Riforma fiscale: come funziona il nuovo Cashback fiscale!

La riforma fiscale è un punto fondamentale per la nuova legge di bilancio, e porta con se molte novità, tra cui il nuovo cashback fiscale.

All’interno delle discussioni che stanno avvenendo in questi giorni alla camera dei deputati, rispetto alle nuove manovre che riguardano la riforma fiscale, troviamo molte proposte sulle quali i deputati si trovano a discutere, ci sono però anche molte novità che hanno messo d’accordo tutti.

Una di queste è proprio la proposta che riguarda il nuovo cashback fiscale, un meccanismo di cashback che andrà a fornire a tutti i cittadini italiani un rimborso quotidiano ed immediato rispetto alle spese o ad alcuni servizi. 

Il nuovo cashback fiscale è stato pensato prevalentemente per andare a detrarre le proprie spese mediche, che sono già detraibili, con una nuova forma di sgravio fiscale che potrà essere recuperato immediatamente senza dover attendere la dichiarazione dei redditi.

Al momento la proposta è ancora in fase di definizione, quello che sappiamo per certo è che il cittadino potrà decidere se richiedere il cashback immediato, per ricevere le detrazioni direttamente sul proprio conto corrente, rispetto alle spese per medicinali, analisi mediche o visite mediche. 

Al contrario vi è comunque la possibilità di non usufruire del cashback sul proprio conto corrente ma di continuare con il metodo tradizionale, ovvero aspettare di compilare la dichiarazione de redditi e usufruire a quel punto degli sgravi fiscali, che per le spese mediche sono pari al 19%. 

Quest’iniziativa ricorda molto quella che è stata proposta nel 2020 dal governo italiano prima in fase sperimentale e poi definitiva, stiamo parlando del cashback di stato! Iniziativa pensata per incentivare tutti i pagamenti elettronici grazie ad un rimborso delle spese effettuate attraverso la famosa lotteria degli scontrini. 

Nel corso di quest’articolo cercheremo di analizzare assieme quali sono le proposte che sono state fatte dai deputati, nel corso degli ultimi giorni, rispetto alla riforma fiscale e come si inserisce il nuovo cashback fiscale all’interno del nostro sistema. 

Riforma fiscale: come funziona il rimborso immediato 

La novità introdotta dalla riforma fiscale del cosiddetto cashback fiscale ha una caratteristica che rende quest’iniziativa davvero innovativa: funzionare attraverso un rimborso immediato

Consiste nel rimborso di una somma di denaro, calcolata secondo alcune percentuali, immediatamente sul conto corrente del cittadino a seguito di un pagamento per un particolare bene o servizio. 

La seconda novità di quest’iniziativa consiste nel voler rivolgere il cashback fiscale a tutti i cittadini italiani, indipendentemente dal proprio reddito o dalla propria condizione fiscale. 

Per il momento sappiamo che il fisco vuole rendere questo cashback attivo per tutte le spese che i cittadini effettuano in ambito medico, sono comprese le visite e gli esami ma anche l’acquisto dei farmaci. 

Ad oggi il rimborso di parte delle spese mediche è già possibile, infatti, i cittadini, possono in fase di compilazione della propria dichiarazione dei redditi inserire tutte le spese mediche sostenute nel corso dell’anno, che verranno rimborsate con una percentuale del 19%

Il contributo che fornisce ad oggi il fisco italiano rispetto al rimborso sulle spese mediche viene accreditato direttamente rispetto all’IRPEF, ovvero l’imposta sui redditi delle persone fisiche, che ogni cittadino paga nel momento in cui svolge un lavoro, di qualsiasi tipo, o percepisce una pensione. 

Il rimborso appena citato viene erogato a seguito della dichiarazione dei redditi, all’interno della quale può inserire non solo le proprie spese ma anche quelle dei figli a carico presenti all’interno del proprio nucleo famigliare. 

All’interno della propria dichiarazione dei redditi è al momento possibile inserire tutte le spese relative alle cure sanitarie, al superbonus del 110%, che è stato promulgato ulteriormente anche per quest’anno, e alle spese per la formazione dei propri figli.

Per quanto riguarda le spese relative ai figli a carico, nel 2022 sarà possibile detrarre il 19% delle spese effettuate in ambito scuola, conservatorio e musica per tutti coloro che hanno dei figli tra i 5 e i 18 anni, per un massimo di 1.000 euro. 

Non sappiamo ancora se queste detrazioni presenti nella dichiarazione dei redditi saranno possibili anche nella formula di cashback fiscale, quello che è certo è che sarà disponibile per tutte le spese mediche con una detrazione del 19%.

Riforma fiscale: come rendere il cashback fiscale tracciabile

Per far si che quest’iniziativa funzioni al meglio è necessario che tutti i pagamenti siano registrati correttamente, motivo per cui bisognerà effettuare i pagamenti con modalità tracciabili, come per esempio i pagamenti elettronici.

Ovviamente la carta di credito o il bancomat sono i primi strumenti che ci vengono in mente quando parliamo di pagamenti tracciabili, ma in realtà sono tracciabili anche tutti i pagamenti effettuati tramite bonifici bancari, oppure tramite applicazioni smartphone, come possono essere Paypal o Satispay.

Sicuramente i pagamenti elettronici saranno anche quelli più incentivati, in quanto rappresentano il sistema più trasparente di pagamento e che può essere controllato con maggiore facilità dal fisco. 

Questa politica di incentivare i pagamenti elettronici è ormai quasi totalmente diffusa nel nostro paese, e potrebbe essere che il cashback fiscale venga utilizzato come ulteriore spinta verso l’uso di questo sistema di pagamento, così come era stato fatto per la scorsa iniziativa di cashback. 

Riforma fiscale: come funzionerà l’iniziativa

La proposta che è stata introdotta relativamente al cashback fiscale è stata quella di coinvolgere direttamente i venditori o chi di dovere al momento del pagamento del servizio. 

In questo modo al momento del pagamento sarà il cittadino stesso a dover avvertire l’esercente di voler effettuare il pagamento con la modalità di cashback fiscale, a quel punto il metodo di pagamento che potrà utilizzare sarà esclusivamente tracciabile, come dicevamo prima prevalentemente elettronico. 

Al momento del pagamento verrà poi fornito al cittadino lo scontrino fiscale munito di un particolare codice che andrà a classificare la propria transazione e che servirà a sapere a quanto ammonterà l’importo del rimborso che gli verrà fornito. 

Le tempistiche entro la quale questo rimborso sarà fornito al cittadino non sono ancora chiare, sicuramente le tempistiche saranno molto brevi rispetto a quelle relative alle detrazioni della dichiarazione dei redditi; i tempi potranno dipendere in parte da quando il rivenditore dichiarerà all’anagrafe tributaria le spese sostenute dal contribuente in questione. 

Per quanto riguarda invece l’inaugurazione ufficiale dell’iniziativa dovremo aspettare ancora qualche mese, le date più plausibili per l’inizio del cashback fiscale sono nei primi mesi del 2023. 

Riforma fiscale: cosa si potrà detrarre con il cashback fiscale

Abbiamo visto negli scorsi paragrafi che per il momento l’ambito principale entro la quale si vuole espandere il servizio di cashback fiscale è quello della sanità. 

È molto probabile che le spese detraibili corrisponderanno a quelle che già attualmente possono essere rimborsate attraverso la dichiarazione dei redditi, e che sono disponibili e usufruibili da tutti i cittadini italiani, vediamo quali sono: 

  • le spese relative all’acquisto di farmaci o medicinali di qualsiasi genere;
  • le spese relative a delle analisi mediche o a delle visite mediche;
  • le spese relative al settore sociosanitario. 

In base alle informazioni della quale siamo in possesso ad oggi, queste dovrebbero essere le spese possibili da detrarre con il cashback fiscale, ma non è detto che la situazione possa evolversi e che questa nuova iniziativa venga utilizzata anche per altri settori. 

È opportuno ricordare che chi decide di utilizzare come forma di rimborso il cashback fiscale non potrà utilizzare per lo stesso prodotto o servizio anche il rimborso tramite dichiarazione dei redditi. 

Riforma fiscale: le differenze sostanziali con il cashback di stato

Quest’iniziativa del cashback fiscale non è la prima nel suo genere che viene proposta dal governo italiano; infatti, fino allo scorso anno era presente il cashback di stato

Il cashback di stato era un’iniziativa legata alla lotteria degli scontrini e alla quale hanno partecipato circa 8,9 milioni di italiani, i quali hanno effettuato almeno 50 transazioni con pagamenti digitali a testa, il requisito minimo per poter accedere al 10% di cashback fino ad un massimo di 150 euro. 

L’iniziativa è terminata a fine giugno 2021, ma i suoi benefici sono continuati, e continuano, anche nei mesi successivi, portando tantissimi italiani a continuare a preferire i pagamenti digitali ai contanti.

Proprio per questo grande successo dell’iniziativa precedente il governo italiano ha deciso di riproporre una nuova versione del cashback, in questo caso con una valenza più sociosanitaria, legando i rimborsi solo esclusivamente al settore della sanità. 

Parlando di numeri i pagamenti digitali nel secondo semestre del 2021 questi sono aumentati del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e quest’abitudine è diventata ormai comune a quasi tutte le famiglie italiane. 

Possiamo dire che la volontà del governo italiano di introdurre queste politiche di cashback per ridurre l’evasione fiscale ha perfettamente raggiunto il suo scopo, in quanto la maggior parte delle famiglie del nostro paese preferisce utilizzare i pagamenti con carta o bancomat in quasi tutti i negozi fisici. 

Uno dei motivi per cui questo metodo di pagamento è ormai diventato il più utilizzato dalle famiglie italiane è sicuramente per via della sua velocità e comodità, ma anche perché quasi tutte le strutture anche quelle che prima non lo possedevano, sono munite di POS e accettano qualsiasi cifra per i pagamenti digitali. 

Visto il grande successo della scorsa iniziativa il governo italiano non è stato indifferente nel riproporre un’altra volta il cashback nel nostro paese, con delle modalità differenti, ma con la prospettiva che questo tipo di iniziativa possa diventare strutturale all’interno della nostra legislatura

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