Quando il quoziente familiare è richiesto al posto dell’ISEE e per quali bonus e agevolazioni attualmente attivi? Facciamo il punto della situazione, chiarendo quali sono i sostegni che richiedono l’utilizzo di questi due strumenti atti a valutare la situazione economica della famiglia.
L’introduzione di uno strumento tutto nuovo ha destato molte perplessità negli italiani. In effetti, il quoziente familiare non è altro che un indicatore che ci aiuta a determinare non solo la situazione economica, ma anche la composizione esatta di un determinato nucleo familiare.
Ne determina il reddito, tenendo conto dei componenti della famiglia ed è influenzato dalla presenza all’interno del nucleo, di minori e soggetti affetti da disabilità. Ed è per questo che, in base a tale quoziente, si verranno a determinare i bonus e le agevolazioni che spettano al nucleo familiare.
Un compito che, fino all’introduzione di questo nuovo indicatore, spettava all’ISEE.
Capire quando è richiesto il quoziente familiare è richiesto al posto dell’ISEE è dunque di fondamentale importanza qualora un determinato nucleo familiare stia cercando di richiedere uno o più bonus 2023.
Per tale ragione, abbiamo realizzato questa guida, che sarà utile a farci comprendere quando il quoziente familiare viene attualmente richiesto al posto dell’ISEE.
Prima di iniziare con l’analisi dei casi, comunque, chiariamo subito che, dato che il quoziente familiare è un parametro di recente introduzione, nel corso dell’anno corrente la situazione potrebbe variare. Il quoziente potrebbe dunque essere esteso anche ad altri bonus e agevolazioni durante l’anno in corso.
Quoziente familiare al posto dell’ISEE, quando è richiesto? Ecco i casi in cui è previsto
Iniziamo la nostra analisi con l’elenco delle agevolazioni e dei bonus che, già in questo momento, richiedono il quoziente familiare al posto dell’ISEE.
Con il tanto discusso Decreto Aiuti Quater, il nuovo parametro per stabilire l’esatta situazione economica della famiglia è stato introdotto nei meccanismi di assegnazione dei bonus edilizi.
In particolare, sarà necessario presentare il proprio quoziente familiare (e non più l’ISEE) qualora si intenda richiedere il Superbonus 90% per interventi sulle villette.
Il DL Aiuti Quater, infatti, ha previsto che, nel caso di lavori che migliorino l’efficienza energetica di una abitazione unifamiliare, ma anche nel caso di interventi antisismici, le abitazioni possono fruire del Superbonus con aliquota al 90% presentando un reddito entro i 15.000 euro.
Per dimostrare tale reddito, però, non verrà più richiesto l’ISEE ma, per l’appunto, il quoziente familiare. Gli interessati ad accedere al Superbonus per villette e unifamiliari dovranno dunque effettuare una particolare operazione.
Dovranno cioè dividere il reddito dell’anno precedente per il coefficiente, che verrà calcolato in base alla composizione del numero familiare.
Quoziente familiare al posto dell’ISEE: non è richiesto in questi casi
Al momento, comunque, il quoziente familiare al posto dell’ISEE è richiesto soltanto nello specifico caso analizzato al paragrafo precedente. Quindi, se non si intende accedere al Superbonus 90% per le villette e le unifamiliari, il quoziente al momento non sarà necessario.
Giusto per fare qualche esempio, sappiamo che per l’Assegno Unico e le eventuali maggiorazioni accessibili per un cambiamento di reddito, sarà ancora necessario l’ISEE. Nello specifico, si dovrà inoltrare la propria DSU entro e non oltre il 28 febbraio 2023.
E anche per il bonus asilo nido, che prevede importi mensili diversi a seconda del reddito familiare percepito, andrà presentato l’ISEE. Al momento, per questa agevolazione, il quoziente familiare non è ancora richiesto.
Un discorso analogo vale per tutti gli altri bonus e le agevolazioni attualmente confermate per l’anno corrente. Fino a nuovo ordine, per i bonus 2023 che prevedono limiti reddituali, andrà presentato un ISEE in corso di validità.
Quoziente familiare al posto dell’ISEE: chi ci guadagna e chi ci perde
In ogni caso, il quoziente familiare nasce per sostituire l’ISEE. È dunque lecito aspettarsi un prossimo ampliamento di bonus, agevolazioni e misure accessibili con quoziente familiare al posto dell’ISEE.
Viene spontaneo chiedersi chi ci guadagnerà qualora il quoziente familiare dovesse sostituire definitivamente l’ISEE e chi, invece, rischia di perderci.
Sicuramente, a fare le spese del quoziente familiare saranno tutti i nuclei familiari composti da un solo membro o le coppie. Infatti, questo nuovo indicatore prevede maggiori agevolazioni per i nuclei familiari più ampi e, come già accennato, favorirà le famiglie con bambini e minori, oltre che soggetti affetti da disabilità attualmente a carico.
Saranno le famiglie numerose, quelle con figli e con disabili all’interno del nucleo a beneficiare maggiormente del quoziente familiare al posto dell’ISEE.
In ogni caso, il passaggio dall’ISEE al quoziente familiare non è stato ancora ufficializzato. Mentre attendiamo novità in merito, per coloro che necessitano informazioni specifiche sul calcolo del nuovo strumento, consigliamo il nostro approfondimento specifico, consultabile al seguente link:
Come si calcola il quoziente familiare e quali sono le differenze principali con l’Isee