TARI 2022: scatta lo sconto se il servizio non è regolare!

La TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, viene scontata quando il servizio non risulta regolare: queste sono le ultime novità dalla Corte di Cassazione

La tassa sui rifiuti, la TARI, viene pagata ogni anno dai cittadini italiani in base alla quantità di rifiuti prodotti, e in base alla superficie dell’immobile da cui vengono prodotti. Questa tassa di tipo comunale va a sostenere i costi per la corretta raccolta e lo smaltimenti dei rifiuti prodotti dalle famiglie italiane, tuttavia anche le imprese provvedono periodicamente al saldo di questa imposta.

La TARI copre i costi per diverse operazioni che alcune ditte specializzate svolgono per il corretto smaltimento dei rifiuti. Si tratta della raccolta, ma anche della pulizia delle strade, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti. Come riporta Idealista.it, secondo nuove disposizioni, è possibile pagare questa imposta in modo ridotto:

“Con l’ordinanza 5940 del 23 febbraio 2022, la Cassazione è intervenuta in tema di sconto sulla Tari. Secondo quanto chiarito, i contribuenti hanno diritto a pagare la tassa sui rifiuti in misura ridotta se il servizio non viene svolto regolarmente o non viene svolto affatto.”

Si tratta quindi di una diminuzione del prezzo complessivo di questa imposta comunale a seguito dell’effettivo verificarsi di una situazione di mancato servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per cui effettivamente possono sorgere problematiche non indifferenti sia nel caso di cittadini privati che di imprese. 

La riduzione del prezzo della TARI è possibile anche nel caso in cui sia presente la raccolta dei rifiuti nel Comune di riferimento, ma questa non arriva fino alla zona dell’interessato, che deve avvalersi dell’appoggio di un servizio aggiuntivo per poter smaltire i rifiuti. Questo è il caso di molte aziende che lavorano nel territorio italiano. 

TARI 2022: come funziona

La TARI, essendo un’imposta comunale, è diversa per ogni Comune, per cui per il calcolo degli importi da pagare, e per le scadenze, è necessario fare affidamento al proprio Comune di riferimento. Ogni Comune infatti dispone le proprie regole per il pagamento di questa imposta, che va pagata per ogni proprietà immobiliare che si possiede che produce rifiuti.

I cittadini quindi devono provvedere al pagamento della TARI in base alle abitazioni in cui risiedono, secondo la regola generale che questa tassa va pagata per qualsiasi locale, immobile, fabbricato o area scoperta che produce rifiuti. Per questo motivo va pagata anche da parte di imprese, aziende e immobili dedicati ad attività lavorative.

Per quanto riguarda le case in affitto, l’imposta è a carico del proprietario nel caso di affitti brevi, mentre è a carico dell’inquilino nel caso di affitti di lunga durata. Per esempio, nel classico contratto 4+4, l’inquilino che si trasferisce all’interno dell’immobile per risiedere stabilmente, generalmente sposta anche la propria residenza, e deve anche dichiarare al Comune di riferimento tutti i dati per il pagamento della TARI.

Il costo della TARI dipende da diversi fattori, come ad esempio la grandezza dell’immobile: una parte dell’imposta si paga con l’aumentare dei metri quadri dell’abitazione, e in base al numero di persone che la abitano stabilmente. Il prezzo è poi variabile anche in base alla quantità di rifiuti prodotti, e in base alle disposizioni prese da ogni Comune, che si avvale di ditte specializzate per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

Anche per il 2022 sono stati introdotti alcuni sostegni al pagamento di questa imposta, che vanno di pari passo con i bonus sociali messi a disposizione per il pagamento delle bollette di casa, in base agli ultimi aumenti di prezzo. Tuttavia la notizia più recente proviene direttamente dalla Corte di Cassazione: la TARI può essere ridotta quando il servizio non viene effettuato correttamente o regolarmente.

TARI 2022: ipotesi di riduzione

Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione, è possibile pagare la TARI con importo ridotto nel caso in cui il servizio non venga effettuato regolarmente, secondo le modalità previste, come spiega in un articolo recente Fiscoetasse.com:

“La Corte di Cassazione ci spiega che, in mancanza di un compiuto e regolare assolvimento del servizio di raccolta dei rifiuti, da parte del comune, ci sono situazioni in cui il contribuente ha il diritto ad ottenere uno sconto sulla tariffa applicabile.”

Secondo l’ultima novità infatti, è possibile richiedere una diminuzione del prezzo nel caso in cui sussistano diverse eventualità per cui i rifiuti non vengono correttamente raccolti e smaltiti, o la cui raccolta non avviene regolarmente.

Secondo le normative infatti, la TARI potrebbe essere portata al 20% del costo complessivo nel caso di mancato svolgimento del servizio, oppure potrebbe essere portata al 40% del costo complessivo per quelle zone in cui non avviene effettivamente la raccolta.

In questo caso rientrano ad esempio le imprese per cui sussiste un sistema di raccolta di rifiuti nel Comune in cui sono situate, ma non nella zona in cui sono collocate. Per smaltire correttamente i rifiuti, queste imprese devono provvedere autonomamente al pagamento di un servizio aggiuntivo privatamente, per cui è possibile applicare la riduzione della TARI sul suo costo complessivo.

In casi come questi si può arrivare anche ad una diminuzione del 60% dell’imposta, poiché di fatto il servizio per cui si provvede a pagare la TARI non viene assolto completamente.

Non è possibile comunque che la tassa venga completamente azzerata, neanche per i motivi visti sopra, perché comunque si tratta di una tassa comunale, non di un servizio privato. Tuttavia diversi soggetti, in particolare le imprese, secondo la Corte di Cassazione, possono richiedere la diminuzione dei costi.

Bonus TARI 2022

Oltre a questa ultima novità che riguarda da vicino l’ipotesi di riduzione della TARI, non bisogna dimenticare che anche per quest’anno rimangono attivi diversi bonus a sostegno delle famiglie italiane come conseguenza diretta della crisi economica, dell’inflazione e degli ultimi provvedimenti presi per il contrasto ai rincari dei prezzi.

Anche in questo caso, le regole variano in base al Comune di riferimento, e alcuni comuni possono decidere di introdurre diverse possibilità di esenzione dal pagamento di questa imposta, o di sconto per casi specifici. Tuttavia secondo le misure prese dal governo sotto forma di bonus sociali, per il 2022 è ancora possibile ricevere uno sconto sulla TARI in base alla situazione reddituale.

Il primo requisito in questo caso è quello di avere un reddito annuo inferiore a 8.107,50 euro, facendo riferimento alla situazione complessiva del nucleo famigliare. Per le famiglie più numerose questa soglia sale fino a 20.000 euro, per cui lo sconto sulla TARI viene applicato in modo automatico.

In modo molto similare ai bonus per le bollette domestiche, esiste anche la possibilità di ricevere automaticamente lo sconto sulla tassa sui rifiuti nel caso in cui si sta percependo regolarmente il reddito di cittadinanza, oppure superati i 67 anni di età, la pensione di cittadinanza.

Ogni Comune poi può determinare diverse modalità di pagamento di questa imposta, che può essere versata in un’unica soluzione una volta all’anno, oppure a rate in base alla situazione specifica. Anche per le agevolazioni, è sempre consigliato rivolgersi al proprio Comune di residenza per conoscere tutte le possibilità.

Agevolazioni sulla TARI

In base alle decisioni del Comune specifico, possono essere richieste diverse agevolazioni, in base a casi specifici per cui questa imposta può essere ridotta. Si tratta per esempio di abitazioni con un unico occupante, oppure seconde case utilizzate per breve tempo durante l’anno, oppure immobili che non vengono adibiti stabilmente ad abitazioni o ad attività imprenditoriali.

Per questi immobili, dato che possono non essere attivi né la fornitura elettrica né l’acqua, si può essere esonerati completamente dal pagamento della TARI. Alcune agevolazioni sono anche previste per le case utilizzate stagionalmente, allo stesso modo di quelle per il turismo.

In alcuni casi persone che risiedono stabilmente all’estero possono richiedere l’esonero al pagamento, o opportune agevolazioni, per gli immobili posseduti in territorio italiano. Le esenzioni vengono applicate principalmente quando presso gli immobili non vengono prodotti rifiuti urbani, o la produzione di questi rifiuti è piuttosto limitata.

Per questo motivo, in base al Comune di appartenenza, si può chiedere una agevolazione o una agevolazione su questa imposta se si pensa di appartenere ad una delle casistiche viste sopra.

Quando si paga la TARI

L’imposta sui rifiuti generalmente si paga una volta all’anno, oppure, in base alle disposizioni specifiche dei Comuni, può essere pagata in più momenti. Ogni Comune stabilisce le proprie date, ma generalmente il pagamento viene richiesto nei mesi di aprile e luglio, con saldo alla fine dell’anno.

Per il prossimo anno, sarà possibile accedere ad ulteriori rateizzazioni nei pagamenti, in particolare quando sussistono i bonus sociali, oppure quando l’importo risulta essere più alto almeno del 30% rispetto alla TARI degli anni precedenti, oppure ancora quando le famiglie si trovano in situazioni economiche di disagio. Tuttavia per queste possibilità di rateizzazione bisognerà ancora attendere il 2023.

Per le imprese negli scorsi anni sono state introdotte specifiche agevolazioni in concomitanza con la crisi economica e l’emergenza sanitaria sopraggiunte. Nel 2022 queste agevolazioni non saranno più presenti in linea generale, tuttavia anche in questo caso ogni Comune può procedere secondo le proprie decisioni.

Nell’ultimo periodo l’ARERA ha pubblicato una serie di linee guida per i Comuni proprio sulla gestione della TARI, prendendo in considerazione anche diversi casi di inesigibilità del pagamento dell’imposta. Viene introdotto così un sistema di monitoraggio delle tariffe, e viene indicato che da quest’anno i Comuni non potranno più inserire nel calcolo dei costi anche le somme dovute dai soggetti che non hanno provveduto al pagamento dell’imposta.

Inoltre anche su questa imposta, come accade per altre misure fiscali, viene istituita una maggiore trasparenza, per cui i Comuni non possono più inserire sotto alla voce della TARI anche altri servizi, come quelli per la rimozione della neve durante la stagione invernale o per la derattizzazione.

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