Riforma fiscale: torna davvero il cashback? Scoprilo subito!

La riforma fiscale attende ancora di essere approvata nella sua versione di legge delega, ma cosa sappiamo del nuovo cashback? Vediamolo assieme.

Sicuramente uno degli argomenti più discussi degli ultimi mesi, da tutti nel nostro paese, è la nuova riforma fiscale, che continua a subire modifiche e accorgimenti senza avere ancora una versione definitiva. 

Siamo arrivati ormai alla sua forma come legge delega che rimane in attesa della sua approvazione alla commissione finanze; dopodiché il suo viaggio continuerà fino alla camera dove le spetterà la votazione finale. 

Il vero problema è che la riforma fiscale dopo essere partita con i migliori propositi continua a cambiare la sua forma introducendo sempre nuove restrizioni. 

Al momento i punti sulla quale si è concentrati della riforma fiscale riguardano la riforma del catasto, la riforma IRPEF e anche quella del regime forfettario

Un altro argomento della quale si è molto parlato è il nuovo e innovativo cashback fiscale, questa dovrebbe risultare una novità che sarà introdotta allo stesso modo all’interno della riforma fiscale. 

Sicuramente ci sono ancora molti nodi da sciogliere che riguardano principalmente i disaccordi tra i vari membri dei partiti; ci sono però dei punti fermi della quale siamo a conoscenza, soprattutto per quanto riguarda proprio il cashback fiscale

Nel corso del seguente articolo cercheremo di vedere assieme quali sono le novità che riguardano proprio il nuovo cashback fiscale, come potrà funzionare e quali sono le tempistiche relative al suo inizio. 

Riforma fiscale: come funziona il nuovo cashback fiscale

Il ritorno di un nuovo cashback nel nostro paese è stata davvero una notizia molto apprezzata, anche se la nuova versione del cashback fiscale è completamente diversa dalle sue precedenti

Infatti, questo nuovo cashback non ha niente di simile con il cashback di Stato, che consisteva in un rimborso pari al 10% per tutti gli acquisti fino a 150 €; ma non è neanche simile al super cashback, che consisteva più in un montepremi pari a 1.500 € messo a disposizione dei cittadini. 

La nuova iniziativa dà la possibilità a tutti i cittadini usufruire di un cashback fiscale che consiste in una detrazione IRPEF, per l’acquisto di beni o servizi se pagati con metodi di pagamento elettronico. 

I rimborsi previsti verranno accreditati immediatamente sulle piattaforme telematiche, è stato infatti deciso che a seguito di un pagamento elettronico il rimborso spettato verrà accreditato subito su una piattaforma, si pensa che la piattaforma scelta come definitiva sia quella dell’app IO.

Un’altra specifica che va chiarita per quanto riguarda il nuovo cashback fiscale e che non sarà valido per qualsiasi spesa su beni o servizi, ma si pensa che sarà specifico per tutte le spese sociosanitarie, le quali avranno ovviamente la priorità per il nuovo cashback fiscale.

Il meccanismo del nuovo cashback molto probabilmente funzionerà solo su richiesta del contribuente, questo perché può essere che ci siano dei contribuenti che preferiscono continuare a ottenere li proprio detrazioni IRPEF direttamente al momento della dichiarazione dei redditi. 

Dovrà essere quindi il cittadino che comunicherà al venditore o all’esercente in questione di voler aderire alla misura, l’avvio della pratica sarà quasi sicuramente certificato sullo scontrino fiscale emesso o sulla relativa fattura elettronica. 

Siccome stiamo parlando di un rimborso immediato è ormai quasi certo che per ottenerlo bisognerà affidarsi a un’applicazione esterna, l’ipotesi più credibile è quella che ci si affiderà all’applicazione IO, all’interno della quale si potranno inserire i propri dati tra cui l’IBAN sulla quale emettere i rimborsi.

Riforma fiscale: quando entrerà il vigore il nuovo cashback?

La proposta del nuovo cashback fiscale e sicuramente una di quelle che prenderà il via prima di tante altre; questo perché lo scopo del provvedimento è quello di far ottenere ai cittadini italiani un beneficio fiscale immediato, senza dover aspettare la compilazione della propria dichiarazione dei redditi.

La soluzione più plausibile e che la proposta si attivi prima della fine dell’anno, in modo tale che i cittadini non dovranno più aspettare i rimborsi che si possono ottenere tramite la dichiarazione dei redditi e il modello 730.

Se pensiamo per esempio all’acquisto dei farmaci con questa nuova iniziativa potremmo ottenere immediatamente il 19% della spesa che abbiamo effettuato per il pagamento di quel determinato prodotto.

Parlando quindi delle tempistiche entro la quale potrà essere avviata all’iniziativa dobbiamo tenere in considerazione anche l’approvazione della legge delega, che continua purtroppo a subire dei ritardi, nonostante ciò, l’avvio del progetto cashback fiscale dovrebbe essere abbastanza immediato e quindi si ipotizza che la nuova iniziativa potrebbe cominciare già a partire da giugno 2022 o al massimo nel 2023.

Riforma fiscale: per quali spese sarà accettato il cashback

Abbiamo già accennato che i servizi per la quali sarà possibile utilizzare il nuovo cashback fiscale sono relativi principalmente alla sfera delle spese sociosanitarie.

Questa è la prima differenza rispetto al vecchio cashback introdotto dal governo Conte, che faceva riferimento a tutte le spese senza distinzioni, questo perché la misura prevedeva un ritorno pari al 10% delle cifre pagate con pagamenti elettronici fino a un massimo di 150 € raggiungibili nell’arco di sei mesi.

Molte delle categorie che sono comprese in questo nuovo cashback lo erano già per la sua versione antecedente, vediamo però assieme quali sono le categorie principali ammesse per il rimborso del cashback fiscale:

  • tutte le spese relative all’ambito sociosanitario, che comprendono farmaci visite mediche e assicurative;
  • tutte le spese veterinarie, sia visite che farmaci;
  • le spese relative all’istruzione sia per quella obbligatoria che per quella universitaria;
  • tutte le spese relative ai mezzi di trasporto pubblico;
  • tutte le spese che sostengono gli studenti che abitano fuori sede per conseguire i propri studi. 

Ricordiamo che l’avvio di questa nuova iniziativa porterà automaticamente all’accantonamento delle vecchie iniziative di cashback; infatti, nel momento in cui partiranno il cashback fiscale sappiamo che non verrà più rinnovato né il cashback di Stato né il super cashback. 

Questo significa che molto probabilmente i cittadini non potranno più usufruire di un cashback del 10% o comunque di un rimborso a premi per tutte le altre spese che sono escluse da quelle che abbiamo citato prima; in generale rispetto a quelle comprese nel sistema sociosanitario e dell’educazione

Nonostante la nuova iniziativa preveda una diminuzione delle possibili di spese detraibili tramite IRPEF, presenta un vantaggio davvero enorme, che si pensa possa invogliare ulteriormente tutti i cittadini a compiere le proprie spese con sistemi di pagamento tracciabili, che in questo caso possono essere sia i pagamenti elettronici con carta o bancomat che le emissioni di fatture elettroniche. 

Il vantaggio di riuscire a ricevere immediatamente il rimborso e l’accredito delle somme spese sul proprio conto corrente è davvero importante, e sicuramente spingerà tantissimi cittadini che ancora oggi utilizzano i pagamenti in contanti, a volte per ricevere delle scontistiche, per le proprie spese socio sanitarie a utilizzare invece metodi di pagamento elettronici e tracciabili. 

Riforma fiscale: la riforma IRPEF

Un altro punto fondamentale della riforma fiscale riguarda un argomento della quale abbiamo già parlato, ovvero l’IRPEF, e nello specifico la sua nuova suddivisione a scaglioni.

Erano già state poste delle modifiche nel corso della legge di bilancio 2022, dove le aliquote IRPEF erano passate da essere da cinque a quattro. 

La novità emersa nel corso della riforma fiscale prevede che vi potrebbe essere un ulteriore abbassamento del numero delle aliquote IRPEF, diminuendo ancora fino a portarle a tre. 

L’obiettivo di questa manovra è quello di ridurre le aliquote medie, che risultano essere particolarmente marginali e che vanno a svantaggiare i redditi medio bassi. 

Un altro cambiamento potrebbe avvenire anche per quanto riguarda il sistema di detrazioni dell’IRPEF, questo sicuramente a seguito delle novità che provocherà l’attuazione del cashback fiscale.

La misura del cashback fiscale non porterà nessun tipo di costo aggiuntivo per quanto riguarda la gestione della finanza pubblica anzi riuscirà a semplificare tutto il sistema delle detrazioni IRPEF che avvengono nel corso della dichiarazione dei redditi.

La semplificazione che potrà avvenire riguarderà principalmente l’ambito sociosanitario, che appunto quello all’interno della quale si può ottenere il nuovo cashback fiscale; questo porterà un carico di lavoro nettamente inferiore rispetto agli anni precedenti, per quanto riguarda appunto il controllo delle detrazioni.

Riforma fiscale: la nuova riforma del catasto

Un punto della riforma fiscale che non risulta essere ancora ben definito, ma che invece sta portando a tantissimi dibattiti è quello della riforma del catasto

Per il nostro premier Mario Draghi risulta essere una riforma fondamentale, la quale deve essere completata obbligatoriamente entro la fine del 2026. 

La vera novità consiste proprio nella creazione di una nuova mappatura catastale di tutto il territorio italiano e di tutti i suoi immobili; per poter effettuare questo passaggio il governo si affiderà direttamente ai controlli che avvengono da parte dei comuni assieme all’aiuto dell’agenzia delle entrate. 

Proprio per questo la riforma fiscale è molto importante da realizzare e completare nel minor tempo possibile in quanto non si esegue una mappatura completa di tutti gli immobili presenti nel nostro paese dagli anni 80, è importante per questo creare un aggiornamento completo per poter evidenziare anche tutti gli abusi edilizi che non sono mai stati accatastati. 

Inoltre tutti coloro che sono proprietari d’immobili non registrati al catasto sono automaticamente anche degli evasori fiscali, in quanto non effettuano corretti pagamenti di tasse e imposte per le proprie abitazioni.

La nuova riforma del catasto, infatti, risulta essere molto vicina anche a tutte le tematiche di lotta contro l’evasione fiscale, che, come sappiamo, sono molto cari al premier Mario Draghi. 

Riuscire a individuare tutti i proprietari irregolari d’immobili porterà immediatamente introiti maggiori alle casse dello Stato e questo potrebbe consentire anche a una diminuzione della stessa imposta IMU.

Il governo ha inoltre rassicurato tutti i cittadini che non saranno previsti alcun tipo di aumenti rispetto alle tasse sulle nostre abitazioni, la riforma del catasto verrà effettuata solo utilizzando i fondi che sono già stati messi a disposizione dal governo per effettuare la riforma fiscale.  

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate