Riforma Fiscale 2022, tasse giù! Draghi taglia IRPEF e IRAP!

Tagli in vista nella Legge di Bilancio 2022. Il Governo Draghi getta le basi per la nuova Riforma Fiscale attuando un severo taglio alle tasse, come contenuto nello schema in Manovra. Due le riduzioni previste: IRPEF e IRAP. Ecco cosa cambierà dal prossimo anno e come diminuiranno le tasse.

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Fra poco si avrà la fumata bianca sul testo della Manovra di Bilancio 2022. Sono tante le novità che prenderanno forma dal prossimo anno. 

Oltre ai Bonus ristrutturazione casa (Superbonus 110%Bonus Facciate, Bonus Mobili, Bonus Verde) riconfermati, seppur con qualche modifica, è presente nel testo della Legge in esame al Parlamento uno schema di riduzione delle tasse utile a ridurre la pressione fiscale da gennaio 2022.

Maggiori informazioni sui tagli alle imposte prevesti dalla Manovra 2022 le trovate nel recente video YouTube di Informazione Fiscale.

A differenza di come si potrebbe pensare, la Legge di Bilancio 2022 è solo uno dei tanti documenti che hanno a cuore la Riforma Fiscale da mettere in atto mediante una serie di decreti legislativi, volti ad attuare la Legge Delega precedentemente emanata.

L’ultima versione della Legge di Bilancio stanzia una dotazione di circa 8 miliardi di euro all’anno alla Riforma Fiscale, partendo dal 2022, apportando un ponderoso taglio all’imposta sui Redditi delle Persone Fisiche (IRPEF) che impatta sul costo del lavoro.

La Legge di Bilancio 2022 schematizza come l’IRPEF verrà ritoccata intervenendo sulle sue aliquote e come verrà revisionato l’intero pacchetto delle detrazioni fiscali e del trattamento integrativo.

Un altro taglio si prospetta per lImposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), la quale verrà ridotta nella percentuale, scacciando via un pericolo di una sua totale cancellazione da più parti azzardata.

Tirando le somme, se il Governo Draghi manterrà fede alle sue promesse, nel prossimo anno assisteremo ad un’importante riduzione delle tasse che inizierà a produrre i suoi effetti già da inizio 2022.

Resta, invece, da sciogliere il nodo su come i tagli presenti nella Manovra di Bilancio potranno concretizzarsi, ossia di quanto le aliquote IRPEF e IRAP verranno ridotte.

Riforma Fiscale: il Governo Draghi dà priorità all’IRPEF! Taglio alla tassa dal 2022

Iniziamo la nostra analisi partendo dalla novità più allettante in tema di Riforma Fiscale 2022: il taglio dell’IRPEF. Una notizia quella della riduzione della tassa che senza dubbio farà gioire milioni di italiani.

Se la decisione di ridurre l’IRPEF è ormai chiara, non si può dire lo stesso su come il taglio contemplato nella bozza della Legge di Bilancio 2022 possa essere realizzato

A rendere più complicata la situazione è la diversità di vedute dei partiti politici.

Delle tante ipotesi sul tavolo del Governo, la più accreditata è quella di un taglio all’aliquota IRPEF del terzo scaglione che dovrebbe calare rispetto al 38% attuale, a tutto vantaggio di circa 7 milioni di contribuenti.

Tutto ciò in contrasto al suggerimento dato dalla Legge di Bilancio 2022 di un taglio che possa interessare più di un’aliquota IRPEF, non solo quella collegata al terzo scaglione, allo scopo di ridurre le tasse sulle spalle degli italiani in maniera significativa.

Addirittura, si pensa di aumentare la platea dei beneficiari e l’importo del Bonus IRPEF da 100 euro, il famigerato Bonus Renzi, estendendo il contributo anche ai cittadini con reddito annuo fino a 55.000 euro, facendolo salire da 100 a 120 euro

Al momento, l’unica certezza è che il Governo Draghi accelererà i tempi sulla messa a punto della Riforma Fiscale 2022 per consentire una completa attuazione delle modifiche, almeno quelle riguardanti l’IRPEF, già dall’inizio del prossimo anno.

Come la Riforma Fiscale 2022 modifica aliquote IRPEF e scaglioni

Buona parte della Riforma Fiscale 2022 risulta già scritta grazie alla Legge Delega. Prima della sua entrata in scena, però, molti altri documenti sono stati redatti per mettere meglio a fuoco le problematiche del fisco italiano, come il Documento Conclusivo contente il resoconto di un’indagine effettuata dalla Commissione Finanze.

Nonostante i pareri sul funzionamento del sistema tributario italiano siano difformi, un punto accomuna l’opinione di tutti: il cattivo funzionamento va ricercato nel suo eccessiva frammentazione, fatta di molteplici agevolazioni, e nella schiacciante pressione fiscale sul lavoro rispetto ad altri settori.

In termini più chiari, l’IRPEF poco bilanciata e le aliquote troppo elevate hanno contribuito a rendere il sistema tributario nazionale disomogeneo sotto ogni aspetto. 

A tale problematiche si cerca di mettere una pezza al buco con la nuova Legge di Bilancio 2022.

Il documento, infatti, stabilisce la necessità di procedere ad un taglio netto di uno o più aliquote IRPEF, intervenendo in primis su quella riferita al terzo scaglione, attualmente al 38%.

Una modifica indispensabile affinché la tassa possa seguire un sistema bilanciato e progressivo di aumento delle sue aliquote all’aumentare del reddito imponibile, attualmente non seguito.

Se volgiamo l’attenzione a come l’aliquota IRPEF aumenta da uno scaglione ad un altro, infatti, è facile accorgersi di un balzo di 11 punti percentuali con il passaggio dal seconda fascia di reddito alla terza.

Le tasse, quindi, aumentano in tale range al punto da oltrepassare l’aumento medio variabile dal 2 al 4% che dovrebbe verificarsi dal passaggio di uno scaglione all’altro. 

Una situazione questa che non solo rende il sistema tributario nazionale disomogeneo, ma che spinge all’adozione di comportamenti elusivi ed evasivi come il dichiarare meno per sfuggire all’incremento delle tasse.

La Riforma Fiscale 2022 ritoccando l’IRPEF avrà il compito di risolvere in via priorità la non progressività della tassa.

Non mancano, però, le critiche sulla genericità dei documenti che dovrebbero rappresentare le fondamenta di avvio di alcuni interventi, compreso il taglio IRPEF, e che da qui a breve dovrebbero essere disponibili per poi essere attivi già da inizio 2022.

Riforma Fiscale 2022: il Governo mette mani alle detrazioni. Come?

Altra novità che fa capolino dalla Legge di Bilancio 2022, sempre in tema di Riforma Fiscale, riguarda le detrazioni fiscali.

Non solo IRPEF o IRAP, quindi, anche le detrazioni subiranno dei ritocchi a partire dal prossimo anno.

Rimangono immutate quelle previste per spese mediche e medicinali, ma questa volta il taglio verrà operato sulla quantità di beni e servizi ammessi a detrazione.

Tirando le somme, dalle 80 spese detraibili dal 730 ne rimarrebbero in vita solo 20.

Riforma Fiscale: addio IRAP dal 2022? Ecco la novità

Ma vediamo subito quale scenario si prospetta per l’IRAP. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze pare propenso ad una cancellazione selettiva della tassa solo per alcune categorie.

Messa da parte l’ipotesi di una sua fusione con l’IRES, infatti, l’unica via percorribile rimane quella di una possibile cancellazione dell’imposta per le imprese di piccole dimensioni

In verità, sono due le ipotesi su cui il Governo Draghi sta lavorando: cancellare subito l’IRAP ancora pagata dalle ditte individuali, dalle società di persone e dai professionisti non autonomi, ma questo comporterebbe la perdita di due miliari di entrate, oppure stabilire un limite al valore della produzione.

E quest’ultima soluzione appare preferibile, anche se dovrà essere studiata prendendo in considerazione il taglio IRPEF deciso nell’atteso testo finale della Legge di Bilancio 2022.

Riforma Fiscale 2022: quanto costa al Governo Draghi il taglio IRPEF e IRAP

Se da una parte il taglio dell’aliquota IRPEF del 38% potrebbe alleggerire le tasche di milioni di cittadini italiani, non è così per le casse dello Stato.

Infatti, una riduzione dell’aliquota applicabile ai redditi da 28.000 a 55.000 euro costa al Governo un esborso di 1 miliardo di euro a punto percentuale.

Peggio ancora se si interviene sulla seconda aliquota IRPEF, quella del 27% applicabile a coloro che dichiarano dai 15.000 ai 28.000 euro: il costo raddoppia attestandosi a due miliardi per punto percentuale.

Costo doppio anche per i tagli all’IRAP per le ditte individuale e le società di persone.

Come il Governo Draghi deciderà di intervenire sulla situazione, non è dato saperlo. Di certo, sono molti più i punti a favore di un taglio dell’IRPEF.

Attenzione! Ciò non esclude su intervento su ambedue i fronti, IRPEF e IRAP, per tendere una mano ai lavoratori, ma anche alle imprese.