Pos mancante: cosa ti può chiedere il fisco

Il Pos mancante all'interno di un negozio, un bar o un ristorante presto comporterà non pochi problemi per i proprietari: ecco cosa può chiedere il fisco.

Prima di quest’anno non avere un Pos all’interno di un negozio, bar o ristorante non comportava particolari conseguenze, anche se di fatto era già presente una legge che ne imponeva l’utilizzo. Tuttavia a partire da questi mesi, sarà uno strumento indispensabile per molte imprese.

Questo strumento infatti permette il pagamento tramite metodi elettronici ai clienti: possono utilizzare così il bancomat o altre carte di pagamento per saldare il prezzo di un prodotto o servizio. Da quest’anno scatta un vero e proprio obbligo per gli esercenti, ma anche per molti lavoratori autonomi, di avere uno strumento per i pagamenti elettronici, come riporta Quifinanza.it:

“Ormai è certo, come certa è la data: dal 1° luglio 2022 tutti gli esercenti e i professionisti che non rispetteranno l’obbligo di pagamento tramite POS dovranno pagare una multa, salata.”

Già a partire da luglio infatti, il fisco potrebbe chiederti il pagamento di una somma in denaro sotto forma di sanzione se non avrai installato questo strumento nel tuo locale. L’obbligo arriverà con molto anticipo rispetto a quanto era stato deciso in un primo momento, tuttavia c’è ancora tempo per mettersi ai ripari.

Se ancora non hai un Pos all’interno del tuo locale, o per lo svolgimento della tua professione autonoma, c’è infatti ancora qualche mese di tempo per acquistarne o noleggiarne uno, o più di uno.

Nell’ultimo periodo poi, sono stati proposti strumenti per il pagamento elettronico anche portatili, molto utili se la tua attività si svolge all’esterno o in movimento. Vediamo in questo articolo come risolvere il problema della mancanza di Pos, e quali sono i rischi verso il fisco che correresti a non aggiornarti.

Pos obbligatorio: perché per il fisco è importante

Il Pos obbligatorio è considerato dal fisco italiano uno strumento per invogliare tutti i cittadini a pagare le tasse, anche i proprietari di negozi, bar e ristoranti. L’evasione fiscale causata dalla mancata stampa dello scontrino è ancora alta, e per questo motivo presto anche tu, se hai una attività che vende prodotti o servizi, dovrai provvedere necessariamente ad aggiornare i sistemi di pagamento.

Per il momento questo provvedimento è piuttosto importante, perché coinvolgerà moltissime attività in tutto il territorio italiano. Basta pensare a quanti locali, bar, ristoranti, hotel, locali ricettivi, sono distribuiti in Italia per avere un’idea della portata del nuovo obbligo: tutti dovranno munirsi di strumentazione idonea.

In questo modo il fisco va a limitare l’utilizzo del denaro in contante, e predilige i pagamenti in formato digitale, che sono tracciabili, e su cui quindi vengono pagate le tasse. La questione del Pos obbligatorio può far sorgere diversi dubbi a tutti i proprietari di attività che ne sono ancora sprovvisti.

Se da un lato questo strumento è comodo, pratico, e snellisce i pagamenti, dall’altro lato comunque si tratta di una spesa aggiuntiva a carico dei proprietari di attività. Spesa che si va a sommare alle commissioni che molte banche prendono sui singoli pagamenti. Insomma, si tratta di una eventualità che per molti esercenti potrebbe essere tutt’altro che conveniente per il protafogli.

Tuttavia la necessità di avere uno o più dispositivi Pos diventa un obbligo di legge, per cui, che si voglia o no, è necessario aggiornare i propri sistemi, per non dover affrontare le nuove sanzioni disposte per legge.

Pos mancante: le sanzioni

In caso di mancanza dello strumento, le sanzioni per il titolare dell’attività possono essere anche piuttosto spiacevoli. Si tratta di una multa che può venire applicata con una segnalazione da parte del cliente, di 30 euro più il 4% dell’importo del pagamento.

Questa multa viene applicata quindi nel caso in cui il proprietario dell’attività, o un lavoratore all’interno della stessa, rifiutano di far pagare un prodotto o servizio con metodi elettronici come carte e bancomat, chiedendo l’utilizzo esclusivo del contante.

Al momento questa è la sanzione principale di cui si conosce la prospettiva, a partire da luglio 2022. Tuttavia non è ancora noto quale sarà il metodo con cui i clienti potranno segnalare la mancanza di Pos: qualcuno ipotizza che verrà introdotta un’applicazione tramite smartphone apposita per queste comunicazioni.

I controlli interverranno quindi, per quanto si può dire al momento attuale, sulla base delle segnalazioni dei clienti, ma nulla toglie che possano essere effettuati controlli randomici a diversi negozi, bar o ristoranti. Ricapitolando, il fisco da luglio può chiederti il Pos all’interno del locale, ovvero la possibilità per tutti i clienti di pagare tramite metodi elettronici, e di fatto tracciabili.

Risulta semplice immaginare che nel caso in cui la stessa attività manchi di questo obbligo per più pagamenti, le sanzioni potranno essere applicate anche su più transazioni. Per questo motivo il consiglio è quello di avere almeno uno strumento per il pagamento con carta all’interno del locale, oppure per l’attività professionale che viene svolta. Questo perché non solamente i locali rivolti al pubblico dovranno seguire e rispettare questo nuovo obbligo fiscale.

Pos obbligatorio: per chi

Il Pos viene reso obbligatorio per diversi lavoratori e attività rivolte al pubblico. La misura come visto prima ha un’ampia portata, e un’estensione piuttosto vasta. L’obbligo arriverà entro luglio, ed è esteso quindi a tutta la categoria degli esercenti, e molti professionisti:

  • Commercianti: l’obbligo viene esteso a tutti, indipendentemente da ciò che viene venduto;
  • Artigiani: anche in questo caso l’obbligo viene esteso a tutti, per tutti i tipi di produzioni;
  • Ristoratori: l’obbligo qui viene applicato a tutti i tipi di ristoranti, ma anche pizzerie, pub e bar, locali notturni, esercizi pubblici;
  • Professionisti: la regola stabilisce che il Pos deve essere predisposto da tutti i professionisti che hanno un contatto diretto con i clienti, come notai, avvocati e commercialisti;
  • Turismo: anche le attività del turismo, come hotel e alberghi di diverso tipo, agriturismi e Bed and Breakfast devono necessariamente aggiornare i sistemi di pagamento.

Il fisco, secondo queste regole, può quindi andare a chiedere di pagare una sanzione per mancato uso del Pos a tutte queste attività elencate, e non sarà più possibile essere esonerati da questo obbligo. Anche in questo caso le soluzioni possono essere: munirsi di uno strumento in modo tempestivo, avere a disposizione un Pos portatile, ovvero uno strumento che si può portare anche all’esterno di un locale, per rispettare le linee guida.

Pos obbligatorio: il fisco ti fa risparmiare

Anche se da luglio scatta l’obbligo del Pos, e il fisco potrà sanzionare chi non ne è provvisto, questo non vuol dire che dovrai sostenere una spesa enorme se non hai questo strumento. Risulta infatti possibile acquistare strumenti anche molto economici. Tuttavia una soluzione per risolvere gli eventuali costi aggiuntivi è quella di valutare attentamente i costi sulle commissioni.

Il fisco ti chiede di utilizzare il Pos, ma non ti chiede di sborsare ingenti somme per le commissioni, perché quelle sono stabilite dalle banche. Per questo motivo è consigliato verificare quali sono i Pos più convenienti in circolazione, anche confrontando le recensioni che si trovano online, per evitare di spendere cifre considerevoli.

Molte banche propongono prezzi agevolati o canoni fissi per le commissioni, per cui conoscendo questi servizi ti è possibile risparmiare sull’acquisto di questo strumento diventato obbligatorio. Tuttavia è possibile accedere ad alcune forme di risparmio anche in altri modi. Per esempio lo stato ha introdotto diversi incentivi economici a chi acquista o noleggia uno strumento di questo tipo.

Le agevolazioni che sono introdotte dallo stato, come riporta Informazionefiscale.it, consistono in un rientro dei costi anche totale:

“In primis, con il comma 10 dell’articolo 11-bis del decreto legge n. 73/2022 è stato potenziato il credito d’imposta sulle commissioni maturate per i pagamenti elettronici, prevedendo il diritto ad un bonus pari al 100 per cento per le somme addebitate sulle transazioni con carte o bancomat.”

L’agevolazione fiscale diminuisce tuttavia da luglio arrivando al 30% delle somme relative ai pagamenti con carte e bancomat. Ulteriori sostegni sono rivolti a chi acquista un Pos collegato ad un registratore di cassa telematico, e per i sistemi di pagamento più evoluti che comportano anche la memorizzazione dei pagamenti.

Obbligo di Pos: cosa cambia per chi acquista

L’obbligo recentemente introdotto è una misura che interessa soprattutto esercenti, commercianti e professionisti. Tuttavia indirettamente può influire anche sui clienti. Da luglio infatti, i clienti a cui viene negata la possibilità di pagare con un bancomat o una carta similare, potranno segnalare al fisco la situazione.

Ma cosa accade quando, da cittadino che desidera acquistare un prodotto e pagare con carta, ti viene negata la possibilità, e non hai contanti con te? Anche questa è una situazione che può verificarsi, nonostante l’obbligo del Pos. Si potrebbe quindi lasciare il pagamento in sospeso e andare a prelevare contante da uno sportello vicino, anche se il venditore si trova in una situazione di torto.

In questo caso comunque, il fisco offre una risposta: il cliente può andare via senza pagare, e il venditore deve segnar eun credito che verrà saldato dal cliente successivamente. Sicuramente non si tratta di una situazione positiva per entrambe le parti. Il proprietario dovrà comunque assumersi il rischio di questa situazione.

Senza considerare che il cliente potrebbe non tornare, oppure denunciare che nel determinato negozio non vengano accettati pagamenti tramite bancomat o carte. E in quel caso, ci rimetterebbe il proprietario, in termini di sanzioni.

Per il cliente che deve presentare una segnalazione, al momento non ci sono strumenti appositi, se non la soluzione di chiamare l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza, per comunicare qual è il luogo in cui non vengono accettati pagamenti in forme diverse dai contanti. In conclusione, munirsi di uno strumento apposito è la soluzione migliore per poter essere sicuri di evitare sanzioni, o la nascita di situazioni controverse.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate