Patrimoni, arriva lo sconto sulle tasse con la manovra 2023

Con la manovra 2023 si prospetta anche uno sconto sulle tasse applicate sui patrimoni. Ecco in cosa consiste e come funziona.

Con la Legge di Bilancio 2023 arrivano importanti misure a livello fiscale, applicate sia sui redditi da lavoro, sia su diverse tasse. Tra le misure, arriva un importante sconto anche sulle imposte applicate ai patrimoni.

In generale i provvedimenti intrapresi dal governo con questa manovra vanno nella direzione di diminuire molte delle imposte presenti nel paese, aumentando la soglia massima per l’accesso al regime fiscale forfettario, e abbassando di alcuni punti percentuali la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

Per ciò che riguarda i patrimoni, arriva una importante novità, ovvero fino a giugno 2023 viene prorogata la tassa al 14% su alcune plusvalenze, relativamente a terreni e partecipazioni societarie, contro il 26% delle imposte ordinarie.

Secondo le ultime novità, questo sconto coinvolgerà anche azioni e titoli presso mercati finanziari. Ecco nel dettaglio cosa prevede.

Sconto sulle tasse sui patrimoni: cosa prevede

Lo sconto sulle tasse previsto dalla manovra 2023 prevede una applicazione di alcune imposte al 14%, da applicare a diversi tipi di patrimonio. Ricordiamo che quando si parla di patrimoni, si fa riferimento a tutti i beni, che possono essere mobili o immobili, di proprietà di una persona.

Di fatto il governo intende agevolare coloro che risultano proprietari di alcuni patrimoni nel pagamento delle tasse, con un’aliquota semplificata al 14%. Lo Stato intende infatti recuperare molte delle somme evase dai cittadini, e per farlo la scelta è quella di prorogare le agevolazioni per diversi mesi il prossimo anno.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i beni di tipo patrimoniale su cui si può ottenere questo importante sconto:

  • plusvalenze su terreni;

  • plusvalenze su partecipazioni societarie;

  • patrimoni presenti nei fondi;

  • patrimoni relativi a polizze assicurative;

  • azioni e titoli sui mercati finanziari.

Si tratta nel dettaglio di redditi da capitale, derivati cioè da rendite finanziarie di diverso tipo. Su questi patrimoni la Legge di Bilancio 2023 consente uno sconto con aliquota al 14% fino al mese di giugno 2023.

Tasse sui patrimoni: qual è l’aliquota ordinaria

Ricordiamo che una aliquota al 14% rappresenta una agevolazione, per consentire ai cittadini il pagamento, in modo semplificato, di quanto dovuto al Fisco. Tuttavia normalmente la tassa applicata su questo genere di patrimoni è del 26%, una aliquota nettamente più elevata.

In particolare questo intervento agisce anche su coloro che hanno aperto polizze assicurative, o partecipano a fondi di investimento comuni. Ma qual è l’obiettivo generale di questa misura?

Va ricordato che, oltre a facilitare il pagamento da parte dei contribuenti, la misura del governo mira a recuperare delle somme da destinare alle casse dello stato in breve tempo.

La Legge di Bilancio 2023 infatti richiede l’utilizzo di 35 miliardi di euro, somma che con fatica viene disposta per la manovra dal governo.

Il problema dei fondi infatti arriva come conseguenza anche delle ingenti risorse investite dallo stato negli ultimi anni, a seguito di numerosi interventi, come i sostegni economici e fiscali nel periodo della pandemia, e come risposta agli aumenti di prezzo delle bollette e dei carburanti.

Il governo vorrebbe quindi recuperare delle somme in modo piuttosto semplice e veloce, dimezzando di fatto l’aliquota originale al 26%, per chi possiede i patrimoni indicati sopra. Il governo attende di recuperare almeno 1,5 miliardi di euro con questa misura.

Patrimoni, cosa cambia per i contribuenti con lo sconto

Per i proprietari di plusvalenze, e dei patrimoni visti sopra, la novità risulta essere piuttosto vantaggiosa. Risulta infatti possibile per questi contribuenti mettersi in regola verso il fisco pagando una somma molto inferiore a quella ordinaria.

I contribuenti quindi possono versare le somme dovute tra giugno e settembre del 2023, prima ancora del momento della liquidazione. Successivamente, l’investitore può decidere di vendere questi beni, tuttavia non dovrà più versare nulla, anche a seguito di un ulteriore guadagno.

Ricordiamo inoltre che le tasse sui patrimoni potranno essere pagate sia in un’unica soluzione, sia a rate, ovvero in tre momenti diversi dell’anno, con interessi al 3%. Il primo versamento dovrà essere effettuato entro il 30 giugno 2023.

Secondo le prime critiche alla misura, questo intervento andrà sostanzialmente a favore delle fasce più ricche tra i contribuenti, tenendo presente che il 10% della metà più ricca di popolazione detiene ben 56% di patrimoni rispetto al totale.

Si tratterebbe quindi di una misura che va a vantaggio dei cittadini più benestanti, per cui molti sottolineano le disuguaglianze sociali di questo tipo di intervento.

Si parla di disuguaglianze che sarebbero aumentate anche con altre misure della Legge di Bilancio, come la riduzione e eliminazione del reddito di cittadinanza, oppure le differenti misure fiscali tra lavoratori autonomi e dipendenti.

Per il momento tuttavia bisogna ancora attendere le conferme definitive della manovra 2023 per conoscere i dettagli di ogni intervento, verificando le ultime modifiche.

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