Devi pagare la Tari? Ecco come avere il 20% di sconto!

La Tari è la tassa sui rifiuti: come va pagata e quando? Ecco quali sono tutte le informazioni utili a riguardo e come ottenere il 20% di sconto.

La Tari è la tassa sui rifiuti ed è di competenza comunale, dunque ogni Comune ha un certo margine di autonomia nel determinarne l’ammontare. In generale, si tratta di una tassa piuttosto nota che è nella forma attuale dal 2014. Ecco come e quando si paga, ma soprattutto come ottenere uno sconto del 20% che, per molti cittadini, potrebbe fare molto comodo.

Questa tassa, dove Tari sta semplicemente per TAssa sui RIfiuti, è generalmente associata all’IMU, in quanto si tratta delle due grandi tasse di competenza comunale legate in maniera diretta o indiretta alla residenza, cioè alla casa. Infatti, l’IMU riguarda direttamente l’immobile, mentre la Tari riguarda i costi di smaltimento della spazzatura che inevitabilmente ogni cittadino produce.

Essendo legata alla spazzatura prodotta, la tassa è naturalmente commisurata al numero di persone che vivono in ogni abitazione. Ci sono poi differenze da Comune a Comune e, purtroppo, in Italia non tutti fanno ancora la raccolta differenziata in maniera efficiente ed efficace. La Tari avrebbe anche il compito di controbilanciare le spese della spazzatura in termini ambientali, ma non è necessario in questa sede approfondire tale aspetto.

La Tari, pur esistendo nell’attuale forma dal 2014, ha naturalmente subito delle modifiche nel tempo e ad oggi c’è la possibilità di usufruire di un 20% di sconto molto prezioso per alcune famiglie. Vediamo dunque come funziona questa tassa, chi riguarda e chi ne è eventualmente esentato.

Ricordiamo anche le scadenze, i moduli da presentare per cambiare il numero di persone di riferimento per l’abitazione, ma anche tutti i dettagli circa la modalità di pagamento, per altro legata proprio al già citato sconto del 20%. Per qualsiasi altra informazione circa la Tari, suggeriamo di visitare i portali ufficiali come quello del MEF, o ancora meglio i portali del singolo Comune d’interesse.

Tari 2022: cos’è, come funziona e chi riguarda

La Tari, che abbiamo già definito come tassa sui rifiuti di competenza comunale, è di fatto la spesa che il Comune sostiene per raccogliere e smaltire la spazzatura e che di fatto chiede ai cittadini. Ogni cittadino è certamente responsabile della produzione di una certa quantità di spazzatura, ma il calcolo della tassa avviene secondo alcuni standard che prescindono dall’effettiva spazzatura prodotta.

Ci sono però anche altre variabili su cui si basa il calcolo della Tari, tra cui la superficie dell’abitazione e la quantità di spazzatura prodotta da ogni utenza. Ci sono poi, in realtà, differenze da Comune a Comune che dipendono sostanzialmente dal metodo di raccolta.

La tendenza negli ultimi anni è stata quella di considerare il più possibile l’effettiva quantità di spazzatura prodotta, in modo da aiutare chi ne produce poca ed aumentare contemporaneamente il gettito da parte di chi invece ne produce una quantità sopra la media.

In ogni caso, i due elementi principali rimangono il numero di persone e la superficie dell’abitazione. Per un calcolo più preciso della Tari suggeriamo questo sito, in cui non solo sono spiegati in maniera specifica i criteri, ma ci sono anche alcuni esempi che possono rendere più chiaro il tutto.

Per quanto riguarda invece chi ne è interessato, la Tari si applica sostanzialmente a tutti coloro che producono (o potrebbero produrre) spazzatura.

La disciplina specificata sul portale del MEF è infatti la seguente: “La tassa sui rifiuti (TARI) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.”

Tari 2022: come si paga? Ecco i vari metodi di pagamento

I metodi di pagamento della Tari sono sostanzialmente tre, in pratica pensati per andare a toccare tutte le tipologie di cittadini. Il primo metodo è quello del bollettino postale precompilato, inviato direttamente a casa da parte del Comune e, essendo precompilato, va sostanzialmente solo pagato.

Il secondo metodo prevede invece il pagamento attraverso F24 (codici tributo 3944 Tari, 3945 Tari – Interessi, 3946 Tari – Sanzioni). In questo caso vanno però inseriti tutti i dati nelle apposite sezioni, a partire dall’importo passando per il Comune di residenza e tutte le altre informazioni (compreso ravvedimento ed eventuali sanzioni). Insomma, questo metodo è sicuramente meno alla portata di tutti.

Il terzo ed ultimi metodo è di fatto il più comodo ed immediato, ma anche quello con cui si ha meno sotto controllo la situazione, se vogliamo dirla tutta. Si tratta della domiciliazione bancaria, da confermare sempre attraverso un modulo da presentare al proprio Comune (si trova sicuramente sul sito del Comune di residenza). Attraverso la domiciliazione il pagamento è praticamente automatico e non va approvato, in modo da rendere impossibili ritardi o problemi, ma come detto si ha meno controllo dell’avvenuto pagamento.

Stai pagando la Tari e vuoi ottenere lo sconto? Ecco come fare!

Come detto all’interno del titolo, se stai pagando la Tari e vuoi ottenere lo sconto devi sapere come muoverti. La modalità è in realtà molto semplice ed immediata, in quanto riguarda la terza modalità di pagamento che come detto è la più automatica.

Chi paga con domiciliazione bancaria ha infatti diritto a ricevere il famoso 20% di sconto, un quinto in meno della tassa che fa certamente comodo a tanti cittadini. C’è però un’altra condizione che, in realtà, non dipende dal cittadino ma proprio dal Comune di residenza.

Lo sconto del 20% è infatti previsto dal Governo centrale, ma è poi il singolo Comune che può accogliere questa possibilità attraverso la sua approvazione, altrimenti la Tari resta stabilita secondo il normale calcolo. Anche in questo caso, è quindi necessario consultare il sito del singolo Comune per scoprire se è stata accolta questa possibilità (ma in genere è così) e se ci sono altre specifiche da sapere.

Tari 2022: ecco le scadenze da sapere!

La Tari viene pagata annualmente ma ci sono ben tre scadenze da tenere in considerazione: 1° acconto, 2° acconto e infine il saldo entro la fine dell’anno. Ancora una volta, tanto per cambiare, è il singolo Comune a stabilire le condizioni di pagamento, ma in genere la suddivisione è la seguente:

  • la prima rata va versata entro la fine di aprile;
  • la seconda rata va versata entro la fine di luglio;
  • la terza ed ultima rata, il saldo della quota mancante, va fatta entro il 31 dicembre.

Queste scadenze possono cambiare, ma sono in genere comunque abbastanza simili per tutti. In ogni caso, invitiamo i cittadini a controllare l’andamento dei pagamenti attraverso il sito di ogni Comune, oltre naturalmente a controllare il proprio conto corrente se il pagamento è automatico attraverso la domiciliazione.

Tari 2022: come avere l’esenzione? Ecco i criteri

Un ultimo aspetto riguarda riduzioni ed esenzioni, con queste ultime di particolare interesse per alcune categorie di cittadini. Ancora una volta, è il Comune a stabilire i criteri, ma il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha formalizzato dei criteri di partenza per stabilire a chi spetta l’esenzione e i casi sono i seguenti:

  • case con un solo occupante;
  • case o locali ad uso stagionale;
  • case occupate da soggetti che risiedono o hanno dimora per più di sei mesi l’anno in un paese estero;
  • fabbricati rurali ad uso abitativo;
  • abitazioni in cui sia svolta attività di prevenzione nella produzione di rifiuti, come casi di compostaggio domestico, con riduzione proporzionale alla quantità di rifuti non prodotta.

L’ultima fattispecie è chiaramente pensata per incentivare comportamenti virtuosi in termini di smaltimento dei rifiuti.

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