Riforma Fiscale, freno tirato! E l’Irpef non è più priorità!

La Riforma Fiscale che prometteva una busta paga più alta già ad inizio 2022, per effetto della rimodulazione Irpef, rischia ritardi notevoli.

La Riforma Fiscale, che prometteva tagli alle tasse e bonus in busta paga entro il primo trimestre 2022, di fatto non potrà essere attuata in così breve tempo e dobbiamo immaginarci una tempistica di attivazione più lunga.

Complice certamente il nuovo impennarsi della curva contagi dovuto alla variante Omicron, ma non solo. A rallentare l’entrata in vigore della Riforma del Fisco anche i disaccordi politici su alcuni punti della Legge Delega con le parti coinvolte che non riescono a trovare un punto d’incontro.

Altro elemento che contribuisce a rallentare i tempi è certo la nomina del nuovo Presidente della Repubblica con le votazioni previste per il 24 gennaio e che determina equilibri politici già abbastanza tesi, che non possono rischiare di andare in pezzi per i problemi legati alla Riforma Fiscale.

Gli emendamenti al testo della Legge Delega previsti per il 10 gennaio, ma rimandati al 14 del mese, rischiano infatti di essere una polveriera che potrebbe spaccare il parlamento.

Perché, se sulla parte della riforma che riguarda l’Irpef pare si sia giunti ad una soluzione nella rimodulazione, con un taglio ad aliquote medie e scaglioni, continua lo scontro riguardo le Partite IVA a regime forfettario e la rimodulazione delle aliquote IVA al fine di arginare il caro bollette.

Altre questioni prioritarie preoccupano poi l’esecutivo, con una serie di dossier in attesa, come la Riforma della Giustizia, la Riforma del Catasto, le concessioni balneari, che chiedono interventi urgenti.

Oltre a questo, il governo è i impegnato nella stesura, entro questo mese, del Nuovo Decreto Sostegni 2022, al quale peraltro, come anticipato dal premier Draghi, non verrà riservata nessuna risorsa aggiuntiva, con uno scostamento di bilancio ad hoc, ma i nuovi ristori dovranno accontentarsi della dotazione già messa a disposizione dalla Legge di Bilancio (234/2021).

Anche la stessa rimodulazione Irpef poi, unico punto su cui le forze di governo sono giunte ad una mediazione, trova il muro dei Sindacati e non passa le simulazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che rileva effetti minimi in busta paga per i redditi più bassi.

Salta il CdM sulla Legge Delega per l’attuazione della Riforma Fiscale 

La Riforma Fiscale a marchio Draghi sarà un’operazione lenta e complessa, che prenderà le mosse dalla rimodulazione Irpef e dovrà attuarsi a partire dalla Legge Delega, già scritta e firmata, ed essere seguita da una serie di decreti legislativi.

Tuttavia, l’iter burocratico prevede che gli organi parlamentari tornino più volte su un testo avendo possibilità di modificarlo e correggerlo attraverso emendamenti.

La riunione del CdM in cui si discuterà degli emendamenti alla Legge Delega, per l’attuazione della riforma del sistema tributario, era in origine prevista per il 10 gennaio, ma è ora rimandata al 14 gennaio e minaccia di essere un incontro pieno di scintille.

Se infatti, anche grazie alla Legge di Bilancio 2022, pare si sia giunti ad una definizione del nuovo sistema Irpef, che vedrà una riduzione a quattro degli scaglioni e una rimodulazione della percentuale delle aliquote per ognuno di essi, rimangono molti problemi e disaccordo ancora aperti.

Prima di tutto la Lega, che ha disertato lo scorso CdM per protestare contro la Riforma del Catasto, su cui le posizioni di Draghi e Salvini sono diametralmente opposte, con il leader del Carroccio che annuncia il ritorno della “patrimoniale. Sempre la Lega spinge poi perché sia innalzato il tetto di reddito utile alle Partite Iva per rimanere nel regime forfettario e chiede che la flat tax per gli autonomi sia portata dai 65.000 euro di adesso a 100.000 euro.

Caro bollette, Concessioni balneari e Riforma della Giustizia a rallentare la Riforma Fiscale

Altro argomento spinoso e connesso strettamente alla Riforma del fisco è il caro bollette, questo perché al fine di calmierare i prezzi la manovra dovrà accelerare gli interventi già previsti sulla rimodulazione dell’IVA.

Ma lo scontro sulla questione “bollette” rischia di farsi più ampio, con la Lega che chiede di intervenire sui prezzi ricorrendo al “nucleare pulito” e puntando sul gas e il PD che si oppone con tutte le sue forze.

Altri dossier in attesa che aspettano di essere vagliati e che probabilmente metteranno in secondo piano la Riforma Fiscale riguardano le nuove concessioni balneari e la riforma del Consiglio Superiore della magistratura (CSM).

La Riforma della Giustizia infatti al momento è pronta e corredata degli emendamenti elaborati dal Ministro della giustizia Marta Cartabia, ma ferma in Senato e attende il passaggio al vaglio del CdM.

Ancora il governo è chiamato in tempi brevi e senza poter rimandare ad intervenire sul testo che regola le concessioni balneari così da aprire le nuove gare d’appalto.

Sindacati fanno muro sulla rimodulazione Irpef: una riforma per i ricchi!

In pratica, in questo variegato scenario, pare che gli unici punti a creare meno problemi siano proprio quelli connessi alla rimodulazione Irpef. Il governo Draghi sperava che gli effetti di questo taglio alle tasse potessero essere applicato già nella busta paga di marzo/aprile 2022. Tuttavia, una serie di fattori ne stanno rallentando i tempi e dando all’esecutivo alte priorità, per cui sembra difficile che possa trovarsi un accordo per un’attuazione così a breve termine.

Intanto, se le forze parlamentari concentrano lo sconto intorno alla Riforma Fiscale su argomenti come le Partite Iva a regime forfetario e la riforma del catasto, i Sindacati tuonano invece contro l’unico punto fermo della manovra è cioè la rimodulazione Irpef.

Stando alle simulazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio la riforma Irpef come è organizzata avrà zero benefici per i redditi bassi.

Quali sono i difetti della Riforma Fiscale nella rimodulazione di aliquote e scaglioni Irpef?

In dettaglio l’attuale sistema Irpef, cioè la tassazione sul reddito prodotto, prevede un sistema organizzato in cinque scaglioni.

Per effetto della Riforma Fiscale 2022 il sistema viene prima di tutto semplificato, cioè si passa a quattro scaglioni di reddito, poi si interviene sulla progressività del modello, rimodulando anche le aliquote Irpef. Il nuovo sistema sarà così organizzato:

  • 23% di Irpef, da applicarsi ai redditi fino a 15mila euro;
  • 25% di Irpef, da applicarsi ai redditi tra 15mila e 28mila euro;
  • 35% di Irpef, da applicarsi ai redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • 43% di Irpef, da applicarsi ai redditi oltre i 50mila euro.

Nei fatti scompare il vecchio IV scaglione e vengono ridotte le aliquote dei due nuovi scaglioni di mezzo, ma per i redditi bassi il taglio alle tasse è nullo: identica rimane l’aliquota del I scaglione è identica la soglia di reddito.

Un’analisi dettagliata di tutti gli aspetti della Riforma Fiscale 2022 è offerta dal video YouTube di Finanza in chiaro, che vi proponiamo qui sotto:

Quali dati mostrano i risultati delle simulazioni sulla Riforma Fiscale? Quali effetti in busta paga?

Anche le simulazioni dell’Upb confermano quanto si coglie al primo a guardò, cioè il taglio all’Irpef porterà i suoi benefici ai redditi alti e il ceto dirigenziali, con vantaggi minimi per le fasce più basse.

Il governo si difende da queste accuse chiamando in causa il trattamento integrativo e l’Assegno unico per i figli, che dovrebbero colmare le carenze della riforme Irpef.

In questo sistema infatti il bonus Irpef (ex-bonus Renzi), spetta solo fino ad un reddito pari a 28mila euro, mentre prima si applicava ai reddito fino a 40mila euro.

Nello specifico il primo scaglione, cioè i redditi da zero a 15mila riceveranno l’importo pieno di bonus Irpef, pari a 100 euro. Da 15mila euro a 28mila euro, cioè per il secondo scaglione, c’è invece una riduzione progressiva, con il bonus che si azzera dopo i 28mila euro.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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