Regime forfetario: dal 2022, cambiamenti e nuovi limiti!

Il regime forfetario, sin dalla sua istituzione, ha subito diversi cambiamenti e modifiche. Ebbene, ci sono novità anche per il 2022! Non si aspettano cambiamenti sui limiti di accesso, ma verrà esteso l'obbligo della fatturazione elettronica anche ai forfettari. Ma non solo, ecco tutte le novità.

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Per i lavoratori titolari di Partita Iva in regime forfetario, il 2022 si prospetta essere un anno pieno di novità. Non si tratta soltanto dell’obbligo di fatturazione elettronica che, appunto, sarà estesa anche ai forfettari, ma possibili nuovi limiti per l’accesso al regime forfetario e molto altro ancora.

Si tratta di un regime agevolato, da un punto di vista fiscale, molto conveniente che interessa molte Partita Iva, ma che è destinato a subire anche lui l’onda dei cambiamenti previsti per il prossimo anno.

Il 2022, ormai, è alle porte. Quindi, è bene andare ad analizzare quali sono le novità previste per il prossimo anno, a partire dai requisiti di accesso, fino all’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica. Prima, però, è necessario spiegare in cosa consiste e come funziona.

Regime forfetario: di cosa si tratta?

Il mondo delle Partite Iva è più vasto di quanto si possa immaginare e all’interno dell’ecosistema è stato introdotto, ormai da un po’ di anni, anche il regime forfetario che è andato a sostitutire il regime dei minimi. Attualmente, il regime forfetario è l'unico regime agevolato.

Abbiamo appena detto che il regime forfettario è in vigore già da qualche anno. Esattamente, è stato introdotto con la Legge di Bilancio del 2015, con un obiettivo molto rivoluzionario, ovvero di semplificare la tenuta contabile delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi.

Ma dobbiamo anche capire cos’è il regime forfettario, nello specifico. Quando si sente nominare, si deve pensare ad uno dei tanti regimi sostitutivi dell’Irpef, con gli obiettivi che abbiamo citato poc’anzi.

Non dobbiamo comunque pensare che il regime forfettario subirà le sue prime modifiche dal prossimo anno. Dalla sua istituzione con la Legge di Stabilità del 2015, ha subito qualche cambiamento a cominciare dalla Legge di Stabilità del 2016 e dalla Legge di Bilancio del 2020.

Per avere una chiara idea di cosa sia il regime forfetario, oltre a ciò che abbiamo detto, è bene riportare la definizione che ci viene fornita sul sito agenziaentrate.gov.it:

“[…] consente, altresì, la determinazione forfetaria del reddito da assoggettare a un’unica imposta in sostituzione di quelle ordinariamente previste, nonché di accedere ad un regime contributivo opzionale per le imprese”.

Si tratta dell’unico regime contabile per i titolari di Partite Iva che gli garantisce alcune agevolazioni e semplificazioni molto interessanti. Infatti, non c'è l'obbligo della tenuta della contabilità e dei registri Iva, incasso e dei beni ammortizzabili.

Per poter accedere al regime forfetario è sufficiente il rispetto di alcune condizioni e requisiti, che non sono legati all’età anagrafica né tantomeno è prevista una durata massima di anni di attività.

Pertanto, è bene dare uno sguardo a quali sono i requisiti previsti, per poter comprendere al meglio le novità del 2022.

Regime forfetario: limiti e requisiti d'accesso!

In attesa delle novità previste dalla nuova Legge di Bilancio 2022, ricordiamo chi e quali sono i requisiti di accesso attuali al regime forfetario. In genere, utilizzano questo regime agevolato i titolari di Partita Iva individuali, anche se possono beneficiarvi diversi settori, ad esclusione di chi esercita l'attività di vendita dei generi di monopolio e la vendita di giornali.

Per potervi accedere, comunque, è necessario essere un professionista oppure una ditta individuale. Oltre a quelli citati poc'anzi, chi è escluso? Le società e le associazioni professionali; inoltre, sono esclusi anche coloro che hanno avuto rapporti di lavoro da dipendente con lo stesso datore di lavoro.

Sul piano prettamente fiscale, la soglia massima che non si deve superare per accedere al regime forfetario non deve superare i 65.000 euro l’anno e non bisogna aver affrontato spese per un valore superiore a 20.000 euro lordi (per dipendenti oppure per lavoro accessorio).

Per capire meglio, se durante il periodo di imposta viene superata la soglia dei 65.000 euro, il prossimo anno si rientra in automatico nel regime ordinario. Nel caso di apertura di una nuova attività, invece, il limite dovrà essere ridotto in base ai mesi di effettiva operatività.

Inoltre, come riportato sul sito informazionefiscale.it, bisogna sottolineare anche che, per poter accedere al regime forfetario, bisogna rispettare:

“[…] il limite di 30.000 euro relativo ai redditi da lavoro dipendente o assimilati e pensioni percepiti. Fanno eccezione i lavoratori dimessi o licenziati”.

Passiamo, adesso, all’aliquota dell'imposta sostitutiva che è pari al 15% sull’imponibile; mentre, per coloro che avviano una nuova attività, durante i primi cinque anni è pari al 5%.

Regime forfetario: ecco come funziona!

Adesso vi domanderete come funziona il regime forfetario. Ebbene, come abbiamo già detto si tratta di un regime agevolato, in quanto è possibile beneficiare di una tassazione del 15% e, quindi, ridotta.

Nell'imposta sostitutiva del 15% sono comprese l'Iva, l'Irap, l'Irpef, le addizionali comunali e regionali. Come viene calcolata l'imposta sostitutiva? Per il calcolo, viene preso in considerazione il codice ateco. In base all'attività esercitata e al codice ateco, viene applicato un abbattimento percentuale; infine, sul reddito calcolato viene applicata l'imposta sostitutiva. Dal totale ottenuto, è possibile detrarre soltanto i contributi previdenziali.

I forfetari hanno anche il beneficio di una riduzione dei contributi Inps del 35%; infine, al regime forfetario non viene applicata la ritenuta d'acconto, in quanto i forfetario non rivestono la figura di sostituti d'imposta.

Il suo obiettivo, che coincide con il perché è stato introdotto, è quello della semplificazione, sia su un piano fiscale che contabile, i titolari di Partita Iva che hanno i requisiti per accedervi, in modo da poter gestire più agevolmente la propria attività. 

Inoltre, i forfettari sono esonerati dall’addebito Iva ai propri clienti e non sono soggetti alla presentazione della dichiarazione Iva e alla registrazione delle fatture.

Come si accede al regime forfetario?

Arrivati a questo punto, vi starete chiedendo come si deve fare per accedere al regime forfetario. Lo spieghiamo subito, facendo una distinzione tra chi ha già avviato l'attività e chi, invece, la deve avviare.

Per quanto riguarda coloro che hanno già avviato la propria attività, per accedervi non devono presentare nessuna comunicazione preventiva oppure successiva.

Chi si trova nel regime ordinario, per accedere al regime forfetario, deve solo segnalarlo nella dichiarazione annuale Iva.

Le cose cambiano - e di molto - per coloro che devono avviare la propria attività. Se in possesso dei requisiti previsti per accedere al regime forfetario, devono comunicare l'avvio della propria attività, compilando il modello AA9/12 (si tratta di una comunicazione che serve, più che altro, per l'anagrafica del contribuente).

Non presentare l'apposita comunicazione di inizio attività, infatti, non preclude l'accesso al regime forfetario, ma è sanzionabile con una multa che va da 250 euro fino a 2000 euro.

Regime forfetario: dal 2022 nuove regole!

Sul piano prettamente fiscale cambierà poco o nulla nel 2022. Infatti, anche durante il prossimo anno resterà invariato il limite massimo fatturabile fissato a 65.000 euro lordi.

Cosa cambia allora? Sono previsti alcuni correttivi che permetterebbero una uscita dal regime con effetto ritardato. Come si legge sul sito true-news.it, infatti:

“[…] si darebbe la possibilità al contribuente di uscire dal regime forfettario con effetto ritardato, continuando nel regime nei due periodi d’imposta successivi alla perdita dei requisiti, rispettando però determinate condizioni”.

Anche il limite di spesa dovrebbe rimanere lo stesso, ovvero non superiore a 20.000 euro lordi. Stesso discorso per quanto riguarda le aliquote applicate che resteranno invariate al 5% per le start-up, durante i primi cinque anni di attività e che passerà al 15% negli anni successivi.

Cosa cambierà, allora? È prevista una novità molto importante che non renderà molto felici i forfettari: l’obbligo della fatturazione elettronica.

Analizziamo, qui di seguito, tutte le novità.

Anche i forfetari dovranno emettere fattura elettronica

Quella di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica anche ai forfettari si tratta di una grande novità, quanto anche inaspettata. 

La Commissione Europea ha dato il via libera non solo alla proroga della fattura elettronica fino alla fine del 2024, ma anche l’estensione dell’obbligo ai contribuenti che operano in regime forfetario

Per sapere, precisamente, da quando sarà in vigore l’obbligo è necessario attendere ancora un po’ di tempo, ma si pensa che, già i primi mesi del 2022, sarà pubblicato un apposito provvedimento.

Già da qualche anno, la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per molti professionisti e per i titolari di Partita Iva. Ma se ci si aspettava la revoca dell’obbligo, mi sa che si stava percorrendo la via sbagliata, in quanto, come abbiamo avuto modo di vedere, non solo non verrà abrogata, ma sarà estesa ad altri soggetti, come i forfettari.

L’estensione della fatturazione elettronica anche ai forfettari mette in dubbio il futuro del regime premiale

Cos’è il regime premiale? Si tratta di un vero e proprio vantaggio per tutti i forfettari che fino ad oggi, anche se non obbligati, hanno emesso tutte le fatture elettronicamente. In questo modo, hanno ottenuto un “premio” che consiste nella riduzione di dodici mesi dei termini prescrizionali degli accertamenti fiscali.

Tuttavia, con l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, il regime premiale non avrebbe senso di esistere. Comunque, per conoscere maggiori dettagli sul suo futuro, oltre che sull’entrata in vigore dell’obbligo per i forfettari è necessario attendere la pubblicazione dell’apposita normativa.

Se vuoi conoscere maggiori dettagli sulla fatturazione elettronica in generale e le novità previste per il prossimo anno, ti consiglio di leggere il seguente articolo su Trend online: Fattura elettronica: obbligo esteso anche ai forfettari!