Stralcio IMU e TARI al via: ecco chi non deve pagare e per quali altre cartelle è previsto

Con l'avvio dello stralcio dell'IMU e della TARI solo alcuni fortunati potranno beneficiare di questa pace fiscale.

Con il passaggio a legge del Decreto Milleproroghe ora scatta il tanto richiesto stralcio delle cartelle esattoriali. In particolar modo verranno stralciate le cartelle inerenti al pagamento dell’IMU e della TARI, due delle principali imposte “domestiche” che devono pagare i cittadini italiani.

Va detto che tale stralcio è stato oggetto di polemiche e di controversie tra Governo ed Enti locali, infatti ancora non è chiaro chi dovrà pagare le cartelle e chi invece sarà esentato. E soprattutto se questo stralcio riguarderà anche altre cartelle.

Stralcio IMU e TARI al via da marzo

Marzo sarà un mese decisivo per tutti coloro che hanno da pagare l’IMU e la TARI, ma soprattutto per chi non deve pagarlo grazie al via libera del Decreto Milleproroghe.

A cambiare tutto è infatti di un emendamento del Governo Meloni, depositato in Commissione affari costituzionali, che apportava delle novità fondamentali sullo stralcio delle cartelle da parte dei Comuni è ora legge.

La più importante è il fatto che  il Comune avrà più tempo per decidere e deliberare, dato che i termini di scadenza sono prorogati al 31 marzo 2023.

Ci riferiamo infatti al “vincolo comunale”, ovvero la possibilità da parte del Comune di poter decidere se attuare o meno lo stralcio dell’IMU e della TARI in riscossione presso il proprio territorio di competenza. Oggetto di controversa nei mesi passati, il Governo Meloni non ha potuto bloccare questa possibilità ai Comuni, essendo prevista nei loro poteri tributari.

Da qui l’emendamento, che acconsente agli enti comunali di opporsi allo stralcio delle cartelle, ma soltanto ad una condizione: dovrà approvare una delibera comunle che si opponga allo stralcio, e dovrà essere trasmessa all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo. Ricordiamo che la scadenza originaria era il 31 gennaio 2023, prorogata grazie all’emendamento.

Chi non deve pagare IMU e TARI nel 2023

Per non pagare assolutamente nulla, si dovrà sperare che il Comune ove si risiede deliberi un apposito provvedimento. Ma non di opposizione, ma di approvazione.

Se ci si trova in un Comune che accetta lo stralcio di IMU e TARI e non delibera alcun provvedimento entro il 31 marzo 2023, saremo tra quelli che dovranno comunque pagare le cartelle comprese nel piano di stralcio, ma solo parzialmente. Non si pagheranno le sanzioni, i costi di aggio, né gli interessi di mora: solo il debito dovrà essere ripagato.

Pertanto, bisognerà che il Comune approvi la cancellazione totale delle cartelle, deliberando un apposito provvedimento da approvare entro il 31 marzo.

A titolo di cronaca, lo stralcio in questione riguarderà l’annullamento automatico per i carichi (debiti), fino a 1.000 euro, affidati all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Solo queste cartelle verranno stralciate, o in misura parziale (solo il debito da pagare), o in misura totale, cosicché oltre alle sanzioni e agli interessi di mora, anche il debito in sé verrà estinto.

Leggi anche: Stralcio dei debiti: alcuni comuni hanno già detto no, ecco quali

Per quali altre cartelle è previsto lo stralcio

Ufficialmente lo stralcio delle cartelle riguarderà in maniera parziale o totale tutti i debiti fino a 1.000 euro, mentre sopra tale cifra si potrà avere diritto alla definizione agevolata, ovvero alla rottamazione delle cartelle con un piano di rateizzazione più contenuto.

Nel caso in cui i debiti siano inferiori a 1.000 euro, oltre all’IMU e alla TARI saranno stralciati anche i debiti relativi a multe stradali e al mancato pagamento del bollo auto.

Ma tutto questo dipenderà ovviamente dal Comune ove si risiede. Se si oppone o approva lo stralcio integrale, il Comune dovrà comunque deliberare, altrimenti col suo silenzio assenso permetterà ai suoi cittadini residenti l’applicazione di uno stralcio parziale.

In ogni caso, i contribuenti dovranno attendere il 31 marzo per capire se il proprio Comune aderirà alla cancellazione totale delle cartelle, a quella parziale o non aderirà per nulla.

Nel caso in cui scatti lo stralcio parziale, il contribuente dovrà scegliere o la rateizzazione del debito ordinaria o l’adesione alla definizione agevolata, con scadenza per la richiesta il 30 aprile 2023.

Nel caso dell’annullamento delle cartelle (stralcio totale), si dovrà attendere il 30 aprile 2023.

Leggi anche: Cartelle esattoriali, arriva la svolta: ecco cosa sta per cambiare sui limiti

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