Il nuovo decreto bollette, tra l'acclamazione generale, è diventato oggetto di critiche a causa di uno scudo penale per i reati fiscali. L'opposizione parla di condono per gli evasori e chiede di rimuovere immediatamente la norma. Ecco di che si tratta e chi potrebbe farla franca.
Scudo penale per i reati fiscali: scontro tra governo e opposizione
Fatti alla mano, come si legge in un comunicato diffuso al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il decreto, per alcune norme fiscali:
"Si prevedono cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari, in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste".
Dunque, qualora si dovesse commettere un illecito fiscale, basterebbe pagare ciò che è dovuto per evitare di passare dall'amministrativo al penale.
Riportando sempre il comunicato del CdM, vediamo quando scatterebbe questa esenzione penale:
"Omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro".
Questa norma non è una novità in quanto la maggioranza di governo voleva già introdurla con la legge di bilancio 2023 quando si parlava di condoni fiscali, ma di fatto non è stato possibile.
Lo scudo penale per i reati fiscali ha fatto infuriare l'opposizione. Come si apprende da SkyTg24, tra le fila del Partito Democratico (PD), il senatore Antonio Misiani ha dichiarato:
"È inaccettabile. Nel merito, è l'ennesimo condono. Nel metodo, non ha alcun requisito di necessità e urgenza. Il governo lo tolga dal provvedimento".
L'onorevole Nicola Fratoianni (Verdi/Sinistra italiana) è stato molto più critico nei confronti del governo Meloni ed ha dichiarato:
"Non solo diminuiscono le risorse, ma il governo Meloni ha inserito a tradimento anche lo scudo penale per gli evasori. Una grande vergogna, che purtroppo non finisce qui".
Fratoianni ha poi fatto sapere che:
"Hanno anche approvato il nuovo codice degli appalti, che spalanca le porte al malaffare: con le nuove regole il 98,3% degli appalti pubblici sarà senza gara, un mercato da 18,9 miliardi in cui la criminalità non vede l'ora di tuffarsi".
Poi ha concluso con queste parole:
"E per finire, nella delega fiscale stanno preparando il grande salvacondotto per i colossi industriali. Una vergogna più grande dell'altra, con l'evidente scopo di garantire impunità e privilegi a pochi, pochissimi".
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