Partita IVA a regime forfettario: cosa cambia nel 2022!

Partita IVA a Regime Forfettario, nel 2022 non è cambiato nulla, niente fatturazione elettronica non è stato approvato il regime transitorio fino a 100.000 euro.

Quali sono le novità all’interno della Parita IVA a Regime forfettario? Ogni anno la legge di bilancio può variare, introdurre delle novità. 

Nel regime forfettario è successo in passato, come ad esempio nel 2019, che il regime forfettario è stato rivoluzionato, sono stati innalzati i limiti di fatturato, è stata ampliata la platea di chi poteva godere di questo regime, non è successo negli anni successivi per cui nel 2021 e soprattutto nel 2022 dove non sono state apportate alcune modifiche al regime forfettario. 

Nel 2022 anzi negli ultimi mesi del 2021 si è parlato di tantissime ipotesi su novità e aggiornamenti riguardo il regime forfettario 2022 come ad esempio l’introduzione della fatturazione elettronica, l’allentamento di alcuni limiti di durata di un regime cosiddetto transitorio oppure la modifica dei coefficienti di redditività, ma ciò non è venuto. 

Una cosa è certa l’Unione Europea, ha trovato la possibilità di inserire nel regime forfettario la fatturazione elettronica nel 2022,  fatturazione elettronica che però non è stata inclusa nella legge di bilancio del 2022, quindi dal primo gennaio non è obbligatorio per chi è in regime forfettario utilizzare la fatturazione elettronica, ma può continuare a emettere in questo momento fatture cartacee.

Questa è la fotografia della situazione al momento, infatti nulla toglie che nel corso del 2022 o a gennaio 2023 possa essere introdotta la fatturazione elettronica.

Si era parlato di altre possibili novità, come ad esempio l’inserimento di un regime transitorio per coloro che fatturavano più di 65.000 euro, ma tra 65.000 e 100.000 euro era stata ipotizzata la possibilità di rimanere in regime forfettario con delle regole un po’ diverse. Anche questa ipotesi non ha trovato riscontro oggettivo. 

Quindi ad oggi il regime forfettario mantiene il suo limite di fatturato di 65.000 euro che è superato portata fuori dal regime forfettario dal primo gennaio dell’anno successivo.

Si era anche parlato di una possibile modifica di eventuali coefficienti di redditività per alcune attività, anche questo non è stato approvato. Quindi tutti coefficienti di redditività sono identici a quelli del 2021.

Bene dopo questa piccola panoramica su ciò che è cambiato, anzi su ciò che è rimasto identico sul regime forfettario, vediamo insieme quelli che sono gli aspetti fondamentali del regime forfettario, dunque a chi è rivolto, quali sono i suoi vantaggi.

Partita IVA a Regime forfettario: cos’è e a chi è rivolto 

Ad oggi il regime forfettario è l’unico regime di vantaggio esistente in Italia, l’unico regime che ha delle agevolazioni così forti e importanti che lo portano a essere il miglior regime fiscale esistente in Italia e probabilmente anche in Europa.

A chi è rivolto? E’ rivolto a tutte quelle che sono le ditte individuali per cui:

  • liberi professionisti;
  • freelance;
  • commercianti;
  • artigiani purché individuati come ditte individuali e che quindi possono aprire la partita IVA in regime forfettario.

E adatto anche ad eventuali ditte individuali già esistenti purché rispettino alcuni parametri.

A chi non è adatto? Non è adatto a tutte quelle che sono le società:

  • le società di persone;
  • società di capitali;
  • associazioni cooperative che non sono delle ditte individuali che non possono aderire al regime forfettario.

Tutti questi soggetti quindi possono continuare con il loro regime semplificato ordinario.

Regime forfettario: puoi aderire se sei già titolare di partita IVA?

Iniziamo subito una distinzione tra chi è già titolare di partita IVA e chi deve aprire una partita IVA. 

Chi è già titolare di una partita IVA purché ditta individuale rispettando alcuni parametri, può aderire al regime forfettario.

Ad esempio se sei in possesso di una ditta individuale in regime semplificato o in regime ordinario, puoi aderire al regime forfettario, se nell’anno precedente i tuoi incassi sono stati inferiori a 65.000 euro annuali.

In altre parole se nel 2022 la tua ditta individuale vuole aderire al regime forfettario è necessario che nel 2021 abbia incassato meno di 65.000 euro se ha incassato nel 2021 di più, la tua ditta individuale non può aderire al regime forfettario.

Secondo requisito per i titolari partita IVA e che se nell’anno precedente era un forfettario non bisogna aver sostenuto spese per dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 euro lordi. Quindi se quest’anno 2022 vuoi aderire al regime forfettario la tua ditta individuale nel 2021 deve aver speso meno di 20.000 euro per dipendenti o collaboratori esterni 

Se rispetti questi parametri e se hai convenienza nel farlo da quest’anno potrai già aderire al regime forfettario. 

Regime forfettario: i vantaggi se vuoi aprire una nuova Partita IVA

Adesso vediamo i requisiti che bisogna rispettare per tutti coloro che voglio aprire una nuova partita IVA.

Coloro che sono lavoratori dipendenti in molti casi possono contemporaneamente aprire una Partita IVA in Regime forfettario è necessario però che chi è lavoratore dipendente o titolare di pensione abbia percepito un reddito lordo da dipendente o da pensione inferiore a 30.000 euro lordi, ne consegue che il reddito da dipendente o pensione superiore a 30.000 euro nell’anno precedente non consente di aprire una partita IVA in regime forfettario. 

Quindi se stai pensando di aprire nel 2022 la partita IVA regime forfettario e sei contemporaneamente lavoratore il reddito lordo nel 2021 deve essere inferiore a 30.000 euro. A meno che questo reddito non sia cessato nell’anno, entro il 31/12 del 2021.

Quindi ad esempio se nel 2021 hai percepito un reddito da dipendente da 50.000 euro, ma hai interrotto il tuo lavoro da dipendente entro il 31 dicembre del 2021 ugualmente nel 2022, potrai aprirla anche se hai percepito più di 30.000 euro.

Altro requisito, non può aprire una partita IVA in regime forfettario chi è contemporaneamente socio di una società di persone. 

Quindi se fai parte di una S.a.s o di una S.n.c., sappi che contemporaneamente non potrai aprire una partita IVA in regime forfettario.

Non possono aderire al regime forfettario neanche tutte le ditte individuali o i soggetti che vogliono intraprendere una di quelle attività per la quale è stato già introdotto un regime speciale IVA. Mi rivolgo ad esempio a tutte quelle attività di vendita di prodotti agricoli, agenzia viaggio, vendita di prodotti Monopolio di Stato, vendita di beni usati o venditori porta a porta il classico network marketing.

Una partita IVA in regime forfettario non può aprirla neanche un soggetto che non è residente in Italia,  a meno che non sia residente in uno dei Paesi membri dell’Unione Europea e dimostri di passare almeno il 75% del tempo fisicamente durante l’anno in Italia.

Anche nel caso di possesso di quote in una srl in alcuni limitati casi è impossibile aprire una partita IVA in regime forfettario. Mi spiego meglio se controlli una srl per cui ne possiedi il 50% o più di quote societàrie e la  srl si occupa della stessa cosa di cui ti vuoi occupare con la tua partita IVA forfettaria, sappi che sono due situazioni incompatibili, non potrei aprire una partita IVA forfettaria in questo caso.

Ma nel caso in cui tu non controlli una srl per cui possiedi meno del 50% oppure la controlli ma la srl si occupa di qualcosa di completamente diverso rispetto a quello di cui ti occuperesti con la partita IVA forfettaria potrai possedere contemporaneamente le tue quote societarie e aprire la partita IVA in regime forfettario.

Non potrai aprire la partita IVA in regime forfettario neanche nel caso in cui dovessi decidere di emettere fatture in modo prevalente verso il tuo attuale datore di lavoro o verso il tuo ex datore di lavoro con il quale sei stato indipendente negli ultimi due anni. 

Mi spiego meglio con un esempio. Nel caso in cui tu dovessi aprire Partita IVA e fatturare ad esempio in un anno 10.000 euro potrai fatturare verso il tuo datore di lavoro o il tuo ex datore lavoro con il quale sei stato dipendente negli ultimi due anni soltanto o meno di 5.000 euro, più di 5.000 euro ovvero la prevalenza del tuo fattodeve essere emesso verso altri clienti altri soggetti che non lo hanno a che fare con il tuo datore o ex datore lavoro bene. 

Partita IVA a Regime forfettario: quali sono i vantaggi 

Dopo aver analizzato tutti i casi in cui non è possibile aderire al regime forfettario, vediamo ora i tutti i vantaggi presenti in questo particolare regime fiscale che sicuramente dovresti prendere in esame, prendere in considerazione per l’apertura della tua futura partita IVA, iniziamo quindi con quelli che sono i vantaggi.

PRIMO VANTAGGIO, quello più conosciuto ed importante è sicuramente una tassazione più bassa. Le tasse nel regime forfettario, infatti sono pari al 5% per i primi 5 anni che diventano poi 15% dal sesto anno in poi.

Perché un vantaggio così forte? Perché se lo paragoniamo agli altri regimi fiscali esistenti in Italia come il regime semplificato o il regime ordinario, ci renderemo conto nel regime semplificato ordinario la tassazione va dal 23 al 42% in base ai vari scaglioni IRPEF che si ottengono raggiungendo determinati fatturati.

Nel regime forfettario qualsiasi sia il suo fatturato prima dei 65.000 euro, invece rimane fissa al 5% nel caso di possesso di requisiti di startup (per cui per chi èffettua questo nuova attività) diventa poi 15% dal sesto anno.

SECONDO VANTAGGIO del regime forfettario 2022 è che è un regime esente da IVA. Ciò significa che nel momento in cui devi emettere una fattura ad esempio da 100 euro non dovrai aggiungere l’IVA,  non dovrai quindi aggiungere il 22% in più ai tuoi compensi.

Perché un vantaggio? Perché sicuramente i tuoi clienti risparmieranno il pagamento dell’IVA nelle tue fatture, quindi soprattutto se ti dovessi rivolgere a clienti finali non titolari di partita IVA, loro avranno tutto il vantaggio nell’ acquistare dei prodotti o servizi da un titolare partita IVA in regime forfettario perchè risparmieranno in pagamento del 22% di IVA che andrebbe per loro completamente perso, quindi si diventa più competitivi rispetto agli altri soggetti titolari di partita IVA regime semplificato e regime ordinario quindi i clienti finali preferiscono, a parità di condizione, comprare da un titolare di partita IVA in regime forfettario.

TERZO VANTAGGIO del regime forfettario è che è esente da ritenuta d’acconto. Tutti coloro che sono titolari di partita IVA in regime ordinario o semplificato che emettono delle ricevute di prestazione occasionale, devono applicare una ritenuta d’acconto del 20% ai propri compensi nel momento in cui emettono una fattura o una ricevuta, quindi incassano il 20% in meno nella maggior parte dei casi quota che viene trattenuta dai committenti che viene versata come anticipo sulla tassazione. 

Coloro che sono in regime forfettario, invece sono esenti dalla ritenuta d’acconto, quindi incassano il 100% dei propri compensi senza alcuna trattenuta in fattura.

QUARTO VANTAGGIO ma non inferiore agli altri del regime forfettario e la sua semplificazione contabile. Il regime forfettario ha tantissime semplificazioni contabili rispetto agli altri regime ordinario e semplificato innanzitutto perché non ha obbligo di registrazione delle fatture ma soltanto obbligo di emissione, numerazione e conservazione le fatture.  

Non avendo IVA non è necessario effettuare la dichiarazione Iva semestrale o annuale,  è esente dall’esterometro, dallo spesometro dagli studi di settore, dal pagamento dell’Irap.

Tante semplificazioni contabili che ti permetteranno quindi di risparmiare tanto tempo risparmiare tantissime pratiche burocratiche e concentrare quindi il tuo tempo nello sviluppo del tuo business e del tuo lavoro. 

Partita IVA a Regime forfettario: ecco i limiti da rispettare

Abbiamo visto tutti i vantaggi regime forfettario 2022, ma sappi che c’è un limite importante da rispettare che è un limite di fatturato degli incassi previsti per poter continuare a godere negli anni del regime forfettario. Infatti prevede un limite di tassi che paga 65.000 euro annuali.

Se un giorno dovessi superare questo limite di incassi uscirai fuori dal regime forfettario il primo gennaio dell’anno successivo. Tutto l’anno in corso però qualsiasi sia il tuo fatturato, i tuoi incassi, rimarrai comunque nel regime forfettario e sarai considerato è tassato secondo le regole del regime forfettario.

Ti faccio un esempio, nel caso in cui dovessi aprire partita IVA nel 2022 e già nel 2022 stesso dovessi superare il limite di fatturato, ad esempio 100.000 o 200.000 euro, tutto quel fatturato sarà comunque considerato in regime forfettario.

Ma dal primo gennaio 2023 sarai costretto ad abbandonare il regime forfettario per aderire con la tua ditta individuale in regime semplificato o in regime ordinario.

Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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