostamenti tra quanto dichiarato attraverso il 730 ed il reale volume d’affari c’è un modo per mettersi in regola che ti permetterà di pagare qualcosina in meno rispetto a quanto richiesto.

Si tratta del ravvedimento operoso una misura di cui potrai beneficiare per saldare contenziosi rispetto ad errori o omissioni ottenendo riduzioni sulle sanzioni da pagare.

Ma proprio come specificato dalla parola “ravvedimento” il ravvedimento operoso deve avvenire in forma spontanea da parte del contribuente prima dell’invio di segnalazioni, verifiche o ispezioni da parte dell’Agenzia delle Entrate o dell’ente responsabile del tributo.

In pratica il contribuente dovrà essere cosciente della violazione ed in via spontanea dovrà “auto segnalarsi” in questo modo avrà diritto ad una riduzione della sanzione.

Il volume della riduzione dipenderà da quanto tempestivo sarà a segnalare l’anomalia oltre che dal tipo di violazione commessa.

Oggi il ravvedimento operoso è a portata di tutti i contribuenti, partite iva, liberi professionisti, lavoratori dipendenti.

Potrà essere usato per tributi come IMU, bollo auto, anomalie nella dichiarazione dei redditi, ecc..

Gli errori, le omissioni e versamenti errati potranno essere regolarizzati eseguendo spontaneamente il pagamento.

In pratica il ravvedimento operoso si calcola partendo a partire dagli interessi che vanno dal giorno di scadenza del pagamento dell’imposta a quello in cui viene effettivamente eseguito il pagamento, a questo si applica una riduzione su quanto dovuto.

Partita Iva e sanzioni: quanto si paga se si benficia del ravvedimento operoso

Ora se sei una Partita Iva e sai di voler porre rimedio ad un omesso pagamento o di far fronte ad un errore fiscale per evitare il salasso dovuto ad una futura cartella dell’Agenzia delle Entrate starai sicuramente pensando di evitarlo beneficiando del ravvedimento operoso.

Ma a questo punto la domanda che certamente ti starai facendo è:

Se agisco in questo modo quanto dovrò pagare?

In pratica il calcolo della sanzione ridotta avviene a seconda di un schema ben preciso che ti andrò ad elencare di seguito:

  • Pagherai 1/10 di quanto previsto dalla sanzione nel caso in cui sarai risoluto e tempestivo regolarizzando la posizione rispetto ad un mancato pagamento del tributo o di un acconto entro e non oltre 30 giorni dalla scadenza;
  • Sempre 1/10 della sanzione minima prevista anche nel caso di mancata presentazione o ritardo nella denuncia dei redditi in questo caso il ravvedimento dovrà avvenire entro 90 giorni ; 
  • a 1/9 del minimo se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene entro il 90esimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione, oppure, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro 90 giorni dall’omissione o dall’errore;
  • a 1/8 del minimo, nel caso omissioni ed errori vengano regolarizzati, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, vengono eseguite entro la scadenza per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione; 
  • a 1/7 del minimo, nel caso omissioni ed errori vengano regolarizzati, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, viene eseguita non oltre la scadenza prevista per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione oppure, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro due anni dall’omissione o dall’errore.

Lo schema prosegue fino al pagamento minimo di 1/5 della sanzione minima prevista, per chi fosse interessato a consultare la tabella completa potrà farlo cliccando qui.

Le modalità di pagamento nel caso di ravvedimento operoso

Ora che abbiamo il quadro chiaro di come un contribuente può evitare importanti sanzioni relativamente ad un mancato pagamento di un’ imposta o di un errore rispetto ad un adempimento fiscale andiamo a vedere come si dovrà procedere.

In pratica per poter regolarizzare in forma spontanea la nostra posizione con il Fisco vengono in nostro aiuto una serie di moduli precompilati direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Si tratta dei modelli F24 ed F23 rispettivamente per il ravvedimento su imposte riguardo i redditi, Iva, Irap, il primo, mentre con il secondo si rivolgerà imposta di registro ed altri tributi indiretti come irregolarità riscontrate nella registrazione dei contratti di affitto.

Partita Iva e sanzioni, importi minimi nel caso di ravvedimento entro i primi 14 giorni

Da citare in ultimo anche quello che viene definito “ravvedimento sprint“, la soluzione più conveniente che ti permetterà la più alta riduzione sulla sanzione, ovvero uno 0,10% di interessi giornalieri a partire dal primo giorno di ritardo sul pagamento.

Usufruire di tale misura sarà possibile nel momento in cui si interverrà sull’ errore riscontrato entro 14 giorni dalla data di scadenza.

In questo caso i conti su quanto dover pagare sono belli che fatti, ipotizzando infatti un ritardo di 6 giorni gli interessi saranno dello 0,60% cioè 0,10% (interesse giornaliero) moltiplicato 6 (il numero dei giorni di ritardo).

A partire dal 15esimo giorno fino al 30esimo giorno gli interessi saranno dell’1,50%, oltre il quale si perde il beneficio di poter usufruire del ravvedimento sprint e procedendo al versamento  dell’imposta dovuta e della sanzione prevista.

I dati emessi dall’Agenzia delle Entrate rispetto al quantitativo di tasse ed imposte non pagate ammonta ormai a milioni di euro e la situazione è giudiacata ormai ingestibile.

Per cercare di aumentare il gettito fiscale negli ultimi 2 anni è stata instaurata la pace fiscale, rottmazione-ter, la possibilità per molti contribuenti che hanno contenziosi con il Fisco di poter rifinaziare  il debito al netto di interessi e sanzioni attraverso piani di rateizzazione.

La risposta da parte dei contribuenti è stata positiva, ma ciò non basta per risolvere una situazione ad oggi compromessa e dalla quale non sarà per niente semplice venirne a capo. Noi di Trend online saremo sempre pronti a comunicare tutte le ultime novità in tema di fisco e tasse.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate