Riforma fiscale 2022: si tratta IRAP, forfettari e cashback!

La riforma fiscale in arrivo dovrebbe andare a toccare alcuni punti chiave tra cui: IRAP, cashback fiscale, regime dei forfettari a molto altro ancora.

Riforma fiscale, forse, pronta ad arrivare. Si tratta della Legge delega su cui il MEF sta cercando l’approvazione della maggioranza su tematiche molto rilevanti, a partire dall’IRAP ed il Cashback fiscale, passando anche per lo studio di eventuali novità per i forfettari. Ecco tutto ciò di cui si sta discutendo proprio in questi giorni.

La legge delega non è altro che quello strumento con cui il Parlamento delega (appunto) al Governo lo studio di una certa novità, da introdurre chiaramente attraverso una legge. In questo caso, la novità in questione è la riforma fiscale che si promette da diversi anni.

Di promesse se ne sono fatte tante, come spesso accade, ma nel complesso il sistema italiano risulta ancora tra i più gravosi dal punto di vista impositivo, sia per le aziende che per i singoli cittadini. Soprattutto in questi tempi di (post) pandemia, questo costituisce un vero e proprio freno alla ripresa economica. Ovviamente, gioca un ruolo importante anche la guerra in Ucraina, ma su questo il Governo ha decisamente un controllo ed una responsabilità diversi.

In ogni caso, le novità in discussione sono numerose ed ancora una volta potrebbero cambiare l’ordine delle cose, ma va capito se riusciranno ad avere un impatto positivo sull’economia italiana ed in generale sul funzionamento di alcuni ambiti che da sempre soffrono l’eccessiva burocrazia ed imposizione fiscale.

Su questo fronte, il Ministero dell’Economia e Finanze sta lavorando proprio ad una riforma fiscale che migliori la situazione, con alcuni aspetti fondamentali tra cui: riforma del regime forfettario (ma non ci sono grandi novità in vista), riforma dell’IRAP e creazione del cosiddetto Cashback fiscale, il nuovo cashback che potrebbe nascere a partire dal 2023.

Riforma fiscale 2022: cosa sta facendo il MEF?

Il MEF sta, come abbiamo già accennato, lavorando alla riforma fiscale grazie alla legge delega, ma naturalmente ha bisogno dell’approvazione del Governo, cioè in sostanza di raccogliere il gradimento della maggioranza. Come spesso, se non sempre, accade, l’Esecutivo è già coordinato su alcune tematiche, mentre su altre c’è ancora moltissimo lavoro da fare e la strada si prospetta lunga e complicata.

Se da un lato le tematiche su cui è necessario lavorare sono tante, ma anche note, dall’altro il problema rimane sempre quello di tenere insieme una maggioranza molto eterogenea. Da sempre approvare questo tipo di novità significa rischiare di andare a sbattere contro una crisi di Governo, ma in questo caso la situazione è ancora più complicata.

Siamo oggettivamente davanti ad uno dei Governi più eterogenei in assoluto nella storia repubblicana recente ed è evidente che una crisi di Governo in questo periodo è quanto più c’è da evitare tra tutte le opzioni possibili.

Anche l’aumento della spesa militare, per fare un esempio, sta causando un’importante frattura nella maggioranza, ma parliamo comunque di un tempo in cui è necessario prendere decisioni e “nascondersi” dietro le difficoltà operative, seppur comprensibile, non è più sufficiente.

Ecco che allora delle scelte sono in arrivo, non resta che scoprire se saranno scelte efficaci oppure no.

Riforma fiscale 2022: si discute sull’IRAP

Una delle tematiche su cui si sta discutendo molto è l’IRAP, vale a dire l’Imposta sul Regionale sulle Attività Produttive, da sempre molto gravosa per le imprese in quanto viene applicata sostanzialmente al fatturato e non all’utile, aspetto che danneggia moltissimo le imprese che lavorano su grandi quantità ma relativamente piccoli margini.

Sul tema, per quanto riguarda la riforma fiscale in arrivo, ha fatto chiarezza pmi.it: “Tra le altre misure concordate c’è anche l’abolizione IRAP per società di persone e studi associati ed un regime transitorio per la cedolare secca al 21% prima di tornare al 23% (con ipotesi di tassa piatta per tutti gli affitti immobiliari con aliquote proporzionali).”

Sarebbe una novità importante ed in parte inattesa, che porterebbe le società di persone e gli studi associati ad avere un notevole vantaggio rispetto alla situazione attuale. In ogni caso, parliamo di una delle tematiche ancora in discussione e, per quanto ci sia un accordo di massima, è meglio aspettarne l’ufficialità.

Riforma fiscale 2022: ecco il Cashback fiscale!

Ne abbiamo parlato in maniera approfondita nell’articolo della giornata di ieri “Fisco e Cashback: c’è l’intesa! Ecco come può funzionare!“, ma è comunque una tematica importante che tratteremo, seppur in maniera ridotta, anche in questa sede.

Parliamo del Cashback, ma non di quel Cashback. Non si tratta più del famoso Cashback di Stato del 2021 con cui i cittadini potevano accumulare sostanzialmente punti e detrazioni per ottenere non solo un rimborso delle spese sostenute, ma anche una possibilità di vincere dei premi.

Un successo, se si indaga sui numeri e si scopre quanto cittadini hanno partecipato, ma purtroppo un flop se ci si concentra su quanti invece hanno cominciato ad utilizzare mezzi di pagamento tracciabili grazie al Cashback. Pochi, troppo pochi, ed infatti la misura è stata prontamente cancellata.

Neanche il secondo semestre del 2022 è stato concesso a questa misura così chiacchierata ed apparentemente popolare, ma ora c’è un ritorno. Infatti, può entrare in vigore nel secondo semestre del 2022 o più probabilmente nel 2023 il Cashback fiscale.

Si tratta di un meccanismo che permette di ottenere le detrazioni per le spese mediche in maniera immediata, senza dover attendere di compilare il 730 dell’anno successivo. Insomma, il principio del Cashback applicato in maniera diversa, in modo da andare a sostenere soprattutto quelle famiglie che sono più in difficoltà.

In teoria, sarà sufficiente comunicare all’esercente (farmacista o medico, per esempio) la volontà di voler usufruire del Cashback anziché della classica detrazione.

Riforma fiscale 2022: cosa cambia per i forfettari?

Sul fronte forfettari ci si aspettava grandi novità, ma probabilmente non ne arriveranno. Parliamo di quei soggetti che hanno Partita IVA nella forma più semplice che il nostro ordinamento prevede, con conseguenti semplificazioni anche in termini di obblighi, di tasse e di tenuta della contabilità.

Pare che su questo fronte rimarrà inalterata la soglia dei 65.000 euro ed anche la cosiddetta flat tax al 15% per quanto riguarda le tasse. In caso di superamento della soglia, si ha un passaggio graduale con una transizione di due anni al regime ordinario. 

Dovrebbero inoltre essere tolti alcuni vincoli di categoria, non precludendo così la possibilità di ottenere questi vantaggi anche per dipendenti e pensionati. Al momento anche per queste novità si tratta di indiscrezioni, saranno poi i decreti attuativi a fare chiarezza su tutte le informazioni che mancano.

Riforma fiscale 2022: cos’altro?

Come altre novità possiamo tenere presente anche la soglia di reddito sotto la quale si applica la cosiddetta “no tax area”, vale a dire per cui non ci sono obblighi a cui adempiere. Tale soglia potrebbe essere fissata a 10.000 euro secondo le indiscrezioni, ma la trattativa al riguarda è appena cominciata e non sono ancora note le posizioni delle forze di maggioranza.

Ultima novità tra quelle inserite in questo articolo è quella relativa al calendario delle scadenze fiscali per gli autonomi, con diverse ipotesi che circolano e che consentirebbero a questa categoria di avere una disposizione delle scadenze più comoda rispetto alla situazione attuale.

Ricordiamo che il testo ufficiale deve ancora essere discusso e che il giorno preposto è con ogni probabilità il 4 aprile, dopo che la data del 28 marzo è slittata.

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