Addio Riforma fiscale e taglio tasse, ecco chi pagherà di più con la crisi di Governo

L'attuale risi di governo ha portato diverse problematiche rispetto all'attuazione della riforma fiscale, scopriamo assieme i motivi.

La crisi che sta affrontando il governo italiano sta portando diverse problematiche, in primo luogo abbiamo uno stop generale rispetto a tutte le riforme che stavano per partire a breve. 

Ogniqualvolta che avviene una crisi di governo, tutti i lavori in corso, o che avevano partenza imminente vengono immediatamente congelati

Questo perché risulta essere più importante ristabilire una situazione politica interna solida, e che tutte le parti risultino essere d’accordo su come procedere. 

Una delle tante manovre alla quale dobbiamo, almeno per il momento, dire addio è sicuramente la riforma fiscale, in quanto il disegno di legge stava aspettando l’approvazione dal senato, a seguito di quella ottenuta dalla camera il 22 giugno. 

Nel corso dell’articolo vedremo assieme quali sono le modifiche che sta portando la crisi del governo all’interno del nostro paese, e per quali manovre è stato attivato uno stop momentaneo. 

Addio Riforma fiscale, taglio tasse e cuneo fiscale 

La manovra più importante del governo Draghi è stata sicuramente la riforma fiscale, e a seguito dell’attuale crisi di governo questa manovra potrebbe non vedere mai la luce del sole. 

Questo perché il disegno di legge aveva ottenuto il via libera da parte dell’attuale legislatura, ma nel momento in cui il governo Draghi è caduto così è stato anche per la il progetto di riformare l’imposizione fiscale. 

Nello specifico tutte le leggi contenute al suo interno potrebbero non venire mai attivate, stiamo infatti parlando di:

  • riduzione delle aliquote Irpef per i ceti medio-bassi;
  • la conferma delle cedolari secche;
  • la razionalizzazione dell’imposta IVA;
  • la riforma del catasto;
  • l’eliminazione dell’imposta Irap. 

Sicuramente tutte queste riforme potevano portare un enorme cambiamento nel nostro paese, atteso da tanti, vedremo se con la prossima legislatura potranno essere rinnovate alcune proposte o meno. 

Addio riforma catasto

Una riforma molto importante contenuta all’interno della stessa riforma fiscale riguarda la riforma del catasto che avrebbe modificato le tasse da pagare sugli immobili di proprietà

Il governo era delegato a produrre delle nuove norme volte a modificare il sistema che compone la rilevazione catastale attuale di tutti gli immobili. 

La normativa prevedeva l’introduzione di nuovi strumenti per individuare la giusta classe catastale di tutti gli immobili presenti, ed anche individuare eventuali immobili non registrati. 

Nonostante parte di queste manovre sono già state attuate non era ancora iniziata la fase che riguardava le agevolazioni sociali. 

Di conseguenza non è possibile con gli strumenti attuali determinare la base dell’imponibile per tutti i tributi che derivano dalla classificazione catastale stessa. 

I vantaggi che avrebbe portato la riforma Irpef

Un altro importante punto della riforma fiscale è la riforma dell’Irpef, un’altra manovra alla quale dovremmo dire addio. 

All’interno del testo approvato dalla maggioranza erano contenute le direttive rispetto alla revisione del sistema personale dei redditi, alla quale era stato eliminato il sistema duale, come doveva invece essere all’inizio.

All’interno dello stesso testo era prevista la famosa flat tax, le cedolari secca ed anche le aliquote agevolate per i ceti medio-bassi. 

Penalizzate da questa crisi di governo sono state anche le regioni, per la quale doveva esserci una revisione di tutte le imposte comunali e regionali, andando a sostituire le attuali imposte Irpef. 

Il superamento dell’imposta Irap

Con l’attuale crisi di governo, almeno per il momento, dovremo continuare a sostenere le spese legate all’imposta Irap

Questo perché all’interno della riforma fiscale era prevista l’emanazione di alcuni decreti che potessero sostituire definitivamente l’imposta Irap sulle attività produttive. 

Garantendo a tutti i lavoratori gli stessi benefici attuali in ambito sanitario, con un finanziamento che andasse a coprire tutte le mancanze. 

Assieme a questa riforma andrà a scomparire anche la modifica del sistema di recupero dei crediti fiscali. 

La revisione prevedeva anche un aumento delle tecnologie per il controllo dei sistemi e tutta la procedura di riscossione del sistema Agenzia delle Entrate. 

Come mai questa sarà un occasione persa

La domanda che viene spontanea riguarda i motivi per cui queste leggi, ormai approvate anche dal parlamento, non potranno essere attivate.

I motivi risiedono nella legislatura del nostro paese.

Infatti, tutte queste riforme rimangono sulla carta senza aver ricevuto l’approvazione per per avviare i decreti attuativi.

Ma per legge i decreti attuativi devono partire entro i 18 mesi dalla date di entrata in vigore, questo processo non è stato attivato e di conseguenza non potranno diventare ufficialmente legge.

Il discorso vale per tutti i decreti legislativi previsti per la revisione del sistema fiscale, in quanto andavano stabiliti i criteri direttivi della revisione stessa. 

La procedura non è stata completata anche perché si aspettava il via libera del senato, rispetto a 10 articoli contenuti nel provvedimento. 

Queste decisioni spetteranno ormai al nuovo governo, che dovrà decidere sul futuro del sistema fiscale italiano. 

Un enorme spreco per tutto il sistema legislativo e fiscale del nostro paese. 

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