TARI aumenta del 20% in questa città: cittadini furibondi con il sindaco

Aumenta la Tari, la clamorosa notizia arriva dalla città che già risulta tra le più care di Italia in merito alla tassa sullo smaltimento dei rifiuti. I residenti saranno costretti a pagare il 20% in più l'anno. Ecco dove succede.

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Emergenza aumenti non solo per i costi energetici, anche la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la TARI, aumenterà. La notizia arriva in un momento nel quale già i cittadini sono preoccupati per i prezzi al consumo in rialzo ovunque, e sapere che molto probabilmente saranno costretti a subire anche un sovrapprezzo sul tributo locale sta facendo infuriare non poco l'opinione pubblica.

In questi ultimi anni la TARI è stata già posta in revisione da diversi comuni italiani, costringendo le amministrazioni ad aumentare le tariffe fino al 49% in più in alcuni casi, quindi è evidente che quando si parla di rifiuti in molte zone sussistono delle emergenze che attualmente andrebbero fronteggiate con l'aumento dei servizi al pubblico e la conseguente maggiore efficienza di tutto il processo della raccolta differenziata e dello smaltimento.

Paradossale quindi che l'annuncio dell'aumento arrivi proprio dalla città d'Italia con maggiori problemi in questo senso, e nella quale il Sindaco aveva promesso ai residenti l'abbassamento delle tariffe e sconti per le attività. Si tratta di Roma, che è già la città di Italia nella quale la TARI si paga circa 60 euro in più rispetto al resto del territorio nazionale. Vediamo quindi perchè e quanto nello specifico, i cittadini romani saranno costretti a pagare in più rispetto ad oggi.

Emergenza rifiuti a Roma, aumenta la TARI

Nell capitale, dove l'attuale primo cittadino Roberto Gualtieri aveva basato la campagna elettorale proprio su un miglioramento della situazione rifiuti abbandonati nelle strade promettendo non solo di abbassare la TARI ma anche di migliorare tutto il sistema di nettezza urbana, le cose non stanno andando come previsto.

A sottolineare infatti come le due soluzioni proposte dal sindaco non siano compatibili tra loro , è intervenuto l'ex presidente dell'AMA, cioè la società che gestisce il riciclaggio dei rifiuti a Roma. Secondo Piergiorgio Benvenuti infatti c'è il concreto rischio di un notevole aumento della tassa.

Già a fine settembre l'AMA aveva presentato il conto all'amministrazione comunale, vista la critica situazione in merito al sistema degli smaltimenti e della raccolta rifiuti porta a porta, la società necessita almeno di ulteriori 5 milioni in più per far fronte al problema.

A questo punto è evidente che l'attuale giunta non potrà mantenere la promessa di non ritoccare la tariffa sulla TARI, e cìè quindi il concreto rischio che la soluzione possa essere l'aumento percentuale che si abbatterà nelle tasche dei cittadini già provati dai proibitivi prezzi delle bollette, dei carburanti e dal servizio di nettezza urbana scadente.

Il tributo locale quindi non solo non verrà scontato del 20% entro il 2026, come dovevano essere le intenzioni, ma molto probabilmente dovendo potenziare la raccolta porta a porta si arriverà ad un incremento costante della tassa che annullerebbe anche le delibere sugli sconti: precisamente del 6,5% per le imprese e del 4% per i nuclei familiari, che dovevano essere attivi per tutto il 2022.

Quello della tassa sui rifiuti che aumenta e dei servizi che diminuiscono è un problema purtroppo che coinvolge non solo Roma, i costi infatti sono aumentati ovunque e resteranno in rialzo. Vediamo una panoramica sulle città più care e quanto in media pagano le famiglie per il servizio di smaltimento rifiuti urbani.

TARI: ecco dove si paga di più

In cinque anni in tutti i comuni italiani si è registrato un aumento delle tariffe per i servizi di raccolta rifiuti e della nettezza urbana comprese nella TARI. Questo purtroppo unito spesso ad un calo dei servizi generali dovuti alla carenza di impianti di smaltimento. Infatti in molte città le amministrazioni sono costrette a far gestire i rifiuti da società esterne che aumentano i costi dovendo trasportare fuori provincia o addirittura in un'altra regione i materiale da gestire e riciclare.

Quindi i dati parlano chiaro, in percentuale si sono toccati aumenti fino al 49% in determinate zone. Considerato che la TARI si paga in base ai metri quadri delle unità immobiliari abitate, in media gli italiani pagano circa 309 euro l'anno a famiglia.

Già dal 2020 al 2021 quindi si registra un aumento di più di 5 euro annui, ma ci sono città nelle quali i residenti sono costretti a pagare sempre di più. È il caso ad esempio di Agrigento, dove i cittadini pagano 488 euro annualmente, mentre la città meno cara è Potenza con 188 euro a nucleo familiare.Nelle cosiddette città metropolitane gli aumenti sono stati costanti, a Venezia del 5,44,5% nel 2021 e a Genova del 12,4%. Sempre a Roma la tariffa per il tributo locale era stata maggiorata dell1,4% nonostante il servizio fosse risultato completamente inefficiente.

Per questo i comuni dovranno essere attenti gestire al meglio i fondi del PNNR destinati allo smaltimento dei rifiuti ed al miglioramento dei servizi di igiene urbana, incrementando le attività di raccolta e riciclaggio, investendo nelle infrastrutture evitando di riversare i costi dell'inefficienza sui cittadini.