Riforma Fiscale, dopo l’IRPEF è il turno delle aliquote IVA!

La Riforma Fiscale va oltre l’IRPEF, ormai rimodulata, e arriva il turno delle aliquote IVA. Come potrebbe cambiare l’Imposta sul Valore Aggiunto?

La Riforma Fiscale voluta come priorità assoluta dal governo Draghi è ormai scritta nella parte che riguarda l’IRPEF, rimodulata sia nelle percentuale aliquote che nel numero degli scaglioni.

Tuttavia, il complesso delle Riforma Fiscale che a partire dalla Legge Delega, sarà attuata con una serie di decreti legislativi è cosa più complessa e nella sua totalità dovrebbe concretizzarsi con modifiche che riguardano l’intero sistema di prelievo.

Le Commissioni di Finanze di Camera e Senato che hanno tracciato le linee guide per la Legge Delega sottolineavano in un’analisi preliminare come, al fine di rendere l’intero prelievo più progressivo e semplice, vi fosse la necessità nel corso del 2022, dopo aver risolto i problemi legati all’IRPEF, anche di rimodulare le aliquote IVA. Cioè ridurle di numero e portarle a due sole con una fissa ed una ordinaria.

Nel frattempo, arrivano in busta paga gli effetti delle modifiche apportate dalla Riforma Fiscale all’IRPEF che prometteva aumenti di salario generalizzati, ma che alle rilevazioni e le simulazioni dimostra invece dei vantaggi reali soltanto per i redditi medio alti.

Viene anche rivisitato il complesso delle detrazione fiscali con notevoli effetti sul bonus IRPEF, cioè l’ex bonus renzi, pari a 100 euro al mese, che nel 2022 spetta in forma piena solo al primo scaglione IRPEF e che sarà applicabile con riduzione progressiva fino ai redditi pari a 28.000 euro. 

Come funziona l’IVA in Italia, prima che intervenga la Riforma Fiscale 

La Riforma Fiscale ha identificato come priorità assoluta la rimodulazione delle aliquote Irpef, che approfondiremo meglio in seguito, ma la manovra complessiva dovrebbe vedere presto anche un cambiamento analogo che coinvolgerà le aliquote IVA.

Al momento l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) si applica in Italia in misura percentuale diversa a seconda dei differenti beni e servizi a cui si riferisce.

Abbiamo così un’aliquota ordinaria fissata al 22% e tre aliquote agevolate:

  • 10% ai medicinali, le forniture domestiche e gli interventi di recupero del patrimonio edilizio;
  • 5% ad alcuni alimenti;
  • 4% ai generi alimentari, i prodotti agricoli e le bevande.

Per quanto riguarda le aliquote ridotte l’elenco completo dei beni e dei servizi a cui essi si applicano è contenuta nel DPR 633/1972, tabella A parte II, parte II-bis e parte III.

Luconomist ci offre nel suo video YouTube un approfondimento sul funzionamento dell’IVA:

  

Come potrebbe cambiare l’IVA con le modifiche in vista voluta dalla Riforma Fiscale

L’intera Riforma Fiscale è stata delineata dall’esecutivo Draghi al fine di semplificare quello che è un sistema di prelievo complesso e articolato e perciò si è scelto ad esempio di ridurre il numero degli scaglioni IRPEF, che da cinque sono diventati quattro.

Nell’Indagine Conoscitiva sulla Riforma dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e altri Aspetti del Sistema Tributario, un documento pubblicato l’anno scorso dal MEF e che consisteva appunto in un’analisi preliminare della Riforma Fiscale, oltre alle modifiche all’IRPEF si consigliava anche di attuare una semplificazione al sistema di prelievo dell’IVA.

Abbassando di qualche punto percentuale l’aliquota IVA ordinaria e istituendo una sola aliquota agevolata compresa tra il 5% e il 10%, così da bilanciare al minimo gli effetti sui consumatori.

Tale stravolgimento del sistema dell’IVA dovrebbe essere una delle prossime tappe della Riforma Fiscale dopo che l’IRPEF è stata ridefinita e anche perché potrebbe essere un valido strumento per contrastare il caro bollette.

L’IVA come l’IRPEF, una Riforma Fiscale che riduce scaglioni e aliquote

Intanto la Riforma Fiscale, che presto sarà al lavoro sulla rimodulazione dell’IVA, si è già occupata di cambiare l’assetto dell’IRPEF in Italia e, come è stato in più occasioni sottolineato, le novità vanno in due sensi: una riduzione degli scaglioni, al fine di semplificare il sistema, e una rimodulazione delle aliquote percentuali, al fine di rendere più progressivo il prelievo.

Secondo però rilevamenti e simulazioni tali modifiche attuate non rispondono davvero alle finalità designate e soprattutto non creano nessuna vera riduzione delle tasse da pagare per quelli che sono i redditi più bassi, mentre si registra una diminuzione di tasse per i redditi medio alti.

Per capire perché la necessità di una riforma e qual è davvero il suo impatto dobbiamo mettere a confronto quello che è stato il sistema del prelievo IRPEF fino a qualche tempo fa e quali sono i cambiamenti introdotti dalla Riforma Fiscale Draghi.

Il punto critico dell’IRPEF prima che intervenisse la Riforma Fiscale

Fino all’anno scorso l’Irpef veniva pagata con cinque diverse aliquote che corrispondevano a cinque diversi scaglioni di reddito in questo modo:

  • I scaglione (reddito fino a 15mila euro), 23% di Irpef;
  • II scaglione (reddito tra 15mila e 28mila euro), 27% di Irpef;
  • III scaglione (reddito tra 28mila e 55mila euro), 38% di Irpef;
  • III scaglione (reddito tra 55mila e 75mila euro), 41% di Irpef;
  • V scaglione (reddito oltre i 75mila euro), 43% di Irpef.

La mancata progressività di questo sistema era identificata nel suo punto critico nel salto, pari ad undici punti percentuali, che si verificava tra  il secondo ed il terzo scaglione.

L’IRPEF è davvero più progressiva con le modifiche volute dalla Riforma Fiscale Draghi?

La Riforma Fiscale Draghi, che aveva come obiettivo la progressività e la semplificazione del prelievo fiscale, ha ridotto il numero degli scaglioni IRPEF a quattro e di conseguenza ha anche rivisitato le aliquote percentuali corrispondenti alle nuove fasce di reddito.

L’IRPEF perciò si paga a partire dal 2022 con quattro diverse aliquote, che corrispondono a quattro diversi scaglioni di reddito in questo modo:

  • I scaglione (reddito fino a 15mila euro), 23% di Irpef;
  • II scaglione (reddito tra 15mila e 28mila euro), 25% di Irpef;
  • III scaglione (reddito tra 28mila e 50mila euro), 35% di Irpef;
  • V scaglione (reddito oltre i 50mila euro), 43% di Irpef.

Facendo un paragone tra IRPEF 2021 e IRPEF 2022 si può vedere come il primo scaglione di reddito non sia in alcun modo toccato dalla Riforma Fiscale, che invece elimina praticamente il quarto scaglione e accorcia la distanza tra secondo e terzo scaglione, portando la differenza di aliquote ad otto punti percentuali.

La Riforma Fiscale rimodula aliquote e scaglioni IRPEF, ma con quali effetti?

Nei fatti si può vedere come dal punto di vista della progressività le modifiche non siano risolutive e rimane una enorme distanza tra quanto si paga di IRPEF nel secondo e nel terzo scaglione di reddito.

Inoltre, le modifiche della Riforma Fiscale sono praticamente nulle per i contribuenti che più ne avrebbero bisogno, perché il primo a scaglione che comprende i redditi annui fino a 15mila euro non subisce variazioni di sorta. 

Anche per i ceti medio alti poi si registra una riduzione minima di tasse, che in realtà non concretizza la Riforma Fiscale Draghi come qualcosa di rivoluzionario, per le modifiche in busta paga.

Riforma Fiscale ultima stoccata al bonus Irpef da 100 euro. Cosa cambia nel 2022

Altro aspetto che ha già trovato attuazione nell’ambito della Riforma Fiscale 2022 è una rivisitazione del bonus IRPEF da 100, cioè l’ex bonus Renzi.

Anche in questo caso vediamo un restringimento della platea dei beneficiari con i 100 euro pieni al mese assegnati solo ai redditi entro i 15mila euro. Dopo tale soglia il bonus IRPEF si riduce progressivamente e si azzera quando il reddito raggiunge i 28mila euro all’anno, dove invece nel 2021 si azzerava al raggiungimento dei 40mila euro di reddito annuo.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
764FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate