Spese mediche? Non vanno più nel Modello730, ecco come fare!

Le spese mediche, probabilmente dal 2023, non vanno più inserite all'interno del Modello 730 come è sempre stato fatto. Come fare per avere il 19%?

Ormai da tempo le spese mediche sono in un certo senso rimborsate dallo Stato nella misura del 19%. Una quota che simbolicamente, ma neanche troppo, rappresenta il sostegno proprio dello Stato nel sostenimento di spese legate alla salute (e non solo). Dal 2023 non vanno più dichiarate nel Modello 730… come fare per ottenerle?

C’è un po’ di subbuglio a riguardo, perché si tratta di una novità che riguarda tantissimi cittadini e che ormai è data per certa, anche se in realtà l’ufficialità ancora non è arrivata. Probabilmente arriverà nel giro di qualche settimana e, considerando anche i tempi tecnici per attivarla, sarà disponibile a partire dal 2023.

Questo è quello che ci si augura e che fa parte del progetto cosiddetto cashback fiscale, un vero e proprio cashback (cioè una restituzione di denaro) legata però non a normali consumi, come accaduto con il Cashback di Stato, ma piuttosto a spese specifiche, per il momento solo mediche.

Cosa accadrà quindi dal 2023? Addio Modello 730? Non è esattamente così, innanzitutto perché non è così semplice come sembra ed è necessario intervenire in maniera razionale e ragionata, cosa su cui il Governo sta valutando bene il da farsi, ma anche perché ci vuole una certa gradualità nell’inserimento di una novità di questo tipo.

Il cittadino, comunque, non dovrà più inserire le spese mediche all’interno del 730 se usufruirà di questa differente modalità del cashback fiscale, ma sono ancora in evoluzione tanti aspetti pratici a cui l’Agenzia delle Entrate dovrà necessariamente prestare attenzione. Il rischio, altrimenti, è quello di una novità letteralmente improvvisata che potrebbe per assurdo complicare i rimborsi, anziché semplificarli.

L’obiettivo è esattamente questo: semplificare. Proviene anche dalle direttive europee che richiedono che il sistema fiscale italiano diventi più semplice ed a “misura di cittadino”, anche in termini pratici e burocratici.

Come scaricare le spese mediche nel 2022?

Prima di parlare della novità, cioè del cashback fiscale, è necessario comprendere come funzionerà in questo 2022, con la riforma che non sarà ancora operativa. In sostanza, funzionerà tutto con il solito sistema del Modello 730. Esso va presentato entro il 30 settembre 2022 e dovrà riportare non solo le spese detraibili e deducibili sostenute, ma anche gli altri redditi (oltre a quello da lavoratore dipendente già considerato).

La presentazione del Modello 730 si può già fare a partire dal 23 maggio 2022, data in cui l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione il modello precompilato. Fino ad alcuni anni fa, infatti, era il cittadino ad auto-dichiarare tutti i propri redditi, mentre ora Agenzia delle Entrate fornisce un modello già compilato secondo tutte le informazioni di cui è già a conoscenza.

Resta responsabilità del cittadino quella di integrare tutte le informazioni mancanti, tra cui in genere anche quelle che riguardano le spese (mediche e non solo) su cui si può recuperare il 19%. Nel complesso, si tratta di un documento piuttosto astruso in cui vanno indicati tanti dati ed anche i giustificativi: il cashback fiscale andrebbe sostanzialmente a semplificare, in teoria di molto, tale Modello.

Ricordiamo che i giustificativi delle spese detraibili e deducibili sostenute non sono altro che i documenti che riportano l’avvenuto pagamento attraverso metodo tracciabile. Non si possono recuperare importi relativi a spese sostenute in contanti, ovviamente per favorire la tracciabilità e disincentivare le transazioni in nero.

Come scaricare le spese mediche nel 2023?

Una volta visto il metodo di rimborso delle spese mediche sostenute nel 2022, così come tutte le altre deducibili, ecco come funzionerà nel 2023 secondo le indiscrezioni che provengono dalla bozza della legge delega alla riforma fiscale.

Si tratta del nuovo metodo cashback che prevede il seguente iter:

  • si sostiene la spesa medica sempre attraverso pagamenti tracciabili;
  • si comunica al commerciante o professionista la volontà di usufruire del cashback fiscale;
  • si comunica tramite IO (che interagisce con i sistemi AdE) tutto l’insieme di informazioni necessarie, a partire dal proprio conto corrente;
  • si attendono massimo due settimane per vedere il rimborso direttamente sul proprio conto corrente per un ammontare pari al 19% delle spese mediche sostenute e dimostrate.

L’iter è quindi piuttosto semplice e soprattutto dopo la prima transazione diventerà più veloce ed automatico, in modo da permettere ai cittadini di avere quanto gli spetta in circa due settimane. Nulla a che vedere con l’attuale sistema che prevede il rimborso praticamente a settembre dell’anno successivo rispetto a quando viene sostenuta la spesa.

Perché solo le spese mediche? Ecco cosa ha scelto il Governo

Il Governo guidato da Mario Draghi ha sostanzialmente scelto un sistema ibrido per il 2023, con tutte le spese che potranno essere inserite all’interno del Modello 730 senza alcun tipo di problema. Chi volesse, potrà invece usufruire della modalità appena vista per ottenere l’immediata restituzione del 19% delle spese mediche.

Si tratta quindi di una scelta del cittadino, ma perché riguarda solo le spese mediche? Molto semplicemente, è una modalità “beta” pensata per lanciare questo sistema, per vederne il funzionamento ed eventualmente sistemarne i difetti. Nel tempo, verrebbero poi integrate con la stessa modalità anche le altre spese che attualmente possono essere inserite nel Modello 730.

Ricordiamo che, oltre alle spese mediche, sono detraibili anche le spese per per gli interessi passivi dei mutui, spese di intermediazione immobiliare, spese di assicurazione, spese di istruzione (non universitarie e universitarie), spese funebri, spese per attività sportive dei minorenni, spese veterinarie e molte altre ancora.

Chi NON può scaricare le spese e non può usufruire del cashback fiscale?

Come già detto in precedenza, le sole spese che possono essere recuperate sono quelle detraibili, già elencate, sostenute attraverso metodi di pagamento tracciabili. Non si può recuperare alcun importo per spese sostenute in contanti, quindi è assolutamente necessaria l’emissione della fattura ed il pagamento con carta di credito o bonifico bancario, per esempio.

Non può scaricare le spese mediche, così come le altre spese detraibili, anche chi opera in Partita IVA in regime forfettario. Questi soggetti pagano le imposte su una parte del loro fatturato, una volta sottratta una quota forfettaria di spese che, secondo il legislatore, comprende anche le spese mediche e le altre detraibili.

Su questo punto ci si è spesso confrontati, in quanto nel tempo si è provato a combattere perché almeno le spese mediche potessero essere detratte dal fatturato. Al momento tutto tace ed anche questa novità riguardante il cashback fiscale non va ad intaccare il sistema attuale per i forfettari ed i lavoratori dipendenti.

Spese mediche e cashback fiscale: si attende l’ufficialità

Al momento non c’è alcuna ufficialità, il cashback fiscale ancora non esiste. La legge delega è bloccata alla Commissione Finanze della Camera che ne sta controllando praticamente ogni virgola, ma poi arriverà alla votazione ed allora sarà il momento della verità.

Secondo le indiscrezioni che circolano, il cashback fiscale non è tra gli aspetti che potrebbero essere modificati in corsa, in quanto le questioni divisive sono ben altre, ma non ci sarebbe da stupirsi se venissero ricontrattati alcuni aspetti di questo nuovo modo di usufruire delle detrazioni.

In ogni caso, la novità all’orizzonte è golosa per i cittadini e ci si augura che possa essere confermata in una forma che permetta il recupero delle spese in maniera pressoché immediata.

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