Rimborso IRPEF: come funziona per chi è in cassa integrazione

A seguito di un recente circolare di INPS sono state modificate alcune regole per l'accesso alla cassa integrazione ed anche al rimborso IRPEF, scopri quali.

Nel corso della scorsa estate sono stati introdotti dei cambiamenti per quanto riguarda le contribuzioni in cassa integrazione rispetto ai guadagni ordinari e straordinari.

Stiamo parlando della circolare 76 pubblicata il 30 giugno 2022 e del messaggio 2637 proclamato il 1° luglio; per riassumere le novità contenuto in queste due circolari INPS ha fornito un riepilogo completo e dettagliato.

È stato successivamente proclamato alcun ulteriore messaggio il numero 3649 nel giorno 5 ottobre 2022 dove sono stati anche per citati tutti i codici da indicare per i flussi che vanno da gennaio a giugno 2022.

Nel corso del seguente articolo andremo ad analizzare nel dettaglio quali sono tutte le tematiche trattate all’interno della circolare. 

Sappiamo che sono stati presi in considerazione argomenti inerenti alla cassa integrazione per apprendisti lavoratori a domicilio ed anche il calcolo che dovranno eseguire i datori di lavoro delle aziende.

Un’importante novità che andremo a analizzare riguarda nello specifico i datori di lavoro dei settori non industriali per i quali sono previsti dei corsi di ulteriori rispetto a prima. 

Come funziona per i lavoratori in cassa integrazione

A partire dal 1° giugno 2022 per tutti i datori di lavoro è stato reso obbligatorio il versamento di tutti i contributi, compreso di IRPEF, per i trattamenti di integrazione salariale, che vengono destinati anche a:

  • lavoratori che sono assunti con una qualsiasi tipologia di contratto in apprendistato;
  • lavoratori che risiedono a domicilio. 

All’interno della circolare troviamo anche una specifica che fa riferimento all’articolo 2, all’interno della quale viene spiegato come sia impossibile affidare ai propri impiegati un lavoro a domicilio per una durata di un anno a partire dal licenziamento o dalla cessazione delle sospensioni.

A seguito delle recenti modifiche applicate allo stesso articolo 2 appena citato, sappiamo che queste normative vengono applicate anche per tutti i dipendenti assunti con contratto di apprendistato a partire dal 1 gennaio 2022.

Questo significa che a seguito del nuove regole spiegate all’interno della circolare da INPS, tutti i lavoratori indipendentemente dalla tipologia di contratto devono ricevere il versamento dei trattamenti di integrazione e dei contributi, anche se al momento essi si trovano in cassa integrazione.

Come possono effettuare il calcolo le aziende

All’interno della stessa circolare vengono specificate anche le regole che devono seguire le aziende per poter determinare la propria dimensione aziendale.

Sappiamo che rimane valida la regola per la quale la media semestrale sia quella più corretta, visto anche che sono state eliminate le alternative tra cassa ordinaria straordinaria.

Di conseguenza per effettuare il calcolo della media bisogna considerare tutti i lavoratori dipendenti che sono riconducibili allo stesso datore, i quali rientrano nel medesimo ambito di applicazione delle integrazioni salariali.

Altresì non devono essere presi in considerazione tutti i lavoratori che sono appartenenti a dei settori dove è consentito l’accesso a fondi di solidarietà bilaterali.

Come cambiano i codici di autorizzazione

Ritroviamo delle novità anche nell’ambito dei codici di autorizzazione per l’anno 2022, infatti tutti i datori di lavoro che appartengono all’area CIG e che hanno più di 15 dipendenti devono richiedere ad INPS la attribuzione di un proprio codice di autorizzazione.

Questo codice andrà a rappresentare le aziende che operano su più posizioni e che sono tenuti al versamento del contributo Cigs

Bisognerà inoltrare una richiesta entro il mese successivo per la quale si vuole realizzare il requisito occupazionale.

Per tutti i datori di lavoro che si ritrovano invece nell’ambito Fis, devono richiedere i propri codici nel seguente modo: 

  • dovranno richiedere un codice OG se le loro aziende hanno dai 5 ai 15 dipendenti;
  • dovranno richiedere un codice OW per le aziende con più di 15 dipendenti;
  • dovranno richiedere un codice 9E per le imprese commerciali, turismo o viaggio che hanno più di 50 dipendenti. 

Fino a che questi codici non verranno richiesti ed assegnati correttamente è stato istituito un codice di autorizzazione temporaneo, ovvero il codice OJ.

Il passaggio all’ambito CISOA

Ci sono molte aziende nel nostro paese che stanno ancora aspettando il passaggio dal contributo ordinario FIS all’ambito di applicazione della CISOA.

Questo passaggio doveva essere attivo dal 1° gennaio 2022 così come previsto dall’articolo uno della legge di bilancio 2022.

La circolare inerente a questo passaggio non è stata però ancora pubblicata quindi tutti i datori di lavoro coinvolti in questo passaggio sono tenuti al versamento della contribuzione FIS.

Il tutto risulterà essere sicuramente più chiaro nel momento in cui questa circolare verrà ufficializzata, fino a quel momento i datori di lavoro coinvolti potranno utilizzare i codici che abbiamo elencato nel precedente paragrafo.

I criteri per l’accesso alla cassa integrazione

All’interno della circolare 109 pubblicata da INPS lo scorso ottobre vi è un riferimento al fondo di integrazione salariale e dal suo accesso per le aziende che occupano fino a 15 dipendenti.

Nella circolare infatti specificato che per poter ottenere l’assegno di integrazione salariale le aziende devono rientrare una delle seguenti categorie, e rispettare i singoli criteri. 

  • essere in un momento di riorganizzazione aziendale a seguito di processi di transizione;
  • essere in un momento di forte crisi aziendale;
  • subire un evento improvviso o inatteso;
  • subire un cumulo di interventi straordinari o ordinari. 

Leggi anche: Pagamenti INPS arrivano: Naspi, Reddito Cittadinanza, Bonus Irpef 100 euro e Assegno Unico

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