Prelievo forzoso: come proteggere i propri risparmi!

Torna il pericolo di un prelievo forzoso, questa è la proposta avanza dal segretario cgil, Landini per far fronte alla crisi economica. Il paese sta sprofondando sotto i colpi dell'inflazione e dei rincari energetici che rendono la vita difficile a sempre più famiglie ed imprese. Nel caso di un prelievo forzoso quindi come fare per proteggere i propri risparmi presenti sul conto corrente?

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E' in momenti storici come quello attuale con l'Italia così come l'intero continente europea in preda a calamità economiche che minano la serenità di famiglie ed imprese che sulla popolazione torna ad aleggiare lo spettro del prelievo forzoso dai conti correnti, solitamente per mezzo della patrimoniale.  

Se andiamo indietro con la storia l'ultima volta che è di fatto accaduto un evento di questo tipo è nel giugno del 1992, a capo del Governo c'era un giovane Giuliano Amato che dopo pochi mesi dal suo insediamento in una decisione senza precedenti, per far fronte a problemi legati alla vecchia Lira si trovo "costretto" a procedere con un prelievo forzoso.

Dal 92 ad oggi non ce ne furono più, ma ecco che il disastro economico e sociale provocato dalla pandemia, nonchè le ultime vicende legate alla guerra tra Russia ed Ucraina fanno riavvicinare l'ipotesi di una tassa patrimoniale.

Il governo già indebitato oltre ogni limite non può permettersi uno scostamento di bilancio, la crisi energetica, l'aumento delle materie prime oltre che del caro vita causato da una inflazione galoppante stanno colpendo la popolazione con forti disagi tra le fasce medie e basse.

Bollette di luce e gas alle stelle, carburanti sopra i 2 euro al litro, prezzi dei beni alimentari in aumento, queste le spese con le quali ci si confronta giornalmente che stanno facendo sprofondare sotto la soglia di povertà numerose famiglie, alto il rischio anche della chiusura di molte imprese non capaci più di sostenere prezzi energetici attuali.

Diventa quasi inevitabile in situazioni del genere che si prospetti l’ipotesi da parte del Governo di tassare indistintamente i risparmi degli italiani. Scopri di cosa si tratta e come difendersi.

Prelievo forzoso: cos’è

Andiamo dunque a capire meglio cosa si intende quando si parla di prelievo forzoso e se ci sono modi per evitarlo.

Il prelievo forzoso consiste in una tassa esercitata dallo Stato con assoluta autorità e cioè senza bisogno di alcuna autorizzazione.

La riscossione di tale tassa verrà fatta direttamente con un prelievo sul conto corrente del contribuente.

Prelievo forzoso che viene comunque preso in considerazioni in casi limite è cioè in periodi di grave crisi economico finanziaria in modo da ottenere liquidità aggiuntiva per lo Stato.

Tale tassa prende il nome di patrimoniale questo perchè l'importo da prelevare viene calcolato in percentuale sulla base del patrimonio totale del cittadino.

Solitamente la patrimoniale è rivolta verso le fasce più abbienti della società, e si stabilisce con una soglia del valore patrimoniale sotto il quale la tassa non verrà esercitata, questo nonostante in teoria sarebbe applicabile a qualsiasi conto corrente che risulti attivo.

Prelievo forzoso: come funziona?

Tornando al caso citato nel paragrafo introduttivo, quello del 1992, l'allora presidente del consiglio Giuliano Amato esercitò tale diritto approvando il Decreto legge  n.133in cui autorizzava il prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani, una tassa pari al 6 per mille. 

Oggi visti i drammatici effetti economico sociali lasciati dal Covid-19 che certamente si aggraveranno a causa del fronte di guerra ucraino, il debito pubblico italiano ad aumentare, debito pubblico che oggi è al 160% del Pil, con un rapporto deficit/Pil pari dunque al 6%, anche se alcuni prospetti ulteriormente negativi prevedono possa salire addirittura al 10%. 

Ebbene questa è una di quelle situazioni in cui lo Stato può pensare di prendere in considerazione il prelievo forzoso tramite una tassa patrimoniale con l'obiettivo di diminuire lo shock di debito.

Traducendo quanto scritto in un esempio concreto, nel caso di un prelievo forzoso stabilito al 10 per mille ogni 1.000 euro significa che lo Stato incasserà 10 euro ogni mille euro presente in giacenza sul conto corrente. 

In pratica è di questi giorni, la soluzione avanzata dal segretario della CGIL Landini di prendere in considerazione una tassa patrimoniale rivolta ai più ricchi, definita "tassa di guerra" che consisterebbe nel prelievo dell'1% sul totale del patrimonio.

Ora Mario draghi si è affrettato a bocciare la proposta sostenendo che il Governo i un momento come questo non ha intenzione di alzare la pressione fiscale senza tralasciare il fatto che non si avrebbe certezza sugli effetti dell'applicazione di una tassa di questo tipo.

Si rischierebbero effetti collaterali gravi come nel peggiore dei casi un default finanziario immediato.

Nel mentre però, sollevare la questione è fondamentale al fine di ricordare consigli, strategie e cose assolutamente da non fare al fine di preservare i vostri risparmi da un eventuale prelievo forzoso da parte dello Stato.

Prelievo forzoso: ecco alcune semplici regole che vi permetteranno di proteggere i soldi sul conto corrente

Ora esploriamo alcune soluzioni ovviamente lecite con l'obbiettivo di proteggere i propri risparmi dal pericolo di un prelievo forzoso.

Ecco come fare:

  • comprare oro da investimento;
  • investire in titoli di Stato o obbligazioni;
  • trasferire i soldi in conti vincolati;
  • costruire un portafoglio di investimento diversificato in azioni.

Ora è chiaro che un minimo di liquidità libera dovrà essere tenuta in giacenza sul conto corrente, ma un conto è subire un prelievo forzoso su 200mila ero liberi un altro conto è investire 150 mila euro esponendo al pericolo di prelievo forzoso 50 mila euro.

Le indicazioni sopra elencate sono assolutamente legali e decisamente efficaci.

Solitamente il Governo onde evitare che i risparmiatori si possano mettere a riparo, all'annuncio di un prelievo forzoso segue una immediata approvazione, se si è stati dunque lungimiranti a riguardo, l'incidenza della tassa sul capitale del contribuente risulterà minima.

Capito quanto scritto diventa abbastanza facile comprendere come sia invece sconsigliabile evadere in ogni caso le tasse e, infine, in caso di attività finanziarie all’estero preferire società che non hanno sede in UE e dunque non sono soggette al controllo da parte dello Stato italiano.

Prelievo forzoso ma solo per i più ricchi, la proposta della Cgil

Tornando ai giorni d'oggi lo spettro del prelievo forzoso è tornato ad aleggiare sui contribuenti residenti in Italia a causa di una proposta schok avanzata dal segretario della Cgil Maurizio Landini.

La proposta sul tavolo del Governo consisterebbe in quello che è stato definito "tassa di guerra" o "contributo di solidarietà" in pratica una patrimoniale dell'1% da applicare a patrimoni superiori ad 1,2 milioni di euro, ad oggi la percentuale di cittadini che hanno a disposizioni patrimoni tali ammontano a circa il 5% sul totale della popolazione residente in Italia. 

Una misura di questo tipo se esercitata porterebbe nelle casse dello Stato 6, 7 miliardi in più da usare per tamponare le conseguenze della crisi economica.

Risorse che potrebbero essere utilizzate per rifinanziare la cassa integrazione evitando la chiusura di aziende e l'aumento del tasso di disoccupazione, interventi contro la precarietà e sui salari.

Anche a fronte del tasso di inflazione al 5,8% previsto per quest’anno che, a detta dei sindacati, il Governo starebbe fortemente sottovalutando.

Alla proposta di un prelievo forzoso di questo tipo rivolto alla fascia dei "ricchi" della popolazione per far fronte a questo delicato momento storico ha comunque trovato in totale disaccordo il premier Mario Draghi che ha ribadito la volontà di non alzare le tasse, seguiremo gli sviluppi relativi ai confronti tra Governo , parti sociali e associazioni di categoria che si svolgeranno nei prossimi giorni.