Partita IVA: tasse più alte e nuovi regole! Cosa cambia ora?

Sono ormai stati confermati tutti i nuovi obblighi e i provvedimenti che saranno attuati per i professionisti e lavoratori in possesso di una partita IVA e con regime forfettario. Vediamo, quindi, quali sono le ultime novità per chi ha la partita IVA con un regime forfettario 2022, come cambiano le tasse da pagare e quali sono i nuovi obblighi da rispettare.

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A seguito della pubblicazione della recente Legge di Bilancio 2022 e della relativa entrata in vigore attraverso la legge numero 234 del 30 dicembre 2021, la squadra dell’esecutivo italiano guidata attualmente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha intrapreso importanti decisioni non soltanto nei confronti delle famiglie con figli e dei lavoratori dipendenti, ma anche verso quei liberi professionisti che sono in possesso di una regolare partita IVA

A questo proposito, con l’arrivo del nuovo anno, ed in particolare con lo scattare del primo gennaio 2022, si sono susseguite una serie di importanti novità che andranno a modificare radicalmente la modalità di fatturazione delle partite IVA ma anche di tutti gli obblighi finora regolamentati. 

In particolare, le ultime notizie inserite all’interno della recente Manovra finanziaria 2022, fortemente volute da parte del Governo italiano, riguarderanno sopratutto quei lavoratori autonomi e liberi professionisti che sono in possesso di una regolare partita IVA e che si trovano in regime forfettario.

Tra i principali protagonisti delle novità che andranno ad interessare soprattutto le partite IVA con un regime forfettario vi è sicuramente la modalità di fatturazione elettronica, la quale è diventata da quest’anno obbligatoria per poter continuare a fatturare le proprie attività di lavoro.

All’interno del seguente articolo, quindi, saranno approfonditi nel dettaglio tutti i dettagli in relazione alle ultime notizie che riguardano il regime forfettario nonché i titolari di partita IVA. In questo senso, nei prossimi paragrafi, sarà possibile evidenziare anche quali saranno i nuovi requisiti che dovranno essere rispettati da parte delle partite IVA che hanno optato per il regime forfettario almeno per l’anno 2022 e come cambiano le tasse che dovranno essere pagate.

Partita IVA: i nuovi requisiti di accesso al regime forfettario nel 2022

A seguito della pubblicazione della nuova Legge di Bilancio 2022, non sono stati messi in atto e predisposti dei cambiamenti o delle modifiche rilevanti per quanto riguarda gli effettivi requisiti che devono essere necessariamente rispettati da parte dei titolari di partita IVA che hanno intenzione di accedere al regime agevolato.

In questo senso, anche nell’anno in corso, dunque per l’intero 2022 dovrebbero continuare ad essere valide le regole e le condizioni richieste per l’anno scorso.

A questo proposito, per quanto riguarda uno dei requisiti di accesso ritenuti fondamentali per poter ottenere il regime forfettario riguarda l’ammontare complessivo dei ricavi e dei compensi. 

In tale contesto, infatti, i soggetti con partita IVA che risultano essere titolari di un’attività di professione, di arte oppure di impresa, dovranno aver registrato durante l’anno dei compensi e dei ricavi, il cui ammontare complessivo non dovrà essere superiore ai 65 mila euro all’anno.

Inoltre, occorre anche evidenziare che, nel caso in cui si tratti di professionisti con partita IVA che svolgono più lavori autonomi che corrispondono quindi all’applicazione di differenti codici ATECO, sarà opportuno prendere in considerazione l’intera somma di tutti i compensi che fanno riferimento alle attività differenti esercitate dallo stesso soggetto.

Le altre condizioni per poter avere una partita IVA con regime forfettario 2022

Oltre al primo requisito fondamentale riferito all’importo dei ricavi e dei compensi annuale, per poter accedere al nuovo regime forfettario agevolato i cittadini titolari di una partita IVA dovranno essere in possesso anche di altre condizioni essenziali.

Nello specifico, un ulteriore requisito richiesto riguarda l’ammontare lordo delle spese sostenute durante l’anno per quanto riguarda lavoro accessorio o anche lavoro dipendente o compensi corrisposti nei confronti di eventuali collaboratori, anche nei casi in cui si tratta di specifico progetti aziendali. In questo contesto, la soglia massima di spese è stata fissata ad un importo pari a 20.000 euro.

Infine, occorre anche evidenziare che i cittadini che intendono avere la partita IVA con un regime forfettario agevolato devono anche accertarsi di rispettare un terzo requisito molto importante, quello legato agli importi percepiti.

In effetti, secondo quanto previsto dalla legge, occorre che le partite IVA che intendono continuare a beneficiare dei vantaggi del regime agevolato, non percepiscano un importo superiore ai 30 mila euro di reddito derivante da trattamenti previdenziali oppure da lavoro dipendente.

Tuttavia, questo limite non viene riconosciuto nei confronti di quei lavoratori che sono stati coinvolti da un licenziamento, in quanto tale categoria risulta avere libero accesso al forfettario. 

Partita IVA: le nuove tasse del 2022 per chi è in regime forfettario 

Tra i principali vantaggi offerti dal regime forfettario nei confronti dei cittadini che svolgono un’attività di lavoro autonomo e che quindi sono dotati di una partita IVA, una delle motivazioni principali per chi le persone preferiscono tale regime riguarda la peculiarità della tassazione a cui sono soggetti.

A questo proposito, in effetti, la legge stabilisce che chi aderisce al regime forfettario potrà godere dell’applicazione di una aliquota fissa relativa alla tassazione sui compensi e sui ricavi, i quali, come sottolineato in precedenza, non potranno superare l’importo massimo fissato a 65 mila euro.

In questo senso, per quanto riguarda la tassa che dovrà essere applicata al reddito delle partite IVA con un regime forfettario agevolato, questa si baserà su una percentuale del 5% nei casi in cui si tratti di start up, mentre aumenta al 15% per tutte le altre partite IVA. 

Per tutti coloro che hanno intenzione di comprendere effettivamente come viene effettuato il calcolo delle tasse che dovranno essere pagate durante l’anno da parte dei cittadini con partita IVA che hanno aderito al regime fiscale del forfettario, è necessario ricordare un metodo di calcolo fondamentale.

In tal senso, dovrà essere moltiplicato l’importo relativo al fatturato registrato dal soggetto durante l’anno per l’aliquota fiscale del 5% oppure del 15%, sulla base della categoria a cui appartiene la partita IVA, per poi successivamente moltiplicare il risultato per il cosiddetto coefficiente di redditività.

Tuttavia, è necessario anche precisare che, tale coefficiente di redditività potrebbe variare da un cittadino contribuente ad un altro, sulla base del codice ATECO a cui si riferisce l’attività del proprio lavoro.

Le partite IVA che non possono accedere al regime forfettario nel 2022

Purtroppo anche con la nuova Legge di Bilancio 2022, il Governo italiano ha approvato una serie di situazioni e di condizioni che renderebbero impossibile per i lavoratori con partita IVA o cittadini intenzionati ad aprire un’attività propria, di poter accedere al regime forfettario nel 2022.

Effettivamente, non potranno purtroppo godere dei vantaggi del regime agevolato con la flat tax al 15% quei cittadini che hanno avuto una partita IVA durante gli ultimi due anni precedenti al momento della richiesta, per la medesima categoria di attività. 

Allo stesso tempo, si intendono esclusi dalla possibilità di accedere al regime forfettario nel 2022 anche quei titolari di quote in società di persone a prescindere dalla percentuale della titolarità; così come anche i titolari di quote srl oppure di associazioni che ne consentirebbero il controllo. 

Infine, ci sono anche tantissimi altri casi e situazioni che non possono essere considerati idonei per far i modo che il cittadino possa effettivamente ottenere l’agevolazione del regime forfettario nel 2022. 

In questo senso, infatti sono esclusi anche quei cittadini e soggetti fisici che non sono residenti in Italia oppure che effettuano prevalentemente delle operazioni di cessione di fabbricati, così come anche coloro che hanno percepito dei redditi da lavoro dipendente o assimilato superiore a 30 mila euro durante l’anno precedente.

I nuovi obblighi delle partite IVA con regime forfettario nel 2022

Tra le ultime notizie che sono state introdotte con la nuova Manovra finanziaria 2022 che interessano in particolare modo i cittadini con partita IVA e con un regime forfettario, vi è anche quella legata all’adempimento dell’obbligo di emissione del cosiddetto scontrino elettronico.

A questo proposito, si tratta di consentire, attraverso lo scontrino elettronico obbligatorio, l’invio e la memorizzazione di tutti i corrispettivi trasmessi presso l’Agenzia delle Entrate in maniera telematica e con una cadenza giornaliera.

Questo può essere possibile attraverso tre principali strumenti messi a disposizione per queste categorie di soggetti che dovranno rapidamente adeguarsi agli obblighi predisposti dal Governo. 

Tra questi, vi sono la possibilità di acquistare un nuovo registrazione telematico che consente di inviare in maniera automatica i corrispettivi giornalieri direttamente alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate, usufruendo anche del nuovo bonus predisposto.

In alternativa, potrebbe essere possibile, in alcuni casi, provvedere all’adeguamento del proprio registratore di cassa vecchio attraverso la possibilità di usufruire un credito d’imposta di 50 euro; oppure, mediante i servizi online messi a disposizione gratuitamente da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Bonus IRPEF per chi ha la partita IVA con forfettario: come funziona?

Quando si parla di partita IVA e di regime forfettario è necessario fare un’ulteriore precisazione in merito alla possibilità o meno di accedere al famoso bonus IRPEF.

A questo proposito, come molti sanno, il requisito essenziale riguarda il percepire un reddito da lavoro subordinato oppure assimilato. Per questo motivo, nei casi in cui si tratti di un soggetto con partita IVA che svolge esclusivamente un lavoro autonomo, questo non potrà accedere al bonus da 100 euro al mese.

Ciononostante, a seguito dell’introduzione della nuova riforma fiscale che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane, il bonus IRPEF potrebbe essere verosimilmente riassorbito dalle detrazioni, così da applicare una nuova agevolazione che potrebbe essere corrisposto anche nei confronti dei titolari di partita IVA.