Stop pace fiscale: addio stralcio cartelle! Si rischia tutto

Arriva davvero lo stop definitivo alla pace fiscale nel 2022? Ecco cosa succede senza rottamazione, saldo e stralcio delle cartelle esattoriali e chi rischia.

È purtroppo arrivata una delle notizie più temute per questo nuovo anno 2022: lo stop alla pace fiscale è ormai sempre più vicino! A richiedere esplicitamente una nuova riforma della riscossione che possa così definitivamente determinare un addio ai meccanismi di rottamazione oltre che del saldo e dello stralcio delle cartelle esattoriali è proprio la Corte Costituzionale.

Così, all’interno della più recente sentenza depositata durante la giornata di venerdì 11 marzo di questo nuovo anno, la Corte Costituzionale si è pronunciata  in merito alla riforma fiscale.

Si tratta di un momento importante e altamente rilevante soprattutto in vista di una nuova riforma relativa al tema della riscossione delle cartelle esattoriali. In questo modo, quindi, la posizione della Corte Costituzionale è chiara: urge necessariamente uno stop a tutti i meccanismi tipici della pace fiscale che sono stati concessi durante il periodo emergenziale del Covid-19.

Ne deriverebbe, dunque, un addio definitivo anche ai meccanismi di rottamazione delle cartelle esattoriali, nonché anche quelli relativi al saldo e allo stralcio cartelle.

Dunque, il seguente articolo si pone come obiettivo fondamentale quello di chiarire ulteriormente cosa cambierà per i cittadini e i contribuenti italiani a cui è stata notificata una cartella esattoriale negli scorsi anni. Per questo motivo, nei prossimi paragrafi, andremo a fornire un maggiore approfondimento in relazione al possibile stop alla pace fiscale e tutte le novità che andranno ad investire le cartelle esattoriali nel 2022 e nei prossimi anni.

In tal senso, innanzitutto saranno analizzate nel dettaglio le principali critiche che sono state mosse da parte della Corte Costituzionale in merito allo stop della pace fiscale.

Successivamente saranno anche riportati i cambiamenti principali relativi alla rottamazione delle cartelle esattoriali, così come anche allo stralcio e al saldo.

Novità ultim’ora pace fiscale. Tutto quello che c’è da sapere sulle cartelle

Dunque, come chiarito anche all’interno dell’introduzione al seguente articolo, nel corso dei prossimi paragrafi andremo ad approfondire quali saranno i principali cambiamenti sulla riforma fiscale nel 2022. In questo senso, ora andiamo a riepilogare brevemente le principali novità dell’ultima ora sulle cartelle esattoriali e sulla rottamazione e saldo e stralcio cartelle.

All’interno della nuova sentenza numero 66, infatti, la Corte ha deciso di esprimersi fortemente contraria alle norme correlate alla procedura di condono fiscale che era stata messa in atto durante l’emergenza provocata dall’esplosione dei contagi da Coronavirus.

A questo proposito, si ricorda che, durante il periodo emergenziale, la a squadra dell’esecutivo italiano, alla cui guida attualmente vi è il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, aveva deciso di mettere in atto una vera e propria pace fiscale. 

In tal senso, si suggerisce la visione del video disponibile sull’apposita piattaforma YouTube, in cui Mastroianni Tributarista approfondisce il tema della pace fiscale nel 2021.

 

Infatti, soltanto comprendendo al meglio quali sono i meccanismi che sono stati applicati precedentemente in merito alle cartelle esattoriali, è possibile capire anche la portata della sentenza emessa da parte della Corte Costituzionale, in relazione allo stop della pace fiscale nel 2022.

Stop pace fiscale: cambia tutto per le cartelle. La sentenza della Corte

Sulla base della nuova sentenza numero 66 che è stata depositata durante la giornata dell’11 marzo di quest’anno da parte della Corte Costituzionale, ci saranno dunque degli importanti cambiamenti in riferimento alle cartelle esattoriali. 

A questo proposito, infatti, la pronuncia della Corte si è espressa chiaramente contraria alla norma legata alle procedure di riscossione e di esclusione dai controlli. 

Nello specifico, al centro del mirino della Corte Costituzionale è stata posta proprio la norma che era stata introdotta a seguito dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2020. Con precisione, il riferimento è quello del comma 815, all’articolo 1 relativo alla legge numero 160 pubblicata in Gazzetta Ufficiale nella data del 27 dicembre 2019.

La Corte Costituzionale ha deciso così di dichiarare effettivamente illegittima dal punto di vista della Costituzione tale norma, in riferimento all’estensione retroattiva di tutte quelle procedure speciali che sono state elaborate ai fini della riscossione nonché dell’esclusione dai controlli, in favore delle società private.

Riforma fiscale 2022: cosa cambia con la sentenza della Corte 

Ma non è tutto. Perché ad aggiungere ulteriore preoccupazione in merito ad uno stop alla pace fiscale sono state anche le numerose critiche in merito alla riforma fiscale precedente che ha dettato l’applicazione della rottamazione e del saldo e dello stralcio delle cartelle esattoriali.

Effettivamente, la sentenza numero 66 recentemente depositata non rappresenta di fatto la prima critica mossa da parte della Corte Costituzionale in merito alla riforma fiscale.

A questo proposito, già con una precedente sentenza, era stata ampiamente espressa la priorità di avviare un’attività di recupero degli importi relativi alle cartelle esattoriali iscritte a ruolo, che possa essere più efficiente e trasparente.

Stiamo parlando, infatti, della sentenza numero 120 depositata durante la giornata del 10 giugno dello scorso anno, a seguito della decisione intrapresa con l’udienza pubblica avvenuta nella data del 25 maggio 2021.

Dunque, già in seguito a tale sentenza, la Corte Costituzionale ha espresso la necessità di un addio all’aggio di riscossione come primo punto di intervento con la nuova riforma fiscale. Mentre, un’ulteriore priorità, secondo la sentenza della Corte, sarebbe quella di avviare una nuova tipologia di governance relativa al servizio di controllo e di vigilanza della riscossione delle cartelle, affidata all’Agenzia delle Entrate.

Stop pace fiscale 2022: addio al saldo e stralcio cartelle

Appare quindi evidente l’intenzione, ormai diventata quasi certezza, di mettere in atto già per l’anno 2022 la fine definitiva della pace fiscale. Tuttavia, è bene chiedersi: ma cosa significa dover dire definitivamente addio al saldo e allo stralcio delle cartelle esattoriali?

Per comprendere questo, è necessario quindi fare riferimento alle disposizioni e alle norme che erano state contenute nella Legge di Bilancio 2019 nonché nei testi dei decreti-legge successivi, di natura urgente, in quanto introdotti per fronteggiare l’emergenza pandemica.

In tal senso, andiamo ad approfondire la definizione di questo meccanismo. Effettivamente, si tratta di una procedura chiamata appunto saldo e stralcio delle cartelle di pagamento si configura come una vera e propria riduzione delle somme effettivamente dovute.

Chiaramente tale agevolazione poteva essere concessa esclusivamente verso quei contribuenti che vivono una condizione economica di difficoltà, i quali dovranno quindi rispondere a specifici particolari requisiti d0accesso.

Riforma fiscale 2022: stop alla pace e addio alla rottamazione e stralcio cartelle!

Dunque, nei precedenti paragrafi, abbiamo visto nel dettaglio quali sono le nuove notizie ufficiali in relazione alla nuova possibile riforma fiscale, così come anche le critiche mosse dalla Corte Costituzionale in merito alle disposizioni fiscali attuate nel periodo precedente. Ora vediamo nello specifico quali sono le basi per poter pensare ad una nuova riforma che possa in qualche modo dire addio definitivamente alla pace fiscale nel 2022.

A questo proposito, occorre quindi fare innanzitutto riferimento al testo contenuto all’interno della più recente Manovra finanziaria, ovvero la Legge di Bilancio 2022, la squadra dell’esecutivo guidata dal premier Mario Draghi ha posto sicuramente le basi per l’elaborazione di una nuova riforma fiscale.

In tal senso, sono i commi dal numero 14 al numero 23 dell’articolo 1 relativi alla nuova Legge di Bilancio 2022 ad intervenire principalmente nel contesto relativo alla riforma fiscale.

Allo stesso tempo, occorre anche evidenziare che, la recente pronuncia da parte della Corte Costituzionale ha anche dichiarato inammissibili degli altri meccanismi.

Nello specifico, si tratta del meccanismo dello stralcio dei debiti e delle cartelle esattoriali dal valore massimo di 1.000 euro, anche nei casi in cui si trattasse di rapporti pendenti che coinvolgevano delle società private di tipo scorporato e degli enti che operano a livello territoriale. 

In tal senso, si fa riferimento alla misura che era stata introdotta con l’articolo 4 del decreto-legge numero 119 del 23 ottobre dell’anno 2018

Stop alla pace fiscale: cosa succederà nel periodo post-Covid?

Dunque, mentre si fa strada chiaramente l’opinione espressa da parte della Corte Costituzionale in merito all’illegittimità delle norme relative alla pace fiscale avviata con la rottamazione nonché con il saldo e lo stralcio delle cartelle resta ancora un aspetto fondamentale da sciogliere.

Effettivamente, il legislatore ed il Governo italiano non potranno non prendere in considerazione le pronunce e le sentenze recentemente depositate da parte della Corte.

Tuttavia, non potranno non prendere in considerazione anche la necessità di andare incontro alle esigenze e ai bisogni dei contribuenti e delle aziende nell’epoca del post-emergenza da Coronavirus.

A questo proposito, appare evidente che, nonostante le norme e le disposizioni che hanno applicato la riforma fiscale e il saldo e lo stralcio delle cartelle esattoriali, la crisi economica conseguente all’ondata del Covid-19 ha avuto delle ripercussioni disastrose sulle tasche della popolazione e delle imprese operanti nel territorio nazionale.

Per questo motivo, sarà necessario un ampio dibattito in merito al tema dello stop alla pace fiscale che sarà messo in atto nel 2022, al fine di elaborare delle misure che possano comunque andare a supportare ed aiutare coloro che hanno dei debiti anche risalenti al periodo più recente, ovvero quello comprendente il triennio 2018-2020.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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