Riforma Irpef: cosa bolle nella Legge di Bilancio?

A seguito dello sciopero generale da parte dei sindacati CGIL e UIL il Parlamento ha deciso di bloccare la manovra finanziaria, ovvero la riforma fiscale. Questa prevedeva una modifica alle aliquote IRPEF che andavano ad agevolare i redditi più alti, ovvero quelli compresi fra i 35.000 ed i 50.000 euro annui.

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A seguito dello sciopero generale da parte dei sindacati CGIL e UIL il Parlamento ha deciso di bloccare la manovra finanziaria, ovvero la riforma fiscale. Questa prevedeva una modifica alle aliquote IRPEF che andavano ad agevolare i redditi più alti, ovvero quelli compresi fra i 35.000 ed i 50.000 euro annui.

I sindacati CGIL e UIL hanno, perciò, hanno organizzato uno sciopero contro la decisione presa dal governo Draghi. In risposta, il governo ha deciso di rimodificare la manovra finanziaria presentando in Senato un emendamento omnibus che corregge quella parte di testo riguardate le aliquote, inserendo in via eccezionale una decontribuzione per un anno sulle tasse e sulle bollette.

Nei giorni scorsi, il governo aveva cercato di risolvere il problema degli aumenti delle bollette dell’energia elettrica e del gas introducendo la possibilità di rateizzazione delle stesse, ma solamente per alcune categorie di lavoratori ed attività. 

In particolare, la rateizzazione delle bollette è consentita solamente ai lavoratori, alle attività e alle imprese che attualmente stanno riscontrando dei disagi economici a causa della pandemia. 

Arriveranno, quindi, una serie di novità riguardo la riforma fiscale. Ecco tutti i provvedimenti presentati dal governo, in attesa di approvazione. 

Riforma Irpef, ma non solo: tutti gli emendamenti del governo

Il governo ha deciso di ripensarci in merito alla nuova riforma Irpef del 2022, dopo il no ricevuto dai sindacati e dopo lo sciopero organizzato proprio a questo scopo. Proprio nella giornata odierna il governo ha deciso di presentare in Senato degli emendamenti che modificheranno non solo le aliquote Irpef, ma anche una serie di provvedimenti che aspettavano di essere definitivamente approvati, come ad esempio la riscrittura del patent box, la modifica al provvedimento riferito all’aumento delle bollette.

Secondo Ansa, però, il governo non si è limitato a discutere e a presentare emendamenti limitatamente alle riforme finanziarie, ma gli argomenti affrontati sono stati altri:

“Tra i temi affrontati dal governo anche il Giubileo, la proroga del programma Strade sicure e fondi per le scuole dell'infanzia paritarie e per le regioni colpite dagli incendi della scorsa estate. Nasce anche un fondo ad hoc per aiutare i settori del turismo, dello spettacolo e dell'auto.”

A preoccupare di più è stata certamente la nuova riforma delle aliquote Irpef che, nonostante la loro riduzione, andavano chiaramente e senza alcun dubbio ad agevolare i redditi alti, ovvero i redditi superiori ai 40.000 euro. Questi, con l’approvazione delle nuove aliquote, avrebbero potuto godere di una detrazione maggiore rispetto a quella che, invece, avrebbero ricevuto i redditi inferiori ai 28.000 euro.

C’è anche da puntualizzare che, secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, i redditi maggiormente presenti nel nostro territorio sono quelli che compresi tra i 15.000 ed i 35.000 euro. Per cui, tutti i lavoratori dipendenti che rientrerebbero in quella fascia di reddito avrebbero ricevuto solamente pochi spiccioli nella loro busta paga.

Irpef: nuovi fondi approvati dal Governo

Le novità previste dal governo non finiscono qui. Quest’ultimo, oltre alla modifica delle aliquote Irpef, ha deciso di approvare un altro fondo da 150 milioni destinato a finanziare gli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell’automobile, gravemente colpiti dall’emergenza Covid 19.

Il fondo finanzierà, quindi, il settore dello spettacolo e del turismo per tutto il 2022. L’emendamento, istituito direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico, è stato presentato proprio questa notte dal governo Draghi ed entrerà in vigore dopo 60 giorni dalla sua entrata in vigore, al termine del quale saranno anche presentate tutte le modalità di assegnazione e di erogazione delle risorse, nel rispetto della normativa europea che regola le modalità di distribuzione delle risorse a seguito della pandemia.

Il governo sta presentando gli emendamenti in tutta fretta, tanto che proprio ieri ha dovuto ripresentare un pacchetto di emendamenti che sono stati poi annullati dalla stessa Commissione di Bilancio. Ma perché tutta questa fretta?

Entro il mese di dicembre, infatti, dovrebbe essere approvata la nuova Legge di Bilancio che, a sua volta, dovrebbe entrare in vigore a gennaio 2022. Di conseguenza, il governo attualmente si troverebbe in ritardo con la presentazione degli emendamenti.

Il ritardo è dovuto soprattutto ai disaccordi tra i partiti politici. Tuttavia, nonostante i ritardi, proprio oggi dovrebbe approdare a Palazzo Madama il testo definitivo della Legge di bilancio, la quale dovrebbe ricevere la piena approvazione il 23 dicembre.

I problemi politici rallentano il paese

Nonostante il governo abbia avuto tutto il tempo necessario per approvare senza fretta la nuova legge di bilancio, i nuovi emendamenti vengono presentati in Parlamento durante la notte. 

I problemi politici, le liti, i disaccordi rallentano il paese. Un tema molto caldo in questo periodo è sicuramente il Superbonus 110%. Dopo la diminuzione della percentuale di detrazione fiscale, i partiti questa volta si trovano d’accordo con l’eliminazione del vincolo relativo al reddito pari a 25.000 euro. 

Il vincolo sarebbe dovuto essere applicato solamente alle abitazioni unifamiliari con una soglia pari al 30% dei lavori completati entro il 30 giugno. Però, a causa dell’elevato costo della misura il governo non ha ancora dato una risposta affermativa alla sua approvazione.

Ecco un video di approfondimento realizzato da Speedy news Italia:

Secondo il Giornale, inoltre, 

“La commissione di Bilancio del Senato si è così dedicata ieri a un esercizio teorico: la scrematura degli emendamenti segnalati per concentrare su un minor numero di interventi i 600 milioni a disposizione dei parlamentari per le modifiche.”

Il clima sembra, perciò, essere abbastanza complesso anche a seguito dello sciopero avuto luogo proprio ieri ed organizzato da CGIL e UIL. L’unica a non partecipare è stata la CILS. Secondo il segretario della CISL, Luigi Sbarra, uno sciopero generale avrebbe avuto delle ripercussioni solamente sull’economia e non avrebbe risolto il problema della riforma fiscale.

IMU anche sulla prima casa? Si parla anche dell’introduzione della patrimoniale

Il governo parla anche dell’introduzione della patrimoniale, ovvero dell’IMU anche sulla prima casa. Sarà possibile davvero introdurre l’IMU anche sulla prima casa?

L’Europa aveva dato già la propria opinione in merito: l’Italia deve uniformarsi al resto dei paesi europei. Nella maggior parte di loro esiste già una patrimoniale sulla prima casa, quindi, perché non in Italia? Effettivamente introdurre una patrimoniale anche sulla prima casa sarebbe un colpo davvero duro per gli italiani, soprattutto dopo la crisi che stiamo subendo a causa della pandemia.

 I partiti di fronte questa notizia sono in fermento e le discussioni in aula non mancano. Ad opporsi sono i partiti di destra, ovvero Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, i quali si oppongono fermamente anche all’introduzione di una riforma sul catasto.

Durante la presentazione degli emendamenti, i partiti di centro destra chiederanno perciò la cancellazione della misura, mentre i partiti di centrosinistra sembra essere a favore. In particolare, quest’ultimo sembra aver ricevuto un grande no alla presentazione di un contributo di solidarietà per contrastare il caro bollette. Il contributo di solidarietà sarebbe a carico i redditi al di sopra dei 74.000 euro.