Tari scaduta, ecco chi non deve pagare. Il nuovo caso di esenzione per il 2023

Le bollette consegnate a domicilio arrivano in ritardo, quindi in automatico scattano multe e sanzioni. Come comportarsi con la Tari scaduta.

Le bollette consegnate presso il proprio domicilio arrivano in ritardo, quindi in automatico scattano multe e sanzioni. La Tari scaduta però rappresenta un’ingiustizia, chi deve farsi carico delle spese supplementari?

Ecco dunque che si solleva il polverone e, in particolare in una città italiana, si protesta e il Comune quindi decide di non far pagare gli interessi ai cittadini non responsabili del ritardo.

Scadenza prorogata dunque per il saldo Tari 2022, anche se non all’infinito chiaramente. Infatti, l’amministrazione comunale ha stabilito una nuova data limite entro la quale effettuare il versamento.

Ecco dunque quali sono i cittadini interessati ed entro quale termine sono tenuti a pagare l’altra rata della Tari nel proprio Comune.

Tari scaduta: chi non la deve pagare

È il Comune di Napoli ad aver sollevato il caso, dal momento che un problema tecnico tra stampatore e recapitista ha fatto sì che gli avvisi di pagamento per il saldo della Tari del 2022 arrivassero con un mese di ritardo.

Infatti, i bollettini cartacei sono arrivati ai cittadini in queste ore appena trascorse, mentre il termine di scadenza risultava fissato al 16 dicembre.

Ecco dunque che uno dei consiglieri comunali ha richiesto al Comune un periodo di “tolleranza” extra, per permettere ai cittadini di avere il tempo per provvedere al pagamento, dal momento che il ritardo nella notifica non è a loro imputabile.

Una questione di principio e giustizia dunque che si concretizza in un’esenzione dal pagamento di more e interessi.

Attenzione dunque perché il fatto che la bolletta sia arrivata scaduta non vuol dire ovviamente che non si debba più pagare la tassa comunale.

Semplicemente, i cittadini vittima del ritardo nel vedersi recapitare il bollettino, stando alle nuove disposizioni da parte del Comune, ora vedono spostarsi il termine di scadenza al 31 marzo 2023.

Ancora due mesi di tempo dunque per mettersi in linea con i pagamenti ma senza dover pagare sovrapprezzi legati alle sanzioni.

Cosa succede se si paga la Tari dopo la scadenza

La legge prevede che, a seguito della scadenza dei termini di pagamento per la Tari, a quanto dovuto debbano aggiungersi ulteriori somme.

Se infatti trascorre oltre un anno dalla scadenza, allora si deve versare il 30% in più rispetto all’importo calcolato.

Però, se si ricorre al ravvedimento operoso entro 90 giorni, allora è possibile dimezzare la sanzione.

Tali importi aggiuntivi vanno ad aumentare man mano che passa il tempo. Nella fase iniziale ad esempio il calcolo degli interessi è irrisorio, arrivando a essere pari all’1% del dovuto, dopo 10 giorni di ritardo.

Quanto tempo ho per pagare la Tari scaduta

Ovviamente tempi e modi presentati si riferiscono al mancato pagamento di un bollettino relativo alla Tari ma senza che vi sia stata una notifica relativa a un avviso di accertamento.

In questo caso infatti, come è noto, non solo si applicano le more e gli interessi del caso ma se non si paga, allora l’autorità competente procede con la riscossione coattiva di quanto spettante.

Il punto è che spesso possono verificarsi dei ritardi, da parte del Comune, il quale non invia i bollettini per procedere con il pagamento.

In realtà, in tali circostanze, la legge prevede che debba essere il cittadino a recarsi presso gli uffici comunali, sia per chiedere delucidazioni sia per saldare quanto dovuto.

A questo punto, se chi non ha mai pagato la Tari e ha un debito inferiore a 30.000 euro, allora cade nel cosiddetto illecito tributario, che alla fine si concretizza con l’applicazioni di sanzioni, alquanto pesanti.

Se però tale somma eccede i 30.000€, allora si sfocia nella responsabilità penale. Il Comunei n questi casi procede con il pignoramento delle somme o, nell’impossibilità di farlo, si arriva anche alla reclusione.

Tari scaduta, come funziona l’invio delle bollette

Come specificano lo stesso dirigente del servizio gestione Tari e l’assessore al Bilancio, dal momento che la tassa è in autoliquidazione, in realtà ogni cittadino può stampare il proprio F24 nella pagina dedicata alla Tari sul sito comunale e procedere con il pagamento.

In questo caso però è il Comune ad aver optato per l’invio della copia cartacea ai cittadini, proprio per agevolare le operazioni di pagamento. Una vera e propria abitudine dunque, motivo per cui i contribuenti hanno temporeggiato nell’attesa di ricevere il consueto bollettino.

Proprio in virtù di tale disagio arrecato alla cittadinanza e organizzate ora le operazioni all’interno dell’ufficio comunale preposto, l’amministrazione dispone che il nuovo termine di pagamento per il saldo Tari 2022 slitta dal 16 dicembre al 31 marzo 2023, senza che venga applicata alcuna sanzione o maggiorato l’importo di interessi di mora.

Vale la pena ricordare che, così come avviene per altre tipologie di tasse, anche per la Tari è prevista la prescrizione al termine di cinque anni, se il comune non invia nuovo avviso di sollecito al pagamento.

Trascorso questo termine non è più possibile richiedere di versare anche gli arretrati.

Ecco tutte le novità 2023 per Tari e Imu.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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