Ravvedimento operoso: cos’è e perché é importante!

Sai cos'è il ravvedimento operoso? Uno strumento molto importante per tutti coloro che hanno debiti con il Fisco.

Tutti coloro che hanno problemi con il Fisco, molto probabilmente, già conoscono il ravvedimento operoso. Per chi non lo conoscesse, è bene sempre sapere di cosa si tratta, in quanto non è altro che un utile strumento che viene in soccorso, qualora ci si dovesse trovare in situazioni difficili, come appunto avere debiti da saldare.

L’obiettivo di questo articolo è proprio quello di andare ad analizzare il ravvedimento operoso, attraverso cui il contribuente che si trova in difficoltà nel pagamento delle tasse e, quindi, non le ha versate tutte, può rimediare usufruendo di una riduzione della sanzione prevista.

Infatti, si tratta di una grande possibilità data ai contribuenti che sono in debito di poter sanare le omissioni, i ritardi nei pagamenti e finanche gli errori. La sua importanza dove risiede? Appunto, nel pagamento del proprio debito, beneficiando di una sanzione ridotta in base ad alcuni paramentri che analizzeremo successivamente.

Di seguito, andremo a scoprire di cosa si tratta e perché è così importante.                      

Ravvedimento operoso: di cosa si tratta?          

Prima di dare una definizione sul ravvedimento operoso e vedere di cosa si tratta e come funzione, ricordiamo, brevemente, la normativa di riferimento. Il ravvedimento operoso è disciplinato dal Decreto legislativo numero 472 del 1997, più precisamente all’articolo 13. Ma, come tutte le norme, anche la legge sul ravvedimento operoso ha subito alcuni cambiamenti.

Per esempio, il Decreto-legge numero 34 del 2019 ha introdotto la possibilità di utilizzare il ravvedimento parziale oppure frazionato.

Come si legge sul sito altalex.com:

“Per poter calcolare la sanzione, sulla quale operare poi gli abbattimenti previsti per le varie ipotesi di ravvedimento operoso, occorrerà fare riferimento alle varie fonti che disciplinano le singole violazioni fiscali ed in particolare alle norme contenute nel D.Lgs. 471/1997 […]”.

Comunque, il ravvedimento operoso è entrato in vigore dal 1° aprile del 1998. Di cosa si tratta, allora? Detto molto semplicemente, il contribuente può avvalersi del ravvedimento operoso per mettersi in regola con il pagamento delle imposte, prima che riceva notifiche formali di pagamento e beneficiando, a seconda di alcuni paramentri, di una sanzione ridotta. 

Ravvedimento operoso: perché è conveniente?

Come abbiamo appena visto, per tutti i contribuenti in debito con il fisco che vogliono mettersi in regola con i pagamenti in tempo, prima di ricevere notifiche formali, utilizzare il ravvedimento operoso è una buona opportunità per non pagare le sanzioni previste dalla legge per intero.

Infatti, come possiamo leggere sul sito fiscomania.com:

“Mediante il ravvedimento operoso, si ha una riduzione delle sanzioni proporzionale al tempo che intercorre tra violazione di obblighi tributari”.

Vi sono, comunque, diverse tipologie di ravvedimento operoso che hanno caratteristiche differenti. Andiamo ad analizzarle qui di seguito, ma prima dobbiamo ricordare che bisogna considerare tre fattori, che vanno a determinare il calcolo del ravvedimento

Bisogna considerare, innanzitutto, l’imposta da versare e gli interessi. Si tratta, per entrambi, di fattori variabili a seconda dei casi.

Il terzo fattore, di cui ci occuperemo qui di seguito, è, sostanzialmente, la sanzione ridotta applicata, in base al ritardo del pagamento.

Ravvedimento operoso: quanti tipi sono?

Naturalmente, non si può scegliere liberamente e arbitrariamente di quale tipologia di ravvedimento operoso beneficiare. Infatti, è possibile utilizzare questo o quell’altro tipo, sulla base del tempo che è passato tra la violazione di obbligo fiscale commessa dal contribuente e la decisione di ravvedersi.

In base a questi due fattori, si distinguono diverse tipologie di ravvedimento operoso che sono i le seguenti:

  • Ravvedimento sprint;
  • Ravvedimento breve;
  • Ravvedimento intermedio;
  • Ravvedimento lungo;
  • Ravvedimento lunghissimo;
  • Ravvedimento ultra-biennale;
  • Ravvedimento su p.v.c;
  • Ravvedimento a seguito di omessa dichiarazione.

Iniziamo a delineare le loro caratteristiche, molto brevemente, per avere un quadro generale di tutte le tipologie.

Il ravvedimento sprint permette, per esempio, la riduzione di 1/15 del minimo per ciascun giorno di ritardo se quanto dovuto viene saldato entro quindici giorni da quando doveva essere effettuato.

Il ravvedimento breve, invece, permette la riduzione della sanzione di 1/10 del minimo, se il pagamento viene eseguito entro trenta giorni da quando avrebbe dovuto essere versato.

Il ravvedimento intermedio, invece, la sanzione viene ridotta a 1/9 del 15%, se il pagamento avviene entro novanta giorni dall’omissione o dall’errore.

Il ravvedimento lungo permette la riduzione di 1/8 del minimo in cui il contribuente regolarizza i pagamenti entro, così come si legge sul sito altalex.com:

“[…] entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è stata commessa la violazione […]”.

Il ravvedimento lunghissimo permette la riduzione a 1/7 del minimo se il pagamento viene effettuato entro due anni e il ravvedimento ultra-biennale riduce la sanzione di 1/6 se la posizione viene regolarizzata oltre due anni.

Infine, gli ultimi due: il ravvedimento su p.v.c. riduce di 1/5 del minimo se la posizione viene regolarizzata dopo la che viene constatata la violazione e prima della notifica di accertamento. 

Per ultimo, il ravvedimento dopo omessa dichiarazione si applica nei casi in cui la dichiarazione precedentemente omessa non venga trasmessa con più di novanta giorni di ritardo. Ma non solo: può essere applicato anche nei casi in cui la dichiarazione Iva omessa non venga inviata con più di trenta giorni di ritardo.

Ravvedimento operoso: chi può richiederlo e per quali tributi?

Infine, è bene anche ricordare quali contribuenti possono avvalersi del ravvedimento operoso e quali sono le modalità di pagamento.

Il ravvedimento operoso può essere utilizzato da tutti i contribuenti in debito con il Fisco, sia persone fisiche, sia enti oppure società.

Si tratta di uno strumento generale, se così possiamo definirlo che può essere applicato a molte tipologie di tributi.

Per concludere questa breve, ma precisa e importante rassegna di informazioni sul ravvedimento operoso, dobbiamo anche ricordare come si paga e, quindi, come il contribuente si può rimettere in regola con il pagamento della tasse.

A seconda dei tributi da versare si possono utilizzare i sguenti modelli: F24, F23, F24 Elide, Ma è bene analizzarli più nello specifico.

Quando si utilizza il Modello F24? Si utilizza questo modello di pagamento, per le tasse sui redditi, Iva, Irap e così via.

Il Modello F23, invece, si deve utilizzare per le tasse di registro e per tutti gli altri tributi indiretti

Infine, ricordiamo quando si utilizza l’ultimo dei tre modei indicati, ovvero il Modello F24 Elide: si usa per ciò che concerne la registrazione dei contratti di locazione e di affitti dei beni immobili e per le varie tassa legate ai servizi di aggiornamento dei registri immobiliari.

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