Proroga rottamazione ter, saldo e stralcio: nuove scadenze

Dieci giorni in più per effettuare il pagamento delle 12 rate di rottamazione ter, saldo e stralcio relative al 2020 e al 2021. Trenta giorni in più per saldare i debiti delle cartelle notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021. Nuove esenzioni per la Tari e fatturazione elettronica. Queste sono le principali novità del Dl Fisco su rottamazione ter, saldo e stralcio: come cambia il calendario delle scadenze fiscali?

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Sospiro di sollievo per tutti i contribuenti che avrebbero dovuto versare tutte le rate della rottamazione ter, saldo e stralcio relative al 2020 e 2021 (ovvero 12 rate in totale) entro la scadenza del 30 novembre 2021. Con gli emendamenti al decreto legge Fisco, infatti, è stata disposta una mini proroga della rottamazione ter di circa 10 giorni.

Sarà quindi fissata al 9 dicembre la data ultima entro la quale effettuare tutti i versamenti dovuti al Fisco (al 14 dicembre con la tolleranza), mentre si allargano di 30 giorni (da 150 a 180) i termini utili per il pagamento delle cartelle esattoriali notificate dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021.

Novità su Irap, Tari e fatturazione elettronica per i medici: quali sono gli emendamenti approvati al Dl Fisco e come cambiano le date del calendario fiscale di dicembre 2021? Ecco i prossimi appuntamenti con il Fisco e le novità fiscali che potrebbero arrivare dalla Manovra 2022. Si discute anche sulla rottamazione quater.

Approvata la mini proroga della rottamazione ter, saldo e stralcio

La Commissione Finanza al Senato ha approvato la mini proroga sulla rottamazione ter, sul saldo e sullo stralcio delle cartelle: che cosa cambia ora? I contribuenti, in altre parole, avranno un po’ più di tempo a disposizione per versare quanto dovuto all’Erario. 

Ricordiamo, infatti, che la scadenza per effettuare il pagamento mantenendo i benefici della definizione agevolata era fissata al 30 novembre 2021. I pagamenti effettuati entro tale termine vengono considerati “tempestivi”. Ci saranno pochi giorni in più, ma un nuovo respiro di sollievo per i contribuenti.

Per quanto riguarda gli atti notificati dal 1° settembre al 31 dicembre 2021, invece, è stato allungato di un mese, da 150 a 180 giorni, il periodo utile per effettuare il pagamento delle cartelle. Infine, sono state disposte anche nuove esenzioni sulla Tari (per un numero estremamente limitato di beneficiari) e una proroga al 2022 dell’obbligo di fatturazione elettronica per i medici. 

Ma andiamo con ordine e vediamo che cosa cambia con la proroga della rottamazione ter, del saldo e dello stralcio e quando occorre pagare per non perdere i benefici della definizione agevolata.

*la rottamazione ter con formula agevolata spetta soltanto ai contribuenti che hanno dimostrato di trovarsi in uno stato di difficoltà economica legato non solo ai debiti da pagare all’Erario. Questi cittadini, quindi, vengono di fatto “sollevati” da eventuali interessi di mora che vanno a pesare sulle somme totali e possono godere di uno sconto sull’ammontare complessivo delle somme dovute, nel caso di presentazione di un ISEE inferiore a 20 mila euro.

Proroga rottamazione ter, saldo e stralcio: le nuove scadenze

La prima data da tenere a mente era proprio il 30 novembre 2021, data entro al quale i contribuenti avrebbero dovuto saldare ben otto rate della rottamazione ter e altre quattro del saldo e dello stralcio delle cartelle esattoriali relative al 2020 e al 2021 (per un totale di 12 rate). Considerando il periodo di tolleranza, la scadenza sarebbe poi slittata al 6 dicembre 2021.

Con la mini proroga approvata dalla Commissione Finanza, comunque, i contribuenti avranno un periodo un po’ più lungo per effettuare i versamenti dovuti. In particolare, slitta al 9 dicembre 2021 la scadenza utile per non perdere i benefici fiscali, ovvero al 14 dicembre 2021 considerando anche i cinque giorni di tolleranza riconosciuti.

Per il momento il Governo non ha potuto predisporre ulteriori deroghe, in quanto mancano le coperture finanziarie necessarie. Tuttavia, sono stati anche approvati ulteriori emendamenti in tema di cartelle esattoriali: vediamo i dettagli nel seguente paragrafo.

Cartelle esattoriali, un mese in più per il pagamento

La Commissione ha approvato anche un ulteriore emendamento che consente ai contribuenti di godere di un mese in più per l’effettuazione dei pagamenti delle cartelle esattoriali notificate dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021.

Si potrà godere di un periodo di tempo esteso dagli originari 150 giorni a 180 giorni, ovvero un mese di tempo in più, dalla data di notifica della cartella esattoriale, senza l’applicazione di interessi di mora o la possibile riscossione forzata da parte degli agenti.

Il decreto Fisco, in realtà, aveva già spostato, ovvero più che raddoppiato, da 60 giorni a 150 giorni il periodo utile per effettuare il versamento delle somme dovute all’Erario, ma la Commissione Finanze ha voluto allargare ancora di più i termini per i contribuenti. 

Rottamazione ter, saldo e stralcio: novità in arrivo?

Non si poteva fare di più in questo decreto legge che ha ottenuto l’approvazione della Commissione competente, non senza aver apportato alcune modifiche. Spostando la scadenza del 30 novembre di circa 10 giorni, ovvero al 9 dicembre 2021, infatti, si riusciranno a riscuotere i versamenti entro la fine dell’anno.

Se ciò non bastasse, alcuni esperti hanno stimato che un’ulteriore proroga dei termini di pagamento costerebbe quai 500 milioni di euro allo Stato, ma lo schema possibile è già al vaglio dei partiti di maggioranza. 

Secondo le indiscrezioni trapelate da un articolo del Messaggero, infatti, per i contribuenti che non saranno in grado di effettuare tutti i versamenti dovuto potrebbero arrivare novità sulla rottamazione ter. Per loro scatterebbe la seguente possibilità:

versamento di una rata del peso del 30% del debito residuo entro fine 2021 per chi non ce la farà a estinguere il debito subito, mentre il restante 70% sarebbe diluito in quattro rate nel corso del prossimo anno.

Un altro emendamento presentato da Italia Viva alla Manovra 2022, invece, prevede la possibilità, questa volta per le sole imprese, di effettuare un quarto del pagamento del debito entro il 30 dicembre 2021, e riservare la restante parte alla primavera del 2022.

Al momento non ci sono notizie ufficiali, ma nelle prossime settimane potrebbero arrivare altre novità sul pagamento delle cartelle esattoriali per i contribuenti. L’approvazione della Manovra dovrà avvenire entro dicembre 2021.

Esenzione dal pagamento della Tari: a chi spetta?

Oltre agli emendamenti sin qui presentati, la Commissione Finanza ha approvato anche ulteriori disposizioni.

Per esempio, la scadenza per il versamento dell’Irap per le imprese, fissata anch’essa al 30 novembre 2021, è stata differita al 1° gennaio 2022, Il nuovo termine, però, si applica soltanto qualora siano stati commessi degli errori nell’applicazione del Quadro delle misure temporanee a sostegno dell’emergenza Covid-19. 

Inoltre, Luciano D'Alfonso, il presidente della Commissione Finanza al senato ha presentato un emendamento approvato sull’esenzione delle Tari. Quest’ultima, ovvero la tassa sui rifiuti, non è dovuta per – scrive Italia Oggi:

i fabbricati di proprietà della Santa Sede, dal Palazzo di Castel Gandolfo ai palazzi della Datarìa, della Cancelleria, di Propaganda Fide in Piazza di Spagna.

Non approvata, invece, la seconda proposta di D’Alfonso, relativamente all’applicazione di sconti sulle tariffe applicabili agli immobili della Santa Sede o per i fabbricati destinati ad uso esclusivo anche per altri culti. Mancano le coperture necessarie per finanziare la misura.

Scadenze fiscali di dicembre 2021: come cambia il calendario?

Non cambia molto il calendario che fissa tutte le scadenze fiscali del mese di dicembre 2021: in seguito alla mini proroga della rottamazione ter, comunque, il calendario si infittisce di appuntamenti per i contribuenti.

Il primo appuntamento del mese, infatti, è quello legato proprio alla rottamazione ter: con la proroga del Governo la scadenza passa dal 30 novembre al 9 dicembre 2021, con la possibilità di pagare fino al 14 dicembre (senza applicazione di interessi) grazie ai cinque giorni di tolleranza. 

In questa occasione andranno versate tutte le rate relative alla rottamazione ter, il saldo e lo stralcio relativi al 2020 e al 2021: in totale si tratta di 12 rate.

Si passa poi al 16 dicembre 2021, quando arriva il momento di pagare la seconda rata IMU, potendo ancora godere delle aliquote 2021 previste dal Comune di residenza. Chi sono i contribuenti che dovranno effettuare il pagamento dell’IMU al 16 dicembre? Tutti i possessori di fabbricati (esclusa la prima casa di proprietà), aree fabbricabili e terreni agricoli.

Sempre al 16 dicembre sono in calendario altri appuntamenti con il Fisco: stiamo parlando delle scadenze IRPEF, IVA e INPS. 

Entro fine anno, e nel dettaglio entro il 28 dicembre 2021, invece, scadono i termini per la presentazione delle domande per avere accesso al contributo a fondo perduto perequativo. Mentre al 29 dicembre 2021 occorrerà aver versato tutti i contributi che non rientrano nell’esonero contributivo, il cosiddetto “anno bianco fiscale”.

Contributi a fondo perduto perequativi: scadenza al 28 dicembre 2021

C’è tempo un mese per presentare la propria domanda per avere accesso ai contributi a fondo perduto perequativi, l’ultimo pacchetto di aiuti previsto per quanto riguarda questa particolare tipologia di sostegno a professionisti, imprese e Partite Iva.

In questo caso, a differenza del bonus 1.000 euro per le Partite Iva, è richiesto anche un requisito di perdita di fatturato per avere accesso ai contributi. 

Infatti, tra i requisiti necessari per accedere a questa nuova tranche di aiuti vi sono:

  • possedere un fatturato non superiore a 10 milioni di euro;
  • la registrazione di un calo di fatturato, ovvero bilancio economico di esercizio, pari ad almeno il 30% al 31 dicembre 2020 rispetto al 31 dicembre 2021;
  • presentazione della dichiarazione dei redditi entro il 30 settembre 2021.

L’ammontare del contributo è variabile per ciascun soggetto e deve essere sottratta a quanto già percepito dai precedenti aiuti a fondo perduto. Le percentuali di applicazione variano dal 30% al 5% al variare del fatturato (in discesa da 100 mila euro a 10 milioni di euro di fatturato).

Per tutti i dettagli sulla nuova tranche di aiuti vi invitiamo a prendere visione delle circolari e dei provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate.