Cosa significa avere un rimborso in 730? Cosa devi sapere?

Capire e conoscere il Rimborso 730 con le relative modalità, può aiutare nell'approccio alla dichiarazione dei redditi quando si entra nel mondo del lavoro.

Una volta raggiunta una determinata fase della propria vita, è necessario confrontarsi con necessità a cui prima non si pensava nemmeno.

Soprattutto per i più giovani, alcuni argomenti non vengono spiegati nella maniera più chiara possibile durante l’adolescenza, e spesso vengono del tutto ignorati.

In questo articolo, nello specifico, andremo a vedere più nel dettaglio le caratteristiche relative al Rimborso 730, un concetto che ha probabilmente risuonato numerose volte nelle case degli italiani, ma il cui significato rimane a volte evanescente e non troppo chiaro.

In realtà, capire e conoscere il Rimborso 730 con le relative modalità, può aiutare nell’approccio alla dichiarazione dei redditi quando si entra a tutti gli effetti nel mondo del lavoro.

Non bisogna tralasciare questo tipo di conoscenze, poiché prima o poi tocca a tutti compilare o far compilare il proprio modello 730; meglio se questo accade essendo consci della procedura che stiamo effettuando.

Oggettivamente non c’è molto da dire sul Rimborso 730 e la sua descrizione è piuttosto semplice per chi è abituato a trattare queste tematiche quotidianamente, ma andiamo a dare un’occhiata alle domande e ai dubbi più frequenti che sorgono a riguardo.

La natura del rimborso 730!

Per iniziare, chiaramente, è opportuno definire una panoramica più o meno completa del concetto di Rimborso 730 e di ciò che esso rappresenta per chi lo va ad effettuare.

Quindi cos’è esattamente il Rimborso 730?

Il 730 può essere considerato come un modello precompilato o da compilare manualmente, la cui funzione è quella di definire la propria dichiarazione dei redditi se si è un lavoratore dipendente o un pensionato.

Per essere il più cristallini possibili, facciamo un ulteriore passo indietro e diamo anche una definizione al concetto di “dichiarazione dei redditi”.

Per dichiarazione dei redditi, come ci esplica il sito Wikipedia, si intende:

“il documento contabile attraverso il quale il cittadino-contribuente comunica al fisco le proprie entrate, ovvero il proprio reddito, ed effettua i versamenti delle imposte relative a partire dalla base imponibile e dalle aliquote fiscali per ciascuna imposta dovuta”.

Insomma, in soldoni, rappresenta la comunicazione che si dà allo Stato dei propri movimenti pecuniari e che ci permette di pagare le imposte necessarie al mantenimento dei servizi pubblici.

Ma torniamo al Rimborso 730.

Perché è così importante durante la fase di dichiarazione dei redditi?

A questa domanda è possibile rispondere elencando i vantaggi principali a cui si accede quando si decide di dichiarare i propri redditi attraverso il modello 730.

Per prima cosa si evita di dover eseguire personalmente tutti i calcoli relativi alla propria dichiarazione reddituale, e in secondo luogo si ottiene il diretto rimborso in busta paga o nella rata di pensione delle imposte detraibili; ecco perché si parla di “Rimborso” 730.

Il modello 730 è quello che ci permette di dichiarare la nostra situazione reddituale, mentre il rimborso 730 è proprio quella parte che definisce le imposte che ci vengono eventualmente rimborsate qualora ne avessimo diritto.

Si tratta quindi di una comodità non indifferente, che aiuta ogni cittadino ad approcciarsi in maniera più diretta ed immediata ad una parte così importante della propria vita lavorativa e da contribuente dello Stato.

E per avere le idee ancora più chiare sulla dichiarazione dei redditi tramite Rimborso 730, è utile guardare questo video dell’avvocato Angelo Greco:

Le scadenze del rimborso 730!

La richiesta di un Rimborso 730, però, è comunque un servizio di cui si usufruisce e in quanto tale rispetta le proprie scadenze.

Ogni anno sono presenti delle scadenze ben definite, entro le quali è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate il proprio diritto al rimborso.

Per farlo non dobbiamo necessariamente muoverci da soli, come accennato poco sopra, ma possiamo rivolgerci a professionisti del settore o al nostro CAF di fiducia, i quali si occuperanno dei passaggi necessari alla buona riuscita dell’operazione.

Ma torniamo alle scadenze del 2021, delle quali ci stiamo occupando in questo paragrafo.

Prima di procedere è però necessario distinguere “domanda” da “comunicazione”.

Infatti, in base alla data in cui è stata effettuata la domanda, viene definito un termine massimo entro il quale può essere effettuata la comunicazione.

Nello scorso 2021 si sono susseguiti cinque periodi di scadenza, a partire dal 31 maggio.

Infatti, le date relative alla presentazione della domanda, sono state entro il 31 maggio, tra il primo e il 20 giugno, tra il 21 giugno e il 15 luglio, tra il 16 luglio e il 31 agosto e tra il primo e il 30 settembre.

Rispettivamente, le scadenze entro le quali era necessario comunicare il diritto al rimborso, sono state entro il 15 giugno, entro il 29 giugno, entro il 23 luglio, entro il 15 settembre ed entro il 30 settembre.

Insomma, a data di presentazione della domanda corrisponde una ben definita data di scadenza entro la quale comunicare il diritto al rimborso all’Agenzia delle Entrate.

Il 2021 è ormai passato, ed è quindi opportuno per il 2022 informarsi bene riguardo le scadenze sopraelencate, così da ottenere senza problemi gli eventuali rimborsi spettanti dalle imposte.

Rimborso 730: a chi rivolgersi per chiederlo?

Come già accennato, non è opportuno addossare sulle proprie spalle i procedimenti atti alla compilazione del modello 730 e alla conseguente richiesta di rimborso.

Per rimanere più sul sicuro ed evitare inoltre possibili errori, è certamente una buona idea affidarsi a dei professionisti del settore o eventualmente al proprio CAF di fiducia, i cui operatori sapranno svolgere la procedura senza intoppi di genere.

Prima di presentarsi al CAF o ingaggiare la prestazione di un professionista scelto (consulente del lavoro, commercialista, perito commerciale e così via) è opportuno avere preventivamente a disposizione alcuni documenti personali, quali per esempio:

  • fotocopia del codice fiscale del contribuente, del coniuge e degli eventuali familiari a carico;
  • dichiarazione dei redditi dell’anno precedente;
  • modello F24;
  • dati del datore di lavoro;
  • documenti relativi ad eventuali altri redditi, terreni e e/o fabbricati.

La differenza dei moduli per il rimborso 730!

Per quanto riguarda i moduli relativi al Rimborso 730, possiamo definire due varianti: una relativa al modello 730 da compilare manualmente mentre l’altra, più comoda, rappresentata dal modello 730 precompilato.

Il modello 730 ordinario (o modello redditi) è destinato a chi per esempio non ha fornito i dati necessario all’Agenzia delle Entrate o per chi semplicemente non vuole avvalersi del modello precompilato.

Il modello precompilato, invece, viene messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per tutti i contribuenti che possiedono più redditi da dichiarare ma non una partita IVA.

Con il modello precompilato, inoltre, i contribuenti possono usufruire dell’assistenza fiscale fornita dal proprio eventuale sostituto d’imposta, come per esempio il datore di lavoro.

Anche l’ente pensionistico vale come sostituto d’imposta, e per questo il modello precompilato è particolarmente indicato appunto per tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati.

Rimborso 730: cosa fare se si ha partita IVA?

Per chi possiede partita IVA il discorso è leggermente diverso.

Infatti, per quanto debba comunque avvalersi dell’utilizzo del modello F24, è necessario che presenti la domanda in maniera telematica.

Oltre a questo, i titoli di partita IVA devono avere cura di presentare una contabilità completa relativa alla propria attività, in modo da avere un resoconto quanto più efficace possibile ai fini della dichiarazione dei propri redditi.

Il modello che devono compilare o far compilare, inoltre, non è il modello del rimborso 730 (ordinario o precompilato), bensì il cosiddetto “modello unico.

Nel modello unico vengono inseriti e compilati tutti i ricavi percepiti nel precedente anno di imposta.

Conviene fare il rimborso 730?

Considerando che la dichiarazione dei redditi è uno dei più importanti adempimenti fiscali dell’anno lavorativo, ha sempre la sua valenza avere cura di compilarla con attenzione e scrupolo.

Inoltre, è importante anche sapere se si ha diritto a dei rimborsi relativi alle imposte versate, che con la domanda per il rimborso 730 si troverebbero direttamente nella propria busta paga o nella propria rata di pensione.

A questo fine, rivolgersi ad un professionista del settore o al CAF, è sicuramente la mossa più giusta per presentare la propria domanda in maniera rapida ed efficace.

Come detto a inizio articolo, bisogna considerare anche che la domanda per il rimborso 730 permette di agevolare di gran lunga la procedura durante la dichiarazione dei redditi, evitando al contribuente complessi calcoli.

I calcoli infatti non vengono eseguiti dal contribuente ma vengono eseguiti preventivamente, con i risultati presenti direttamente nella propria busta paga e con i rimborsi già effettuati.

Anche gli eventuali debiti nei confronti dello Stato vengono già calcolati in fase di domanda del Rimborso 730, che si traducono in trattenuta in busta paga o nella rata di pensione.

In questo caso non è certo una buona notizia, ma quantomeno non dobbiamo avere personalmente cura di calcolare l’importo preciso del debito.

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