Le tasse e le imposte sono una realtà inevitabile nella vita di ogni cittadino italiano. Ma c'è una tassa, in particolare, che si è guadagnata il primo posto nella classifica delle più odiate dagli italiani: l'aggio esattoriale.
Questo è solo uno dei risultati emersi da uno studio condotto dalla Krls Network of Business Ethics su un campione casuale di cittadini maggiorenni residenti in Italia. Scopriamo perché l'aggio esattoriale è così detestato, insieme ad altre imposte che hanno conquistato un posto poco invidiabile nel cuore degli italiani.
L'aggio esattoriale: la Tassa più odiata dagli italiani
L'aggio esattoriale è la tassa che si è guadagnata il titolo di "più odiata dagli italiani". Unitamente agli interessi della riscossione, questa tassa incide sensibilmente nel bilancio familiare.
La sua impopolarità deriva dal fatto che colpisce direttamente i cittadini, spesso senza tener conto del loro reddito pro capite. Mentre l'idea di partecipare al prelievo fiscale in modo progressivo in base al reddito può sembrare logica, l'aggio esattoriale colpisce indiscriminatamente, ignorando la capacità contributiva dei cittadini.
Canone Rai: confusione ed evasione
Al secondo posto nella classifica delle tasse più odiata c'è il canone Rai. Questa tassa è anche una delle più evase dagli italiani. Dal sondaggio è emerso che due cittadini su tre pensano che il Canone Rai sia un "abbonamento annuale" e non una tassa.
Questa confusione è alimentata dalla pubblicità ingannevole. La mancanza di chiarezza sul motivo per cui si paga questa tassa contribuisce alla sua impopolarità.
Bollo auto - Un'imposta obsoleta?
Al terzo posto nella lista delle tasse odiate dagli italiani troviamo il "bollo auto". Molti italiani ritengono che questa sia un'imposta ormai obsoleta, simile al canone Rai.
La sua impopolarità potrebbe derivare dal fatto che sembra una tassa legata all'uso di un bene, ma in realtà è un'imposta annuale che incide sui possessori di veicoli, indipendentemente dal loro effettivo utilizzo.
Imposte indirette: Il danno alle famiglie povere
In generale, le imposte più odiate dagli italiani sono quelle indirette, che si pagano senza tener conto del reddito pro capite. Queste imposte colpiscono indiscriminatamente, spesso colpendo le famiglie più povere in modo sproporzionato rispetto a quelle più benestanti.
L'IVA sulle accise, di cui si parla in questi giorni a causa dei ripetuti aumenti del prezzo della benzina, rappresenta un esempio di doppia imposizione indiretta, in cui i cittadini vedono una parte significativa dei loro redditi consumati da tasse invisibili.
Altre imposte che rientrano in questa particolare classifica sono:
TARSU/TIA
Contributi consorzi di bonifica
Ticket sanitari
IVA
ICI/IRAP
La lotta all'evasione fiscale: un compito incompleto
Solo uno su cinque cittadini comprende appieno il motivo per cui paga le tasse, mentre quattro su cinque si considerano sudditi di un'amministrazione finanziaria troppo burocratizzata, che spesso sembra violare i diritti dei contribuenti.
Ciò ha portato a un aumento dell'evasione fiscale, raggiungendo cifre astronomiche. L'inefficienza della pubblica amministrazione, la scarsa qualità dei servizi offerti, le numerose violazioni dei diritti dei contribuenti e l'inefficacia delle esattorie contribuiscono all'evasione fiscale diffusa.
Insomma, come si dice, di sicuro nella vita ci sono solo la morte e le tasse. e queste sono una parte inevitabile della vita dei cittadini italiani, ma alcune di esse hanno guadagnato una pessima reputazione.
L'aggio esattoriale, il canone Rai, il bollo auto e altre imposte indirette sono le più odiate dagli italiani, in gran parte a causa della mancanza di chiarezza e della loro tendenza a colpire in modo indiscriminato.
Affrontare questi problemi richiederà una maggiore trasparenza e un approccio più equo alla tassazione, al fine di ristabilire la fiducia dei cittadini nell'amministrazione finanziaria.