Stipendio netto in busta paga, ecco spiegato come si calcola partendo dal lordo

Non sai come si calcola lo stipendio netto in busta paga? Ecco tutti i passaggi da eseguire per calcolare il netto partendo dalla retribuzione lorda.

Non sai ancora come si calcola lo stipendio netto mensile? È arrivato il momento di informarti e capire come si effettua il calcolo dello stipendio netto partendo dallo stipendio lordo. Sapere come si calcola lo stipendio netto è molto importante per tutti i lavoratori dipendenti.

In questo articolo andremo a fornire una guida semplice e alla portata di tutti, facendo un focus su tutte le regole da seguire.

Infine, per capire praticamente come si arriva ad avere lo stipendio netto, spieghiamo tutti i valori necessari al calcolo e tutte le operazioni necessarie da compiere.

Quali sono gli elementi per calcolare lo stipendio netto

È bene che tutti i lavoratori dipendenti sappiano, almeno a grandi linee, come si calcola lo stipendio netto mensile. Per quale motivo? Non solo per sapere come si arriva al netto in busta paga, ma anche per conoscere quanto pesano le imposte da versare, i contributi previdenziali e anche quali agevolazioni fiscali vengono riconosciute.

In molti potrebbero pensare che il calcolo sia artificioso e di difficile comprensione. In realtà, non è così e capire come calcolare lo stipendio netto è molto più semplice di quanto si possa immaginare.

Non pensate, però, che il calcolo si effettua in pochi minuti e per chi non è pratico con operazioni di questo tipo potrebbe risultare molto difficile. Tuttavia, cercheremo di spiegarlo nel modo più semplice possibile, affinché tutti riescano a comprendere come si calcola il netto in busta paga.

Cos’è che rende difficile il calcolo? Si deve pensare alle diverse variabili che entrano in gioco: dalle ritenute alle detrazioni fiscali, passando per le ritenute contributive e assistenziali, ai vari bonus. Sono molti gli elementi da considerare per passare dall’importo lordo al netto in busta paga. Passiamo subito ad elencare quali sono gli elementi che bisogna considerare:

  • Lo stipendio lordo;

  • Le imposte;

  • I contributi previdenziali;

  • Le detrazioni fiscali;

  • Le agevolazioni fiscali;

  • L’eventuale bonus Irpef.

Sono questi i sei elementi principali necessari al calcolo dello stipendio netto, spieghiamo qui di seguito il significato di queste voci.

Calcolo dello stipendio netto: ecco spiegate tutte le voci

Prima di passare al nocciolo del testo, ovvero il calcolo che si deve eseguire per avere il netto in busta paga, spieghiamo brevemente il significato di tutte le voci.

Iniziamo parlando delle trattenute Irpef. L’imposta lorda si determina applicando al reddito complessivo le aliquote Irpef, in base allo scaglione di reddito di appartenenza. Le aliquote sono quattro: del 23% per redditi fino a 15.000 euro, del 25% per redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000 euro, del 35% per redditi compresi tra 28.000 euro e 50.000 euro e, infine, del 43% per redditi superiori a 50.000 euro.

Le detrazioni fiscali per lavoro dipendente, invece, servono a ridurre l’imposta Irpef. Quando spettano? Se alla formazione del reddito complessivo concorrono i redditi che appunto derivano da lavoro dipendente e assimilato.

Parliamo dei contributi previdenziali Inps. L’aliquota a carico del lavoratore è pari a 9,19% che, come vedremo, si calcola sull’imponibile lordo. Per alcune categorie di lavoratori sono previste, però, aliquote differenti.

Vi sono, poi, le addizionali regionali e comunali. Le addizionali regionali sono pari allo 0,9% su tutto il territorio nazionale, che ogni regione può aumentare fino ad un massimo dell’1,4%.

Infine, vi è il bonus Irpef, che dal 1° gennaio 2022, spetta solo ai lavoratori che hanno un reddito fino a 15.000 euro. Per i lavoratori con reddito da 15.000 euro a 28.000 euro, il bonus è stato assorbito nelle detrazioni per lavoro dipendente.

Come si calcola lo stipendio netto

Per calcolare lo stipendio netto, bisogna saper leggere la busta paga. Bisogna individuare due dati per calcolare la retribuzione: per prima cosa bisogna individuare le somme trattenute ai fini fiscali e previdenziali e il calendario delle presenze

.Nel calendario delle presenze è presente il riepilogo del numero di ore lavorate e dei giorni di assenza, dei permessi e anche delle ferie. C’è un’altra voce che, in realtà, è la più importante ai fini del calcolo: il lordo mensile. Si tratta della prima voce dello stipendio lordo. Come viene ricavato lo stipendio lordo? Il lordo viene scaturito dal valore della tariffa oraria applicata dal CCNL per la tipologia di lavoro effettuato dal lavoratore dipendente per il numero di ore lavorate nel mese di riferimento.

Il valore, eventualmente, può aumentare con ore di lavoro straordinario, rimborsi e così via. Per il calcolo dello stipendio si devono anche considerare le trattenute: i contributi Inps a carico del lavoratore, gli assegni familiari, le trattenute Irpef, le detrazioni da lavoro dipendente e quelle per carichi di famiglia, le addizionali regionali e comunali e il Bonus Irpef.

Quali calcoli eseguire? Questa è la parte più complessa. Cerchiamo di spiegarla nel modo più semplice possibile. Il reddito imponibile si ricava sottraendo i contributi Inps a carico del lavoratore dipendente dallo stipendio lordo. L’imposta lorda si ricava applicando l’aliquota per scaglioni all’imponibile.

Le detrazioni, invece, si ricavano sommando le detrazioni da lavoro dipendente alle eventuali detrazioni per carichi di famiglia. Arriviamo al calcolo dell’imposta netta. Si ricava sottraendo dall’imposta lorda le detrazioni.

Infine, per calcolare lo stipendio netto in busta paga non si deve fare altro che sottrarre dal reddito imponibile l’imposta netta sommata all’eventuale Bonus Irpef.

Leggi anche: 10 voci figurative del cedolino paga che devi conoscere assolutamente

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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