Riforma catasto: salasso IMU e Isee a rischio

Tremano i proprietari di immobili al pensiero di una riforma del catasto. L'IMU potrebbe salire del 128% ma potrebbero esserci effetti anche sul calcolo dell'Isee, privando migliaia di cittadini dei bonus come RdC, bonus nido, bonus bollette, ecc.

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Tremano i proprietari di immobili al pensiero di una riforma del catasto. L'IMU potrebbe salire del 128% ma potrebbero esserci effetti anche sul calcolo dell'Isee, privando migliaia di cittadini dei bonus come RdC, bonus nido, bonus bollette, ecc.

Riforma catasto: chi riguarda

Tremano i proprietari di immobili al pensiero di una riforma del catasto.

L'IMU sulle seconde case potrebbe salire in media nazionale del 128%, ma nei capoluoghi rischia di essere di quattro o cinque volte superiore.

Spaventati anche i proprietari di prima casa, dato che la revisione delle rendite catastali avrebbe degli effetti anche sul calcolo dell'Isee, gonfiandolo di tre o quattro volte: molte persone perderebbero così agevolazioni come il reddito di cittadinanza, il bonus nido, la riduzione delle tasse universitarie, il bonus affitti, il bonus bollette, ecc. 

Riforma catasto: tensione tra Governo e forze politiche

Il tema della riforma del catasto è molto spinosa: dopo l'ultima revisione, datata 1989, non sono state più fatte modifiche e Bruxelless preme per aggiornare un settore fermo da oltre trent'anni.

Se da un lato il premier Mario Draghi deve piegarsi alle richieste della Commissione Europea - la riforma del catasto è una delle condizioni per ottenere i fondi Ue del Pnrr - dall'altro non mancano le pressioni delle forze politiche della maggioranza che criticano aspramente la revisione degli estimi catastali e all'aumento dell’Imu.

Riforma del catasto: gli oppositori

Secondo il leader della Lega Matteo Salvini, "la riforma, oltre a rovinare milioni di famiglie italiane, è un danno grave per il mercato immobiliare e un colpo mortale alla ripresa economica post-Covid. L'Italia non ha bisogno di ricette suicide già viste con Monti”. 

Salvini non è l'unico a contestare la riforma. Il Presidente di A.R.P.E., l'Associazione romana della proprietà edilizia, sottolinea come 

"Le commissioni di Camera e Senato hanno ben individuato ed evidenziato che una riforma del Catasto come quella che vorrebbe imporci l'Europa costituisce un'ulteriore tassa patrimoniale occulta, anche perché neppure tiene conto delle tante imposte già esistenti sui proprietari di case, che pesano l’1,5% sul PIL italiano, più che negli altri Paesi"

L'A.R.P.E ritiene che l'adeguamento delle rendite ai valori di mercato porterebbe ad un aumento dell'imposta complessiva delle tasse sulle case, a dispetto delle buone intenzioni del governo, che intende mantenere un’invarianza di gettito fiscale. 

Unimpresa teme una nuova patrimoniale

Il centro studi di Unimpresa teme che la riforma del catasto porti a una stangata fiscale sul mattone. Attualmente sulle abitazioni gravano già 11 miliardi di euro di tasse ogni anno, una vera e propria patrimoniale composta da:

  •  4,8 miliardi di tassa di registro sulle compravendite, 
  •  3,8 miliardi di Imu, 
  •  1,6 miliardi di imposte ipotecarie, 
  •  800 milioni sulle successioni

Secondo Unimpresa è tuttavia l'Irpef la componente più elevata del gettito statale: l’Irpef vale 209 miliardi di euro, il 42% del totale di 491 miliardi degli incassi tributari, mentre il prelievo fiscale sugli immobili ammonta a 11 miliardi l’anno:

Per tale motivo il presidente di Unimpresa, Ferrara, sottolinea che "più che rivedere i cosiddetti estimi per aumentare il prelievo sugli immobili, occorre ridurre il carico fiscale per favorire sia la ripresa delle compravendite sia il rilancio di tutto il comparto dell'edilizia, dalle costruzioni alle ristrutturazioni".

(Claudia Cervi)