Partita IVA Ordinaria o Forfettaria: le differenze

Lavorare in autonomia è una vera opportunità di guadagno e di crescita personale per ogni giovane e meno giovane. L’apertura della Partita IVA comporta la necessità di optare per un determinato regime fiscale. Scopriamo in questa guida di Trend Online quali sono le differenze tra Partita IVA Ordinaria e Partita IVA Forfettaria.

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Lavorare in autonomia è una vera opportunità di guadagno e di crescita personale per ogni giovane e meno giovane. L’apertura della Partita IVA comporta la necessità di optare per un determinato regime fiscale. Scopriamo in questa guida di Trend Online quali sono le differenze tra Partita IVA Ordinaria e Partita IVA Forfettaria.   

Partita IVA: cos’è?

La Partita IVA è uno strumento che permette, a chi esercita la libera professione, a chi svolge un lavoro autonomo, di operare sul territorio italiano. La Partita IVA è un codice composto da 11 cifre, che identifica il lavoratore autonomo. I numeri che compongono la Partita IVA sono articolati in:

  • 7 cifre, che si riferiscono al titolare dell’attività in maniera univoca;
  • 3 cifre, che si riferiscono al codice identificativo dell’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
  • una cifra che ha una semplice funzione di controllo.

Con la Partita IVA l’imprenditore può dichiarare i propri introiti, versare le imposte ed i contributi dovuti allo Stato.

Partita IVA: come aprirla?

La procedura per aprire Partita IVA è abbastanza semplice. Per aprire la Partita IVA, è necessario compilare il Modello AA9/12 (il form che si usa per apertura, variazione e chiusura della partita IVA). Inoltre, è necessario stamparlo, compilarlo e poi andare a consegnarlo all’Agenzia delle Entrate. È possibile fare tutto online usando la procedura Comunicazione Unica tramite il sito del Registro delle Imprese. Per aprire una Partita IVA è necessario rivolgersi all’Agenzia delle Entrate; aprire posizione contributiva presso l’INPS; aprire posizione INAIL quando necessaria; iscriversi al Registro delle Imprese presso la C.C.I.A. (Camera di Commercio) ed iscriversi al VIES, se si pensa di concludere affari con Paesi della Comunità Europea.

Partita IVA: quale regime fiscale scegliere?

Al momento dell’apertura della partita IVA è necessario optare per un regime fiscale, che può essere il regime fiscale ordinario o forfettario. Il Regime ordinario è il Regime fiscale che richiede maggiori adempimenti e minori agevolazioni dal punto di vista contabile e fiscale. Questa è una rilevante differenza rispetto al regime forfettario.

Regime Ordinario

Chi aderisce al Regime ordinario è obbligato a:

  • tenere i registri contabili obbligatori (libro giornale, libro degli inventari ecc.),
  • effettuare (mensilmente o trimestralmente) le liquidazioni e i versamenti IVA.

E’ prevista la deduzione delle spese effettivamente sostenute durante lo svolgimento dell’attività con Partita IVA. Inoltre, a differenza del forfettario, con il regime ordinario è possibile detrarre le spese derivanti da mutui, spese sanitarie, spese per attrezzature e macchinari. Il regime fiscale ordinario prevede percentuali di tasse più alte e una contabilità più complessa.

Regime Forfettario

Rispetto al regime ordinario il regime forfettario è molto più conveniente. L’imposta sui redditi è davvero molto conveniente: si parla del 5% per le startup innovative (per i primi cinque anni) e poi del 15%, senza limiti di tempo, a patto che il fatturato annuo non sia superiore a 65.000 euro. Nella Partita IVA forfettaria le fatture sono emesse senza IVA e la gestione è molto più semplice rispetto a quella della partita IVA ordinaria. Anche i lavoratori dipendenti e i pensionati possono decidere di aprire una partita IVA con regime forfettario, ma solo se i loro redditi annui non superano i 30.000 euro. inoltre, le spese della gestione contabile della partita IVA Forfettaria da parte di un consulente fiscale sono più basse rispetto a quella ordinaria.

La scelta del regime fiscale più adatto alla propria attività dipende da diversi fattori, tra cui l’ammontare delle spese sostenute, il fatturato annuo ed il settore in cui si opera. È bene sempre rivolgersi ad un Commercialista di fiducia per l’apertura della Partita IVA e per la scelta del regime fiscale.