TARI 2022: novità pagamenti e rimborsi. Ecco come!

La TARI 2022 cambia le regole che si applicheranno dal 2023 sul fronte modalità di pagamento, rimborsi e rateizzazione e gestione dei reclami.

Novità per la TARI del 2022. A stabilire cosa cambierà nel nuovo anno è la delibera dell’ARERA, che stabilisce che i comuni entro il 31 marzo 2022 devono definire i nuovi standard di qualità. Questo al fine di garantire un servizio di qualità che varia da comune a comune, con comuni che hanno un livello di raccolta e smaltimento eccellente ed altri meno.

La TARI che grava sugli immobili sia di natura residenziale che non residenziale, è applicata in base a delle tariffe applicate per metro quadrato, e che dovrebbero servire ai comuni per poter poi garantire un livello qualitativo minimo di gestione dei servizi.

Proprio gli standard minimi richiesti dalla nuova delibera ARERA dovranno essere recepiti dai comuni e dai gestori del servizio di raccolta dei rifiuti. L’adeguamento dovrà avvenire entro il 31 marzo 2022, per poter poi essere applicati a partire dal 1 gennaio 2023. 

Tra gli standard da adeguare anche le modalità e le periodicità dei pagamenti, le procedure per le rateizzazioni e le procedure di rimborso.

Per gli utenti quindi quello che dovrebbe cambiare è la qualità del servizio offerto, in rapporto alle tariffe pagate. Non c’è invece alcun intervento sulle tariffe.

Particolare attenzione invece sarà data in tema di rateizzazione, alle famiglie più bisognose o che mostrano una situazione economica di disagio.

Ci sono invece brutte notizie per alcuni contribuenti come i cittadini di Fano che invece si stanno vedendo recapitare dall’amministrazione locale gli accertamenti TARI per infedele dichiarazione a cui il Comune sta dando una soluzione con l’invio di nuove cartelle esattoriali che vanno a rettificare gli importi della Tari pagata dal 2106 al 2021. 

Ma andiamo con ordine sul tema TARI anno 2022 per dare qualche risposta ai cittadini.

TARI 2022: cosa cambia?

I comuni italiani devono adeguare entro il 31 marzo 2022 i nuovi standard in risposta alle nuove regole prestabilite da ARERA. In particolare le novità riguarderanno il pagamento a rate, i rimborsi ma anche le modalità di reclamo. Le specifiche sono contenute nella delibera ARERA n.15 del 18 gennaio 2022. 

La finalità delle nuove regole fissate da ARERA è quella di standardizzare i livelli di qualità. Infatti in Italia i diversi comuni hanno modelli di gestione differenti che comportano anche livelli di servizio o disservizio differenti. 

La TARI è pagata dai cittadini in base ai mq della propria abitazione, garage o attività commerciale per contribuire alle operazioni di gestione e smaltimento dei rifiuti. Come tutte le tasse, anche per la TARI, i cittadini si aspettano che a fronte di pagamenti, a volte anche rilevanti, il comune dia un servizio efficiente di gestione dei rifiuti. Ma si assiste a volte a cassonetti traboccanti di rifiuti, a buste d’immondizia lasciate a terra senza che l’impresa affidataria della raccolta dei rifiuti effettui le necessarie operazioni di smaltimento.

Quindi ben vengano le nuove regole obbligatorie che andranno in vigore il 1 gennaio 2023, ma che i comuni dovranno adottare nei propri regolamenti comunali sulla TARI entro il 31 marzo 2022.

Altra novità riguarda l’obbligo dei comuni di riportare per ogni via il giorno e la fascia oraria per gli interventi di:

  • raccolta dei rifiuti;
  • spazzamento;
  • pulizia delle strade.

Inoltre i cittadini avranno a disposizione un numero verde che i cittadini potranno contattare per richiedere ogni informazione in merito alla TARI. 

TARI 2022: le regole sulla rateizzazione

L’ARERA ha stabilito pochi giorni dopo l’avvio del nuovo anno, con la delibera pubblicata il 18 gennaio 2022, le nuove regole cui devono attenersi tutti i comuni italiani per modificare i regolamenti della TARI in relazione agli ambiti di attivazione, variazione e cessazione del servizio, pagamento a rate, rettifica degli importi e rimborsi.

Particolare attenzione, soprattutto in questo momento di aumento dei prezzi, è la nuova regola della rateizzazione della TARI. 

Ma non vengono meno comunque anche le novità sul ritiro dei rifiuti su chiamata e la manutenzione degli attrezzi necessari a garantire il ritiro dei rifiuti a domicilio.

Per quanto riguarda la rateizzazione, le nuove regole puntano a dare una mano soprattutto alle famiglie meno abbienti, che sono le stesse che possono contare sul bonus utenze. 

Quali sono le nuove regole che i cittadini italiani leggeranno nei nuovi regolamenti TARI che andranno in vigore dal 2023?

Il primo aspetto è la modalità di riscossione che non potrà essere almeno annuale per quegli utenti che presentano alcune caratteristiche come:

  • beneficio del bonus sociale;
  • forte disagio economico;
  • importo della nuova TARI superiore del 30% rispetto alla TARI calcolata e pagata nell’anno precedente. 

TARI: al via le nuove regole sui rimborsi 

I nuovi dettami di ARERA riguardano anche i termini per la concessione del rimborso per la TARI versata ma non dovuta. Dal 1 gennaio 2023, qualora il cittadino si rende conto di aver pagato la TARI ma non doveva pagarla, potrà presentare istanza di rimborso al comune che dovrà regolare la pratica in 120 giorni.

Quindi quattro mesi  per poter ricevere indietro i soldi non dovuti.

Diventano anche più stringenti i tempi entro cui le società di gestione della raccolta e smaltimento rifiuti nonchè gli enti locali dovranno rispondere ai reclami inoltrati dagli utenti. La risposta deve essere fornita entro 30 giorni e questo standard deve essere rispettato per almeno il 70 – 90 percento delle richieste. 

TARI: come si calcola

La TARI, tassa sui rifiuti, è un’imposta locale che ogni comune d’Italia applica su tutti gli edifici sia residenziali che commerciali, ad esclusione di quelli ecclesiastici, utilizzando una tariffa differenziata applicata ai mq di superficie utile. 

Il calcolo TARI per fortuna non spetta più agli utenti, ma i Comuni forniscono la cartella già con gli importida pagare. 

Il primo passo quindi è la comunicazione d’inizio utilizzo da parte degli utenti delle superfici degli immobili di cui sono proprietari oppure in cui abitano con un contratto d’affitto. La TARI infatti è pagata dall’utilizzatore dell’immobile.

A fronte dei mq indicati, e quindi della comunicazione di inizio occupazione, si moltiplicano le tariffe stabilite dal comune. Queste variano in base alla tipologia di immobili. Per le case, la tariffa è più alta per le seconde case non affittate. 

Le abitazioni e gli edifici in generale che invece non sono abitati non sono soggetti all’applicazione della TARI. Ma per far valere questa esenzione si deve dimostrare di non avere attiva alcuna utenza energetica.

A questo punto il calcolo della TARI è pronta, a meno di sconti o riduzioni previsti dai comuni. 

Negli ultimi anni, i comuni, sulla base dei mq dichiarati e presenti in archivio, prepara la lettera dell’importo della TARI con i relativi bollettini di pagamento che inoltra direttamente all’utente. Quindi il calcolo è fatto dal comune.

TARI 2022: arrivano gli accertamenti

Mentre il mondo si interroga sulla crisi energetica, sugli sviluppi della crisi in Ucraina e sulla crescita dei prezzi, ci sono realtà locali in Italia che invece inviano gli accertamenti ai propri cittadini richiedendo il pagamento degli arretrati della TARI.

Accade a Fano, città riconosciuta come una delle più care per la TARI. 

Il comune di FANO facendo riferimento alla delibera del Consiglio Comunale 129/2021 ha comunicato a diversi contribuenti i nuovi importi della TARI da pagare dal 2016, in quanto le dichiarazioni dei mq fatti negli anni precedenti risulta essere non corretta.

Un cortocircuito in quanto negli anni, le cartelle di pagamento con il relativo calcolo sono state inviate dal comune, e quindi non poteva esserci infedele dichiarazione. Ma oltre a questo aspetto c’è anche da sottolineare il fatto che le richieste di pagamento addizionale partono dal 2016, ma le cartelle sono arrivate nel 2022, quindi ben oltre 5 anni termine per la prescrizione.

Seguiremo l’evolversi della situazione, perchè si potrebbe creare un precedente che gli altri comuni potrebbero seguire.

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