Spese sportive, quali detrazioni sono previste per il 730

Le spese sportive rientrano tra le detrazioni previste per il 730, ma solo in alcuni casi specifici. Ecco quali

È ormai giunto quel periodo dell’anno in cui è d’obbligo la compilazione del Modello 730, per tutti coloro che hanno redditi da dichiarare. Il vantaggio del Modello 730 è nel poter trascrivere, oltre alle proprie entrate, anche le uscite, specie quelle soggette a detrazione fiscale.

Parliamo in questo caso delle spese sportive: esse possono essere detratte dal calcolo del reddito imponibile, ma solo in alcuni casi specifici. Vediamo quali sono, e per quali attività sportive si può beneficiare di ulteriori sconti fiscali.

Spese sportive, quali detrazioni sono previste per il 730

Le spese sportive sono quelle uscite previste quando si fanno attività, corsi e iscrizioni presso strutture sportive individuate dal decreto Ministeriale del 28 marzo 2007.

In genere si parla di edifici di proprietà di società, associazioni sportive dilettantistiche, ovvero le cosiddette ADS (Associazione dilettantistica sociale) oppure le stesse imprese individuali.

Tali edifici possono essere a sua volta palestre, piscine e altre strutture e impianti sportivi (anche polisportivi) destinati però alla sola pratica dilettantistica.

Pertanto, non rientrano tutti gli edifici e le associazioni che invece hanno come obiettivo l’esercizio della pratica sportiva professionale, agonistica e non agonistica. Per intendersi, non rientrano quelle associazione che hanno ottenuto il riconoscimento del CONI o delle rispettive Federazioni sportive nazionali o enti di promozione sportiva.

Pertanto, se si conducono attività sportive presso società di capitali o associazioni non sportive (ad esempio, associazioni culturali) che organizzano corsi di attività motoria non in palestra, le detrazioni sono valide.

In genere le spese sportive riguardano prevalentemente i costi di accesso, come l’iscrizione annuale e l’abbonamento a corsi tenuti presso associazioni sportive, palestre, piscine e altre strutture e impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica.

Spese sportive, come richiedere le detrazioni

Per richiedere le detrazioni fiscali, prima di tutto le spese sportive dovranno essere rendicontate attraverso pagamenti tracciati, come bollettini, fatture, ricevute o quietanze di pagamento.

L’essenziale è che siano riportati i seguenti dati:

  • ditta, denominazione o ragione sociale e la sede legale,

  • se persona fisica, il nome cognome e la residenza, codice fiscale del soggetto che ha reso la prestazione,

  • causale del pagamento,

  • attività sportiva esercitata,

  • importo pagato,

  • dati anagrafici di chi pratica l’attività sportiva,

  • codice fiscale di chi effettua il pagamento.

Se sono riportati questi dati, si può fare richiesta delle detrazioni per spese sportive, inserendo il codice 16, che dovrà essere inserito all’interno dei righi da E8 a E10 della sezione I del modello 730/2023.

Ricordiamo che l’importo deve comprendere le spese indicate nella sezione “Oneri detraibili”, disponibili nei punti da 341 a 352 della Certificazione Unica.

Inoltre è consigliato tenere in custodia tali fatture o pagamenti in quietanza, così da essere pronti in caso di controlli documentali da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Leggi anche: 3 spese per palestra e attività sportive da detrarre in 730!

Spese sportive per figli, quali sono e quanto si può scaricare

Nota a parte sono le spese sportive per i figli, ovvero tutte quelle uscite che riguardano le attività sportive condotte dai propri figli.

Tali detrazioni sono previste per chi ha figli con età maggiore di 5 anni ma inferiore a 18 anni, e solo per spese come l’iscrizione annuale e l’abbonamento presso edifici di associazioni non professionali o limitate all’attività sportiva non agonistica.

Nel caso dei figli, si potrà beneficiare di una detrazione IRPEF del 19%, ma con franchigia fino a 210 euro per le spese relative all’intero anno fiscale di ogni figlio.

Se quindi nel corso dell’anno un genitore ha speso 150 euro di spese per un figlio, e altri 120 euro per l’altro figlio, la franchigia viene rispettata, e si potrà detrarre una somma complessiva pari a 270 euro, per un totale di rimborso IRPEF pari a 51,30 euro.

Se si fosse fatto invece 270 euro per un unico figlio, la quota di spesa che eccede il limite di cui sopra non sarebbe detraibile, pertanto finirebbe nel computo finale.

Ricordiamo che il rimborso fiscale varrà come sconto sulle spese fiscali, se ci sono debiti da estinguere, o direttamente come credito d’imposta per le tasse dell’anno dopo, o direttamente come rimborso “liquido” accreditabile sul proprio conto corrente.

Leggi anche: Le spese per lo sport dei figli si possono detrarre? Cosa sapere nel 2023

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