Riforma fisco, taglio Irap e Ires: cosa cambia per le imprese

La riforma del fisco introdotta da nuovo governo andrà a porre diverse modifiche, ma cosa cambierà effettivamente per le imprese? Scopriamolo.

Nelle ultime settimane abbiamo parlato molto della riforma del fisco del governo Meloni, sia perché si tratta della manovra più importante del nuovo governo sia perché a breve approderà al consiglio dei ministri.

Sappiamo di per certo che è uno dei punti principali della riforma è l’introduzione di nuovi tre scaglioni di reddito per le aliquote Irpef, ma non è l’unica novità. Sono infatti previste anche molte altre novità, che andranno a riguardare principalmente le imprese italiane.

L’obiettivo principale di questa riforma fiscale è sicuramente quello di andare a ridurre l’imposizione fiscale, senza però modificare o danneggiare i già delicati equilibri del nostro paese.

Scopriamo dunque quali sono i nuovi meccanismi che il governo Meloni vuole andare ad introdurre per le imprese, soprattutto il relazione al sistema di tassazione. Vediamo cosa cambia effettivamente per le imprese con l’introduzione della nuova riforma fiscale.

Quali imposte cambieranno per le imprese

La nuova riforma del fisco si basa anche sul superamento di alcune imposte e sulla accorpamento di altre, questa manovra andrà ad influenzare principalmente le imprese italiane.

Nello specifico il nuovo sistema fiscale comprenderà il superamento dell’imposta Irap ed anche di nuovi meccanismi per la tassazione all’imprese. Stiamo parlando di una vera e propria revisione del reddito d’impresa che comprenderà anche il taglio dell’Ires con aiuti per le imprese che prendono delle decisioni particolari.

All’interno della bozza della riforma del fisco troviamo infatti il taglio dell’imposta per tutti coloro che decidono di investire i propri utili in nuove occupazioni e posti di lavoro.

Per quanto riguarda il taglio dell’Ires iniziare con una riduzione pari al 24%, e l’introduzione di un sistema a due aliquote, inoltre vuole anche iniziare una revisione rispetto ai meccanismi di credito di imposta.

Come cambieranno detrazioni fiscali ed agevolazioni

Abbiamo parlato di molte modifiche relative al nostro sistema fiscale che secondo il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti serviranno a ridurre il carico fiscale.

Chiaramente queste modifiche non potranno essere applicate tutte nello stesso momento ma si tratterà di una riforma graduale, soprattutto per quanto riguarda i nuovi tre scaglioni per le aliquote Irpef.

Proprio per quanto riguarda i nuovi scaglioni Irpef negli ultimi mesi è stato introdotto un gruppo di studio, creato da Maurizio Leo, dove sono stati elaborati diversi schemi per poter introdurre questa modifica.

Un problema nel budget

Il gruppo di studio ideato da Maurizio Leo, all’interno del ministero dell’economia e finanza, è stato pensato principalmente per risolvere un grave problema ovvero la mancanza di budget.

Infatti per poter introdurre i nuovi tre scaglioni per le aliquote Irpef necessità di recuperare un elevato budget per poter riformare l’intero sistema fiscale; in questo senso è stata pensata un avere propria revisione, riduzione, detrazione e deduzioni di tutte le agevolazioni fiscali attualmente in vigore. Arrivando a risparmiare secondo le previsioni circa 156 miliardi di euro.

All’interno di questa riorganizzazione del sistema fiscale troviamo i tagli alle imposte della quale abbiamo parlato nel precedente paragrafo:

  • l’introduzione della Flat tax per tutti entro cinque anni;

  • la rimodulazione di detrazioni e deduzioni fiscali;

  • una flat tax incrementali anche per i lavoratori dipendenti.

Quanto costerà la riforma Irpef alle casse dello stato

Sicuramente come abbiamo già anticipato la riforma dell’Irpef sarà quella più costosa per le casse dello Stato italiano, anche perché si tratta di uno dei due pilastri fondamentali di tutto il sistema, assieme all’IVA.

Secondo il bilancio che è stato pubblicato negli scorsi giorni dal Mef, l’imposta Irpef ha portato alle casse dello Stato circa 205,8 miliardi di euro solo nell’anno 2022. Il totale è da suddividersi in 81 miliardi provenienti dai lavoratori dipendenti del pubblico e 85,6 miliardi dei dipendenti del settore privato.

Per capire quanto sia complessivamente importante quest’imposta basti calcolare che nel 2022 le entrate totali relative a tutte le imposte tributarie sono stati pari a 544,5 miliardi di euro, dei quali 171,6 miliardi provengono dall’IVA.

Leggi anche: Riforma Irpef in arrivo, cosa succede ai redditi dai 15.000 ai 28.000 euro.

Cosa cambierà con la riforma per le piccole medie imprese

Un settore che sicuramente sta aspettando, e confida, nella nuova riforma sono proprio i proprietari di negozi e commercianti locali, che fanno parte della piccola media impresa italiana. Questo perché sono anni che la categoria richiede l’introduzione di una cedolare secca, ovvero imposta Irpef con aliquota agevolata, proprio per i proprietari degli immobili adibiti al commercio.

Allo stesso modo questa modifica viene richiesta anche da parte di tutte le famiglie che potrebbero, grazie all’introduzione dell’aliquota agevolata, detrarre le spese relative a:

  • badanti;

  • babysitter;

  • assistenti domestici.

Questo perché con l’introduzione delle nuove aliquote le stesse spese potrebbero essere comparate alle attuali spese sanitarie, con la stessa di detrazione. Ne sapremo comunque di più entro fine mese o al massimo i primi di aprile quando la riforma dovrebbe approdare in Parlamento.

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