Tari 2022: tutte le scadenze e le agevolazioni

La Tari, la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, si paga annualmente al proprio Comune: ecco quali sono le scadenze e le agevolazioni 2022.

La Tari è l’imposta sui rifiuti che tutti i cittadini italiani devono provvedere a pagare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. La somma si paga ogni anno al proprio Comune di riferimento, in base alle caratteristiche dell’immobile da cui vengono prodotti i rifiuti, e in base al numero di componenti del nucleo famigliare.

Come riporta Informazionefiscale.it, la scadenza varia in base al Comune, e anche le modalità di pagamento possono variare:

“La scadenza della TARI 2022, come di consueto, varia da Comune a Comune, e si consiglia di prendere visione dei regolamenti locali per una panoramica più chiara dei termini di versamento.”

In linea generale questa tassa viene pagata in diverse rate, in base alla quantità di rifiuti prodotti durante l’anno. Per il suo pagamento bisogna tenere in considerazione diversi fattori che ne determinano l’importo, tra cui la superficie complessiva dell’abitazione, o dell’immobile che produce i rifiuti, e i componenti del nucleo famigliare presenti.

La Tari non va pagata solamente da parte delle famiglie, perché anche le imprese devono provvedere al versamento di questa somma, in base alle relative scadenze, e in relazione ai rifiuti prodotti.

Per il 2022 ci sono alcune novità che riguardano proprio le imprese nel pagamento di questa tassa, e sono state anche introdotte alcune agevolazioni, in particolare per chi ha un reddito basso. Nell’articolo, tutte le informazioni sulle scadenze e sulle agevolazioni dell’imposta.

Tari 2022: tutte le scadenze

La Tari 2022 dipende molto dal Comune in cui si è residenti, per cui i cittadini possono informarsi al proprio Comune per conoscere le modalità di pagamento, le scadenze e gli importi complessivi per questa imposta. Tuttavia è possibile dare un quadro generale del funzionamento della tassa e delle scadenze per il pagamento.

Va ricordato che se questa imposta non viene regolarmente pagata, si può incorrere in diverse sanzioni in denaro, al pari di come accade per altri tipi di imposte. La Tari 2022 generalmente viene divisa in tre rate, in base ai diversi acconti:

  • Prima rata: pagamento entro la fine di aprile;
  • Seconda rata: pagamento entro la fine di luglio;
  • Terza rata: pagamento entro la fine dell’anno.

Recentemente quindi è scaduto il pagamento della prima parte della Tari 2022, ovvero il primo acconto per l’anno in corso. Il cittadino in linea generale non deve preoccuparsi di richiedere al Comune i documenti per il pagamento, perché è lo stesso Comune a notificare la scadenza inviando a casa il bollettino per provvedere al saldo dell’imposta.

Non tutti comunque devono provvedere al pagamento di questa somma al Comune, che è riservata esclusivamente ai soggetti che producono rifiuti, in relazione all’immobile specifico. Questo vuol dire che è possibile essere proprietari di un immobile non utilizzato, che non produce rifiuti e che non è collegato alle utenze: in questo caso la Tari 2022 non va pagata.

Anche se le scadenze sono fissate entro i termini visti sopra, è possibile pagare la tassa successivamente, tuttavia inevitabilmente si incorre in una sanzione, in misura ridotta nel caso di ravvedimento operoso. In ogni caso è consigliato rispettare tutte le scadenze, per non incorrere in conseguenze non volute.

Tari 2022: qual è il calcolo

Abbiamo visto quali sono le scadenze per il pagamento della Tari 2022, ma quali sono i calcoli che ne determinano l’effettivo importo da versare? Generalmente si può dire che l’imposta viene applicata per tutti gli immobili in cui vengono prodotti rifiuti, tuttavia la somma finale riporta un valore fisso e uno variabile.

Per questo motivo la Tari può cambiare nell’importo in base all’immobile, in base al nucleo famigliare, e anche con il passare degli anni. La quota fissa dell’imposta è riferita ad un calcolo che moltiplica i metri quadrati dell’immobile per il numero effettivo degli occupanti.

La quota variabile invece è quella impostata dal Comune specifico, che garantisce ai cittadini il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Per conoscere l’importo effettivo quindi è importante conoscere qual è la somma tra quota fissa e variabile, in base ai fattori visti sopra.

Va da sé che l’importo cresce con l’aumentare della grandezza, calcolata nella superficie in metri quadrati, dell’immobile di riferimento, e con la presenza di più persone nello stesso immobile. Ma bisogna anche tenere conto del periodo specifico di riferimento, di eventuali aumenti o diminuzioni di prezzo decisi dai Comuni, e la quota provinciale applicata, che si aggira intorno al 5%.

Nel caso in cui i contribuenti proprietari dell’immobile non siano effettivamente residenti nello stesso, vengono applicati poi calcoli specifici che prendono in considerazione il numero di occupanti degli immobili. Se si desidera fare una previsione sulla spesa per la Tari si possono tenere in considerazione tutti questi fattori, tuttavia solamente il bollettino inviato dal Comune riporta la cifra esatta da pagare ogni anno.

Come si paga la Tari 2022?

Una volta ricevuta la comunicazione del proprio Comune, come si deve provvedere al pagamento della Tari 2022? E cosa accade se tale comunicazione non viene ricevuta? Cerchiamo di rispondere a queste domande. Per provvedere al saldo della Tari 2022, secondo le date viste prima, si può optare per il bollettino postale, oppure compilare un modello F24 apposito, oppure tramite MAV.

Nel caso di utilizzo del Modello F24, il codice tributo di riferimento è il “3944”, alla voce “IMU e altri tributi”. Per pagamenti in ritardo, vanno aggiunti anche gli interessi e le sanzioni cumulate. Per il pagamento della Tari 2022 è appena trascorsa una scadenza, per cui chi non ha ancora pagato potrebbe vedersi accreditare una sanzione, con interessi aggiuntivi in base al ritardo nel saldo.

Va tenuto in considerazione che la Tari può cambiare anche in base a nuovi componenti del nucleo famigliare presenti nell’immobile. Nel dettaglio, se un soggetto si trasferisce all’interno di una nuova abitazione, è tenuto a comunicare, oltre al domicilio e la residenza al proprio Comune, anche il proprio nominativo per il pagamento della Tari, che verrà aumentata di conseguenza.

Per le imprese va fatta anche un’altra precisazione: la Tari 2022 si paga al Comune nel caso in cui si scelga il servizio di smaltimento pubblico, ma è anche possibile avvalersi di un servizio di raccolta privato, e questa scelta va comunicata entro la fine di maggio.

Ma ora vediamo cosa accade nell’ipotesi in cui il bollettino della Tari 2022 non venga correttamente recapitato. Può capitare, principalmente a causa di errori, che il bollettino del Comune contenente la comunicazione dell’imposta non venga consegnato correttamente.

In ogni caso il mancato pagamento comporta una sanzione, per cui il cittadino deve informarsi contattando il proprio Comune entro le date stabilite per il pagamento, per richiedere l’invio del documento. Risulta possibile anche effettuare il calcolo online avvalendosi dei servizi web della zona, tuttavia è consigliato rivolgersi al Comune.

Agevolazioni Tari 2022

La Tari, come accade per altre imposte, è soggetta ad alcune agevolazioni quest’anno. Va tenuto conto che in questa tassa il Comune specifico può includere anche alcuni servizi aggiuntivi oltre a quelli per la raccolta dei rifiuti: si tratta per esempio del lavaggio delle strade, del trattamento specifico aggiuntivo dei rifiuti e di particolari metodi di smaltimento. Entro certi limiti, il costo di questi servizi possono variare.

Oltre a queste variazioni di prezzo, nel 2022 è possibile per diversi soggetti accedere a specifiche agevolazioni, in particolare per chi ha un reddito basso. Al pari di come accade per altri sostegni economici introdotti negli ultimi anni, come il bonus sociale per il pagamento delle bollette, ci sono alcune agevolazioni che riguardano anche la Tari per le famiglie con reddito basso, calcolato in base all’ISEE.

Le famiglie il cui l’ISEE non supera 8.107,5 euro possono infatti beneficiare in modo automatico di alcune agevolazioni e sconti. Lo stesso è previsto per i cittadini che ricevono il reddito di cittadinanza oppure la pensione di cittadinanza, e per le famiglie numerose con ISEE fino a 20.000 euro.

Oltre a questi sconti, rivolti ai cittadini con un reddito basso, è possibile, in base al Comune specifico, accedere ad altri tipi di agevolazioni nel prezzo dell’imposta.

Possono infatti essere introdotti sconti per i rifiuti speciali, oppure per chi ricicla rifiuti organici correttamente, per cui il prezzo può essere diminuito anche del 10%, oppure ancora nel caso in cui il Comune non abbia provveduto al corretto smaltimento, per cui la riduzione può arrivare anche all’80% dell’importo.

Alcune riduzioni del prezzo quindi sono obbligatorie, ovvero vengono applicate sulla base di decisioni prese dallo stato per il sostegno dei cittadini. Altre agevolazioni invece possono essere facoltative, applicate dal singolo Comune.

Tari 2023: tutti i cambiamenti

Va tenuto conto anche che recentemente si è discusso molto della Tari, soprattutto in relazione ai possibili problemi di smaltimento corretto dei rifiuti. Per i Comuni che non svolgono correttamente il servizio di raccolta e smaltimento, i soggetti interessati al pagamento dell’imposta possono chiedere agevolazioni anche superiori a quelle viste fino ad ora.

Inoltre i Comuni a partire dal 2023 dovranno garantire ai cittadini la possibilità di rateizzare i pagamenti ulteriormente, con rate di importo minimo di 100 euro. Questa possibilità è legata a particolari eventualità, come ad esempio la presenza di un bonus sociale ricevuto da famiglie con reddito basso, in base ai sostegni visti prima.

Oppure la rateizzazione dovrà essere ammessa anche se la cifra supera il 30% del valore medio delle fatture emesse per la stessa tassa negli ultimi due anni. Questa situazione va a contrastare l’aumento improvviso della Tari, e ad alleggerire il pagamento dilazionandolo in più versamenti.

I Comuni inoltre dovranno garantire, attraverso i servizi specifici utilizzati per la raccolta dei rifiuti, un rimborso in tempi brevi nel caso di pagamento di una cifra errata, o di importi superiori a quanto dovuto.

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