Riscatto di laurea, quando si può ottenere la detrazione con il 730

Con il modello 730 è possibile ottenere una detrazione del riscatto di laurea, in determinati casi. Ecco come fare e cosa sapere.

Il riscatto di laurea in Italia è uno strumento utile per convertire gli anni di studio presso l’università in anni contributivi, al fine di accantonare contributi anche durante il periodo di studio.

Questo strumento è una possibilità offerta ai laureati che hanno completato gli anni di studio universitario, ma non hanno ancora accumulato abbastanza contributi previdenziali per la pensione. In pratica, consente ai laureati di convertire gli anni di studio in anni di contributi previdenziali.

Attraverso il riscatto di laurea, i laureati possono versare una somma di denaro per ottenere contributi previdenziali corrispondenti agli anni di studio universitario completati. Questo può agevolare i laureati e consentirgli di raggiungere prima i requisiti necessari per il diritto alla pensione.

Riscatto di laurea: deduzione e detrazione

Va evidenziato che per poter richiedere il riscatto di laurea, è necessario sostenere un costo. Questo strumento infatti non è gratuito, e il costo può variare di anno in anno in base alle soglie stabilite dall’ente previdenziale INPS.

Nel 2023 il riscatto costa di più rispetto agli anni precedenti. Al momento attuale, per riscattare un anno di studi, è necessario spendere 5.776 euro, arrivando così a cifre anche molto elevate per l’intero percorso di studio.

Per uno studente che ha conseguito una laurea magistrale, servono infatti 28.882 euro per procedere con il riscatto per tutta la durata degli studi universitari. Indubbiamente si tratta di una spesa non indifferente, tuttavia è possibile con questo strumento acquisire alcuni vantaggi di tipo contributivo.

Si va quindi a maturare in anticipo il requisito necessario per accedere alla pensione, viene aumentata la somma complessiva della pensione, e inoltre è possibile ottenere alcune agevolazioni fiscali su queste spese.

Attualmente è possibile ottenere una deduzione fiscale dell’intera cifra versata per il riscatto di laurea, in questo modo le imposte vengono calcolate senza tenere conto di queste cifre.

Inoltre, è possibile detrarre fiscalmente, tramite il modello 730, l’eventuale spesa sostenuta per un familiare a carico. In questo caso la detrazione funziona in modo molto similare a quelle già esistenti su altre spese, ovvero è del 19%.

Per ottenere questo sgravio è necessario presentare la spesa sostenuta per il proprio familiare a carico nell’anno di imposta precedente, nella dichiarazione dei redditi dell’anno in corso, attraverso il modello 730.

Non è possibile invece ottenere una detrazione o una deduzione per spese sostenute negli anni più addietro.

Riscatto di laurea, quando conviene

Bisogna anche fare una distinzione tra riscatto ordinario e agevolato.

Il primo tipo prevede un calcolo percentuale effettuato in base allo stipendio annuo percepito, o un riscatto con riserva matematica.

Il secondo tipo si applica dal 1996, ha un costo inferiore rispetto a quello del periodo precedente, e viene calcolato prendendo come riferimento il minimale retributivo imponibile della gestione artigiani e commercianti, con l’importo visto prima.

Ma conviene sempre chiedere il riscatto di laurea? Per decidere come procedere bisogna avere chiari quali sono i vantaggi del riscattare i periodi di studio rispetto all’effettivo costo da sostenere.

Per chi ha tra i 30 e i 45 anni questa scelta non sempre è vantaggiosa: può esserlo per chi ha cominciato a lavorare e versare contributi all’INPS a partire da 25 anni di età, perché in questo modo è possibile anticipare l’accesso alla pensione di uno o due anni.

Chi invece ha cominciato a versare i contributi successivamente, a partire da 30 anni di età, non avrebbe accesso alla pensione in anticipo, per cui questa scelta porterebbe un vantaggio, seppur minimo, solamente nell’importo complessivo dei contributi versati.

Per scegliere tra riscatto di laurea ordinario o agevolato, vanno tenute presenti le diverse variabili, come:

  • il numero di anni universitari da riscattare;

  • la tipologia di lavoro svolto;

  • il reddito percepito durante lo volgimento del lavoro;

  • il costo effettivo per riscattare gli anni di laurea;

  • le agevolazioni fiscali intorno alla spesa per il riscatto.

In particolare, si può dire che per chi lavora in autonomia con una Partita Iva, o per chi ha un reddito basso, potrebbe essere più conveniente il riscatto di laurea ordinario piuttosto che quello agevolato.

In ogni caso si consiglia di valutare bene la situazione, e di chiedere il supporto dell’INPS per individuare possibili vantaggi e svantaggi di queste opzioni.

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