Riforma Fiscale, tutto rinviato! L’Upb boccia la nuova Irpef

La Riforma Fiscale è scritta, ma i suoi effetti in busta paga sono rimandati ad aprile 2022. Intanto arriva la bocciatura dell’Upb.

Entriamo nell’anno nuovo ed entra anche in vigore la Legge di Bilancio 2022 che quest’anno porta modifiche sostanziali al sistema tributario con la Riforma Fiscale ormai tracciata è definita almeno nei suoi passaggi iniziali. 

I primi effetti della Riforma Fiscale e della rimodulazione Irpef si vedranno, stando ai calcoli, non prima della busta paga di aprile 2022, in modo da allinearsi anche all’entrata in vigore dell’Assegno Unico. Per effetto di questo ritardo però tale busta paga dovrebbe essere molto più alta, anche perché dovrebbe contenere i rispettivi conguagli relativi al trimestre passato.

Il primo passaggio della Riforma sarà dunque la famigerata nuova Irpef, con una rimodulazione delle aliquote e una riduzione del numero degli scaglioni. Se dunque per effetto dei conguagli e di questa rimodulazione Irpef, la busta paga di aprile 2022 dovrebbe riservare belle sorprese, nel complesso le simulazioni sull’impatto generale della Riforma Fiscale sugli stipendi hanno rivelato una manovra che presenta molti difetti, primo fra tutti quello di apportare reali vantaggi in termini di riduzione delle tasse per i redditi medio alti, ma poche modifiche per i redditi bassi.

La simulazioni non vengono solo dagli osservatori delle forze sindacali, ma sono gli stessi dati messi in luce dallo studio condotto dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio.

L’esecutivo si difende da queste accuse puntando tutto sull’Assegno Unico e le detrazioni fiscali, a cui spetterebbe il compito di alleviare il prilievo fiscale sui redditi più bassi.

La Riforma Fiscale non risparmia comunque anche i lavoratori autonomi con alcuni correttivi previsti per le Partite Iva a regime forfetario.

Dunque cerchiamo di fare il punto sulla Riforma Fiscale Draghi e vedere in che modo influirà sugli stipendi dei lavoratori nel 2022.

Riforma Fiscale 2022 al via, ma cosa cambia? Irpef 2022 e 2021 a confronto

Attenendoci alla simulazione sugli effetti della Riforma Fiscale effettuata dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, organo il cui compito è proprio valutare gli effetti delle varie misure sulla finanza pubblica e la vita dei cittadini, la rimodulazione Irpef 2022 avrà benefici maggiori e concentrati su redditi compresi tra 42.000 e 54.000 euro, mentre pochi cambiamenti si prospettano per i redditi bassi.

Prima di vedere gli effetti di tale manovra vediamo in cosa consiste la Riforma Fiscale, così da analizzare gli effetti in busta paga.

Al fine di rendere più semplice e progressivo il prelievo fiscale la Riforma Draghi partirà da una rimodulazione dell’Irpef, che dai classici cinque scaglioni di reddito adesso consta di soli quattro scaglioni, ai quali vengono applicate queste aliquote corrispondenti:

  • I scaglione = 23%, per i redditi fino a 15mila euro;
  • II scaglione = 25%, per i redditi tra 15mila e 28mila euro;
  • III scaglione = 35%, per i redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • IV scaglione = 43%, per i redditi oltre o 50mila euro.

Effettuando un confronto tra il sistema Irpef 2022 e il vecchio modulo a cinque scaglioni può vedersi come le aliquote ridotte sono quelle del secondo e del terzo scaglione, mentre non c’è impatto sul primo, la cui aliquota Irpef resta al 23%. Sostanzialmente in questo quadro ad essere eliminato è il vecchio quarto scaglione.

Tale sistema ha rivelato perciò una Riforma Fiscale che ha deluso lavoratori e forze sindacali, poiché pensata per le fasce di reddito più alte.

Quali sono i difetti della Riforma Fiscale Draghi secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio?

Scendendo più in dettaglio della simulazione effettuata dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio la Riforma Fiscale 2022 dovrebbe comportare una riduzione media dell’Irpef da pagare di 264 euro, che dovrebbe interessare 27,8 milioni di lavoratori, ma tale produzione sarà concentrata e a vantaggio sostanziale dei redditi tra 42.000 e 54.000 euro, cioè il gruppo di contribuenti prima escluso dal bonus irpef, ex bonus Renzi da 100 euro.

In maniera piuttosto esplicita lo studio condotto dagli organi ufficiali calcola che il risparmio medio per i dirigenti sull’Irpef da pagare all’anno sarà doppio rispetto a quello degli operai. Si conteggia infatti un risparmio medio di 364 euro per i dirigenti, 162 euro per gli operai e 264 euro per gli impiegati.

Da tale sistema comunque resta escluso il 20% dei redditi più bassi, che non è coinvolto in questo all’Irpef e non vedrà aumenti in busta paga.

Proprio per rimediare a questo aspetto, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) consiglia all’esecutivo di concentrare le politiche che sociali a sostegno dei redditi bassi, così da bilanciare la loro esclusione dalla rimodulazione irpef.

Redditi sopra i 28mila euro esclusi dal bonus Irpef, per effetto della Riforma Fiscale 2022

La Riforma Fiscale rimodulando aliquote e scaglioni Irpef porta anche dei cambiamenti per l’ex bonus Renzi, cioè il trattamento integrativo per ridurre il cuneo fiscale.

Tale bonus Irpef spettava nel 2021 in forma piena, cioè di 100 euro al mese, ai redditi entro i 28.000 euro, si riduceva poi in forma progressiva fino ad azzerarsi per i redditi oltre i 40.000 euro all’anno.

La Riforma Fiscale invece stabilisce adesso che dal trattamento integrativo siano completamente esclusi i redditi sopra i 28.000 euro.

Per quanto riguarda i redditi da 0 a 15.000 euro a questi nel 2022 continua a spettare il bonus Irpef per intero, cioè i 100 euro extra in busta paga.

Ai redditi invece tra 15.000 e 28.000 spettano solo se il totale delle detrazioni fiscali è superiore all’imposta lorda.

In questo scenario di cambiamenti anche le detrazioni fiscali (art. 13 TUIR) subiscono un generale ricalcolo nel 2022. Agli enti regionali sono concessi tre mesi extra di tempo, fino al 31 marzo 2022, per adeguare al nuovo sistema le aliquote delle addizionali Irpef.

I dettagli della Riforma Fiscale, anche alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022, sono ben descritti nel video YouTube realizzato da Luigi Melacarne:

  

Partite Iva a regime forfetario e Irap. Cosa cambia per i lavoratori autonomi con la Riforma Fiscale?

Se la rimodulazione Irpef promette una maxi busta paga per i lavoratori dipendenti a marzo/aprile 2022, la Riforma Fiscale ha peró i suoi effetti anche per i lavoratori autonomi, comprese le Partite Iva a regime forfettario.

Le modifiche non dovrebbero riguardare i requisiti di accesso al regime forfettario 2022, concesso ai fatturato non superiori a 65.000 euro all’anno, e nemmeno le aliquote Irpef, cioè resterà la flat tax al 5% per le start up e dopo i primi cinque anni al 15%.

Tuttavia, su consiglio delle Commissioni Finanze dovrebbe nascere una nuova agevolazione, per la quale se il fatturato eccede i 65.000 euro, al posto di essere esclusi dal regime contabile agevolato, alla Partita Iva sarebbe comunque permesso per il biennio seguente di mantenere la flat tax con un aumento del 5% dell’aliquota Irpef corrispondente. Cioè si resterebbe nel regime forfettario pagando rispettivamente o il 10% o il 20% di tasse. 

Ricordiamo che la Riforma Fiscale prevede anche un taglio dell’Irap, che elimina nel 2022 la tassa per 835.000 Partite Iva.

In ogni caso, la Riforma Fiscale voluta dal premier Mario Draghi promette i suoi effetti sul lungo periodo e ha un tempo di attuazione piuttosto lungo, di cui la rimodulazione Irpef costituisce solo lo step iniziale, il 2022 potrebbe quindi riservarci altre sorprese in questo senso. Perché l’esecutivo ha anche preso in considerazione la possibilità di una Riforma dell’Iva, che riduca e rimoduli anche le aliquote dell’imposta sul valore aggiunto. 

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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