Spese notarili, come scaricarle nella dichiarazione dei redditi 2023

Le spese notarili che vengono effettuate con l'apertura di un mutuo per l'acquisto di una casa possono essere scaricate, vediamo in che modo.

All’interno del modello 730 è presente una sezione dedicata la detrazione di tutte le spese notarili, comprese all’interno dell’importo dedicato al rimborso Irpef, che viene concesso a tutti coloro che decidono di aprire un mutuo per l’acquisto della prima casa.

Questa è solo una delle tante possibili detrazioni alla quale i cittadini possono accedere nel momento in cui decidono di stipulare un mutuo per l’acquisto di una casa, soprattutto se si tratta della prima. Citiamo per esempio anche l’introduzione del bonus casa giovani, che ci fornisce alcune indicazioni ulteriori per capire quali sono nel dettaglio le spese notarili detraibili e anche con quali limiti di importo.

Le spese notarili possono essere detratte con un limite massimo di 4000 € per tutti coloro che stipulano un mutuo, è importante sottolineare però che questa cifra è complessiva di tutti gli oneri accessori che vengono attribuiti all’acquisto e alla stipulazione del mutuo. Scendiamo dunque nel dettaglio e vediamo bene quali sono tutti i limiti ed anche le regole per poter usufruire di questa detrazione all’interno del proprio modello 730.

Quali spese del notaio possono essere scaricate

Le spese notarili fanno parte di tutte le spese per gli oneri accessori che un cittadino deve effettuare nel momento in cui stipula un mutuo, e che possono essere detratte all’interno del modello 730 per la dichiarazione dei redditi.

Come sempre a fornire le indicazioni per usufruire dell’agevolazione ci pensa Agenzia delle Entrate che dedica una sezione alle istruzioni per poter detrarre le spese notarili.

Prima di tutto vediamo quali sono effettivamente le spese che possono essere detratte all’interno del modello 730:

  • la spesa sostenuta per il notaio durante la stipulazione del muto ad esclusione delle spese effettuate per redigere il contratto di compravendita;

  • le spese relative all’iscrizione e alla cancellazione dell’ipoteca.

Quali sono i limiti e le istruzioni

Come abbiamo anticipato anche in precedenza le spese notarili rientrano all’interno delle detrazioni Irpef, assieme a tutti gli altri oneri accessori. Facendo parte di questo grande gruppo di detrazioni le spese notarili hanno una percentuale identica tutte le altre infatti possono essere detratte al 19%. Oltre a questo sappiamo che esiste anche un limite di spesa massima chi viene applicato a tutto l’insieme degli oneri accessori ovvero pari a 4000 € di spesa.

In base ai casi che sono stati visionati possiamo dire che il massimo di rimborso riconosciuto è stato pari a 760 €. Per poter ottenere questi rimborsi bisogna però inserire tutte le varie informazioni all’interno del proprio modello 730. Nello specifico le spese del notaio possono essere inserite nel riquadro E, sezione I, all’interno del rigo E7, dove è riportata la dicitura: interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale.

Leggi anche: Irpef, come si calcola l’importo netto nel 2023, per dipendenti e autonomi.

Come viene calcolato il limite di spesa?

Sicuramente uno dei punti più complessi della detrazione in analisi, riguarda il calcolo totale delle spese. Sappiamo che il limite massimo sulla quale verrà calcolato il rimborso è pari a 4000 €, questo limite non è però specifico delle spese notarili, riguarda tutti gli oneri accessori che sono considerati all’interno delle spese che vengono effettuate per l’acquisto di un’abitazione.

Dunque come possiamo calcolare qual è la percentuale di questo limite che viene dedicata a rimborso delle spese notarili? Per fare questo dobbiamo calcolare la somma di tutti gli oneri accessori che sono detraibili all’interno del modello 730, e solo a quel punto possiamo calcolare la percentuale del 19% sul totale.

Ricapitolando possiamo dire che le spese comprese all’interno delle detrazioni per l’acquisto dell’abitazione principali comprendono:

  • tutti gli oneri fiscali;

  • le spese istruttorie, che comprendono le spese notarili;

  • la provvigione per scarto rateizzato;

  • tutte le commissioni che spettano agli istituti di mediazione;

  • l’importo che viene corrisposto nel momento in cui è stipulato un mutuo con diversa valuta.

Quali spese non possono essere detratte in dichiarazione

Esistono alcune spese, che vengono effettuate nel momento in cui si apre un mutuo per l’acquisto della propria abitazione, che non sono comprese nelle detrazioni.

Le spese escluse dalla detrazione sono:

  • le spese relative alla stipulazione di un’assicurazione sull’immobile;

  • tutte le spese effettuate per l’onorario del notaio, nel momento in cui viene effettuato il contratto di compravendita;

  • tutte le imposte di registro, comprensive di IVA imposte ipotecarie e catastali.

Inoltre agenzia delle entrate specifica anche che non sono detraibili nella misura del 19% anche gli interessi che vengono pagati per:

  • l’apertura di un tipo di finanziamento con un credito bancario o tramite la cessione di stipendio, diverso dai relativi contratti di mutuo, anche se coperti da una garanzia ipotecaria sull’immobile;

  • un prefinanziamento che viene acceso per finanziare il mutuo stesso del mobile.

Quali spese notarili sono valide sono nel caso di mutuo

Fino a questo momento abbiamo parlato in generale di tutte le spese notarili che vengono effettuate nel momento in cui acquistiamo il nostro immobile. Esistono però delle differenze nel caso in cui questo immobile venga acquistato tramite mutuo oppure no.

Infatti, la detrazione del 19% per le spese notarili è prevista solo se l’acquisto della prima casa viene effettuato a seguito della stipulazione del mutuo, in caso contrario non vi è il diritto ad alcuna detrazione sulle spese notarili. Agenzia delle entrate specifica che sull’acquisto di un immobile tramite mutuo la detrazione del 19% da dichiarare nel modello 730, viene dedicata a tutti gli interessi passivi e agli oneri accessori che vengono pagati a prescindere dalla scadenza della rata.

Un’altra differenza sta subentra nel momento in cui parliamo di mutui ipotecari sovvenzionati dallo Stato o dagli enti pubblici, in questo caso chiaramente la detrazione spetta solo all’importo che è rimasto a carico del contribuente.

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