Riscatto della laurea e prepensionamento! Come fare domanda?

Il riscatto della laurea è uno strumento che permette di tenere in considerazione il corso di studi ai fini pensionistici. Questo servizio permetterà di valorizzare il percorso di studi di molti studenti, più o meno lungo. Sarà necessario, infatti, il possesso del titolo di studio conseguito presso un’Università.

Image

Il riscatto della laurea è uno strumento che permette di tenere in considerazione il corso di studi ai fini pensionistici. Questo servizio permetterà di valorizzare il percorso di studi di molti studenti, più o meno lungo. Sarà necessario, infatti, il possesso del titolo di studio conseguito presso un’Università.

Fino a poco tempo fa, il percorso di studi non era mai stato considerato come parte integrante del percorso lavorativo di una persona, ma un percorso a sé stante. Eppure, tante aziende adesso investono nelle Università italiane per fare in modo che queste preparino gli studenti a rispondere alle esigenze del mondo del lavoro, sempre più articolato e complesso.

Fino a pochi decenni fa, infatti, le Università cominciavano a diventare sempre più distanti rispetto alle esigenze delle aziende e al cambiamento del mondo del lavoro. Proprio per questo la comunicazione tra le Università e le aziende italiane sta portando ad un cambiamento radicale: l’apertura di molti nuovi corsi di laurea, che prima di allora era impensabile potessero esistere, come il Networking la Cyber Risk Strategy ed addirittura il corso di laurea in influencer, e l’avvicinamento degli studenti alle aziende ne sono la prova.

Cos’è il riscatto della laurea?

Il riscatto della laurea è un istituto che permette di valorizzare il proprio percorso di studi ai fini pensionistici. Come già detto nell’introduzione, il percorso di studi non è stato mai considerato fino ad ora come parte integrante del percorso lavorativo di una persona. L’introduzione di questo istituto, quale il Riscatto del Corso di Laurea, è la dimostrazione che adesso anche il tempo passato alla formazione è significativo nella vita di una persona. 

Questo istituto tiene conto dei vostri anni universitari e gli equipara agli anni di lavoro, calcolando anche gli eventuali contributi che ipoteticamente potevano essere cumulati. Il riscatto della laurea è valido, quindi, solamente a condizione che il soggetto abbia conseguito il titolo di studio, che sia il diploma di laurea o un titolo equiparato. 

Riscatto della laurea, come funziona?

Per riscattare il proprio titolo di studio sarà necessario accedere ai servizi telematici offerti dall’INPS. Attualmente, l’INPS sta cominciando a digitalizzare tutti i sistemi tanto che ha introdotto un nuovo sistema di accesso unificato che assicuri l’invio delle domande per il riscatto della laurea.

Nella circolare dell’INPS viene comunicato che le domande dovranno essere inviate solamente attraverso:

  • Servizio web, con l’accesso attraverso SPID;
  • Contact Center, chiamando il numero 803.164, da telefono fisso, e al numero 06.164.164, da cellulare;
  • Patronati e CAF abilitati.

Come comunicato dalla circolare dell’INPS, la domanda deve essere inviata collegandosi alla sezione “home riscatti”. Tutte le domande inviate in maniera diversa non verranno prese in considerazione.

Riscatto della laurea: a chi spetta?

Abbiamo appena detto che il riscatto della laurea può essere chiesto solamente se il soggetto ha effettivamente conseguito il titolo di studio. Ma vediamo, in particolare, chi sono i beneficiari e i requisiti che questi devono possedere. Esattamente, i requisiti da possedere sono i seguenti:

  • aver conseguito il diploma di laurea o titoli equiparati;
  • durante il percorso di studi non si deve aver versato dei contributi dall’INPS o da altri enti previdenziali;
  • è necessario essere in possesso di almeno un contributo obbligatorio, ad esclusione dei soggetti al momento inoccupati.

Il soggetto, oltre a dover soddisfare questi requisiti, deve possedere un titolo universitario. Quali titoli universitari possono essere riscattati?

  • Diplomi di laurea di durata triennale: tutti i corsi di laurea di durata non inferiore a due anni e non superiore di tre anni;
  • Diplomi universitari di lungo periodo: rientrano tutti quei percorsi di laurea non inferiori a quattro anni e non superiore a sei anni. In questo caso si sta facendo riferimento alle lauree magistrali e magistrali a ciclo unico;
  • Diplomi di specializzazione: vi rientrano tutti quei diplomi di laurea che vengono conseguiti dopo la laurea triennale e non deve essere inferiore a due anni;
  • Dottorato di ricerca: questo viene regolato da specifiche norme;
  • titoli accademici successivi ai sensi del decreto del 3 novembre 1999, n. 509.

In definitiva, tutti i titoli attualmente presenti in Italia della durata triennale, quinquennale, magistrale a ciclo unico di cinque anni, specialistica di due anni e tutti i dottorati di ricerca verranno riscattati ai fini pensionistici. Non è ancora chiaro se, invece, verranno presi in considerazione i master di primo e di secondo livello, anche se conseguititi in Italia. Nella comunicazione ufficiale non se ne fa riferimento, quindi, è probabile che non sia permesso riscattarli.

Riscatto di laurea: chi non può usufruirne?

Ricapitolando, tutti gli studenti universitari che hanno conseguito un diploma di laurea triennale, una laurea specialistica, una laurea magistrale o un dottorato di ricerca ed altri titoli legalmente riconosciuti secondo il decreto del 3 novembre 1999, n. 509, possono inviare domanda attraverso il servizio telematico messo a disposizione dall’INPS e possono, quindi, chiedere il riscatto della laurea.

A questi, si aggiungono anche i diplomi musicali conseguiti presso i conservatori.

Non tutti i soggetti possono però beneficiarne, poiché non tutti i corsi di laurea sono validi ai fini pensionistici.

In sostanza, tutti i soggetti che risultano essere fuori corso o quelli in cui si sono versati contributi a scopo previdenziale all’INPS o ad altro ente previdenziale o che siano coperti da riscatti non possono inviare la domanda. Tutti gli altri, invece, possono presentare domanda per riscattare il titolo e non possono più rifiutarla. Questo vuol dire che una volta accettato il riscatto del vostro percorso di studi, non potrete più tornare indietro.

Ma conviene, quindi, accettare una simile condizione? Molti si chiedono se convenga o meno. Ecco un video di Marco Cini con tutti i dettagli:

Riscatto della laurea per i soggetti prossimi al pensionamento e per gli inoccupati

Tutti gli studenti che posseggono tutti i requisiti e tutti i titoli di cui sopra, possono inviare la domanda per ricevere il riscatto ai fini pensionistici, con conseguente calcolo dei contributi che eventualmente si sarebbero versati. Ovviamente, non verranno presi in considerazione eventuali anni da fuori corso.

I tempi da rispettare sono i seguenti:

  • Tre anni per le triennali;
  • due anni per le specialistiche;
  • cinque massimo sei anni per le magistrali a ciclo unico;
  • i dottorati di ricerca vengono regolamentati da specifiche normative.

Va però ricordato che il riscatto della laurea può essere domandato da chi si trova in attuale stato di disoccupazione e da tutti gli studenti che durante il periodo dei loro studi si trovavano in uno stato di disoccupazione.

 Questa informazione è molto importante da conoscere. Inoltre, è possibile riuscire ad attivare la procedura per il pensionamento anticipato chiedendo il riscatto del proprio titolo di studio. Tutti coloro a cui mancano 3 o 5 anni alla pensione, possono inviare domanda per riscattare il proprio titolo di studio, che sono quelli appena citati sopra, versare gli eventuali contributi calcolati e attivare la procedura di prepensionamento.

E’ possibile chiedere il riscatto agevolato, ma solamente attraverso il pagamento di 5.200 euro all’anno. Ma è conveniente versare una cifra del genere per anticipare la pensione di qualche anni? Questo pagamento potrà essere effettuato anche a rate, ma comunque è una bella spesa da sostenere e da tenere in considerazione.

Ogni soggetto, tuttavia, potrà valutare la propria situazione e se si desidera fortemente andare in pensione per un motivo in particolare si potrà prendere le decisione più adeguata. 

Riscatto della laurea: e i periodi di studio all’estero? Gli Erasmus?

Nella sezione riservata alla descrizione dell’istituto, l’INPS ha previsto anche i periodi universitari svolti all’estero. Tutti i titoli di studio conseguiti in altre Università sono considerati equiparabili ai titoli conseguiti in Italia presso le nostre Università.

Per quanto concerne invece tutti i periodi di studio svolti all’estero attraverso programmi Erasmus o simili, l’INPS comunica che verranno presi in considerazione anche questi. Quindi, in definitiva, verranno presi inconsiderazione tutti i titoli e le lauree conseguite all’estero, perché riconosciute dalle Università italiane, e tutti i periodi di studio effettuati all’estero con conseguente rilascio del titolo da parte dell’università estera o da parte dell’università italiana.

Come verrà calcolato il riscatto

Il riscatto verrà calcolato tenendo in considerazione degli anni del vostro corso di studi e l’onere del riscatto verrà determinato dalle norme che disciplinano la liquidazione della pensione

“con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.”

Verranno presi in considerazione, quindi:

  • i periodi accademici che rientrano nel sistema retributivo. In questo caso, l’importo della pensione verrà stabilito seguendo i criteri stabiliti dalla legge del 12 agosto 1962, n. 1338 all’articolo 13, ed esso verrà calcolato in base all’età, il sesso, gli anni da riscattare e tutte le retribuzioni percepite negli ultimi anni;
  • i periodi accademici che rientrano nel sistema contributivo. In questo caso, l’importo della pensione dovrà essere calcolato tenendo conto del sistema contributivo. 

“Il corrispondente onere è invece determinato applicando l'aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto, nella misura   prevista per il versamento della contribuzione obbligatoria dovuta alla gestione pensionistica dove opera il riscatto stesso.”