Superbonus 110% e Bonus casa, Poste Italiane ferma la cessione del credito. Cosa cambia?

Superbonus 110%, nuovo stop alla cessione del credito. Questa volta a fermare le prime cessioni dei Bonus casa è Poste Italiane. Cosa cambia ora?

Superbonus 110% ancora oggetto di discussione. Questa volta tocca è Poste Italiane bloccare le prime cessioni del credito dei vari Bonus casa e dello stesso Superbonus. Ma quali sono i motivi di questa scelta e gli effetti sui contribuenti? 

Il Superbonus 110% e Bonus casa senza tregua. Le misure nate con il Governo conte sembrano non avere pace. Questa volta tocca a Poste Italiane sospendere la prima cessione del credito.

Il motivo per cui Poste Italiane a sospeso il servizio di acquisto dei crediti fiscali non è molto chiaro. 

Ieri l’azienda ha lanciato un comunicato molto stringato prima nell’area personale dei clienti nell’area dedicata alla cessione del credito e successivamente lo stesso avviso è apparso sul suo sito ufficiale. 

Nel comunicato si legge che il servizio risulta sospeso per le nuove pratiche mentre resta attivo per quelle già in istruttoria, per le quali è possibile caricare i documenti necessari per completare la pratica.

La comunicazione quindi ha reso pubblica la decisione di Poste Italiane di non acquisire nuove pratiche ai sensi dell’articolo 121 del Decreto Legge 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella Legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i.

Vediamo quali sono i motivi della decisione di bloccare la cessione dei crediti per il Superbonus 110% e altri Bonus casa e quali effetti avrà sui contribuenti.

Superbonus 110% e Bonus casa, Poste Italiane ferma la cessione del credito. Cosa cambia

Il blocco di Poste Italiane delle prime cessioni dei crediti di Superbonus 110% e Bonus casa non è una novità se rapportata agli altri istituti di credito. 

In effetti, è soltanto un adeguarsi a quello che stanno facendo le varie banche già da qualche tempo a causa della capacità fiscale in esaurimento. Non a caso molti istituti di credito hanno deciso di non accettare nuove pratiche, ma di lavorare e completare quelle già avviate. 

Non si tratta – va detto – di un cambiamento sorprendente. Poste Italiane, in questo modo, si allinea a quanto stanno già facendo i principali istituti di credito sul mercato. 

Vista la capacità fiscale ormai in esaurimento, infatti, la linea sempre più diffusa è quella di non accettare nuove pratiche, ma di lavorare soltanto al completamento di quelle già avviate. 

Resta, però, una novità importante, perché Poste Italiane era uno dei pochissimi soggetti con le porte ancora aperte alle cessioni riguardanti il Superbonus 110% e i Bonus casa.

 Probabilmente la decisione di Poste, ultimo istituto ad accettare i crediti fiscale, nasce dalle tre sentenze dalla Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione del 28 ottobre 2022, nr. 40866, 40867 e 40869.

In sintesi, le sentenze hanno diviso il sequestro impeditivo dal concorso in violazione, cioè dall’effettiva responsabilità del cessionario.

Il vincolo impeditivo secondo al Corte di cassazione evidenzia solo il collegamento fra il reato e la cosa. La stessa corte ha chiarito che i crediti sequestrati ai ricorrenti quindi, sono da considerarsi “cosa pertinente al reato”.

Dopo queste decisioni della Suprema corte è arrivata la sospensione di Poste Italiane, l’unico istituto rimasto attivo per le prime cessioni da parte del beneficiario delle detrazioni.

Una decisione che avrà certamente conseguenze dirette su coloro che avevano avviato interventi di Superbonus 110% e Bonus casa, perché ora le cessioni diventano nulle.

Alla luce di queste sentenze e della decisione di Poste Italiane vane sono state le modifiche al decreto Aiuti che riaprivano al mercato della cessione e limitavano la responsabilità solidale del cessionario solo ai casi di dolo o colpa grave.

Superbonus 110% e Bonus casa: l’annuncio di nuovi interventi sulla cessione del credito

Per evitare la catastrofe, si attende l’intervento del Governo Meloni sullo sblocco definitivo sull’operazione di cessione del credito. Ad annunciarlo il sottosegretario al ministero dell’Economia, Federico Freni. 

Il sottosegretario ha annunciato ieri che allo studio del Governo ci sono ipotesi e soluzioni per lo sblocco definitivo dei crediti per Bonus casa e Superbonus 110%, per dare respiro alle aziende che hanno i cassetti pieni di crediti che non riescono a scontare.

Lo stesso ha annunciato che ci saranno modifiche alle percentuali di detrazione dello stesso Superbonus 110%, probabilmente abbassando già dal 2023 al 90%.

Lavori con il Superbonus 110% in crescita ad ottobre, il rapporto di Enea

E se il mercato della cessione dei credito chiude il cerchio sui blocchi con il fermo operato da Poste Italiane i lavori con il Superbonus 110% hanno subito una crescita. Dai dati Enea, aggiornati al 31 ottobre, gli investimenti interessati dal Superbonus 110% hanno raggiunto complessivamente i 55 miliardi di euro, mentre le detrazioni a carico dello Stato totali si attestano intorno ai 60,5 miliardi di euro. 

Una situazione paradossale visto che questi lavori si dovrebbero tradurre in crediti imposta.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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