Tasse aeroportuali: seguendo queste istruzioni puoi avere il rimborso al 100%

Le tasse aeroportuali sono una voce del costo di un biglietto aereo, e possono arrivare a percentuali elevate. Ecco come avere il rimborso al 100%.

Le tasse aeroportuali costituiscono una voce di costo non indifferente di un biglietto aereo, per cui talvolta si può arrivare a pagare, nel prezzo complessivo, anche una percentuale del 40% in tasse di questo tipo. Queste tasse possono variare in base a diversi fattori, in base all’aeroporto, ma anche alla destinazione del volo.

Accorgersi di questa imposta non è facile, soprattutto se non si conosce la sua esistenza. Tuttavia coloro che acquistano un biglietto aereo sono tenui al pagamento di questa quota, insieme a quella per il viaggio. Queste imposte incidono largamente sul prezzo totale del biglietto aereo, e tutti sono tenuti a pagarle.

Tuttavia esistono delle possibilità per risparmiare su questa quota, ovvero delle forme di rimborso che possono arrivare anche al 100% delle tasse. Vediamo in questo articolo nel dettaglio quali costi sono inclusi in queste tasse, a cosa si riferiscono e come è possibile richiederne una restituzione.

Cosa sono le tasse aeroportuali

Prima di vedere nel dettaglio come risparmiare, vediamo cosa sono le tasse aeroportuali, in cosa consistono e a cosa si riferiscono. La quota, che deve essere pagata insieme al biglietto aereo, può fare riferimento a diversi costi, che vengono applicati in percentuale sulla tratta. In particolare, le voci incluse possono essere:

  • Pagamento di servizi di aeroporto;
  • Servizi di check-in o di trasporto bagagli;
  • Aumenti dovuti al carburante;
  • Tassa a favore del Comune, o allo stato;
  • Quota per gli intermediari che vendono i biglietti;
  • Iva, ovvero l’Imposta sul Valore Aggiunto;
  • Costo per eventuali controlli;
  • Altre tasse minori.

Tra le tasse aeroportuali rientrano tutte queste quote, anche se possono variare di molto da un biglietto ad un altro, e in base alla tratta e all’aeroporto specifico. Le quote principali vengono indicate sul biglietto, mentre quelle minori possono anche essere omesse, tuttavia sono sempre a carico del viaggiatore che acquista il biglietto.

Come è facile immaginare, la cifra che si va a pagare per queste imposte può aumentare o diminuire anche in base al periodo specifico in cui ci si trova, ad esempio le tasse per i carburanti possono aumentare se questi subiscono degli aumenti di prezzo.

Leggi anche: Ecco quali sono le compagnie aeree con maggior numero di cancellazioni

Quando si può chiedere il rimborso delle tasse aeroportuali

In alcuni casi è possibile richiedere il rimborso delle tasse viste sopra. Si tratta nel dettaglio di particolari casistiche:

  • Se si è perso un aereo, e non si può ottenere la restituzione del costo del biglietto, si può comunque chiedere che vengano rimborsate le quote delle tasse aeroportuali;
  • Se la compagnia aerea ha annullato il volo.

Risulta importante evidenziare che questo rimborso non può essere richiesto per un semplice ritardo dell’aereo, ma solamente nei due casi visti sopra. Inoltre, si deve procedere necessariamente alla richiesta entro 30 giorni lavorativi dalla data in cui era previsto il volo, altrimenti si perde questa possibilità.

In caso di volo cancellato, puoi comunque richiedere un rimborso, anche fino a 600 euro, ma è necessario seguire le istruzioni specifiche della compagnia aerea. Tuttavia questo si riferisce al prezzo complessivo del biglietto, mentre se si parla di tasse, in caso di annullamento del volo si può sempre chiederela restituzione del costo.

Come chiedere il rimborso delle tasse aeroportuali

Ma come è possibile, nella pratica, richiedere il rimborso di queste tasse? Per farlo bisogna affrettarsi, ovvero agire entro 30 giorni dalla data del volo. Il primo step è cercare, sul sito ufficiale della compagnia aerea, il modulo online specifico che può essere compilato e inviato per ricevere la quota. Ogni compagnia ha il proprio regolamento, tuttavia un modulo di questo tipo è sempre presente.

Una volta individuato, va compilato con tutte le informazioni utili a individuare la richiesta specifica e il volo a cui è collegata. Risulta quindi importante inserire: la causa per cui viene richiesto il rimborso, la data che deve essere la stessa presente sul biglietto, i dati anagrafici del viaggiatore, con i documenti di riconoscimento, la copia del biglietto, che deve essere conservato, e gli estremi bancari o altre informazioni utili a ricevere il rimborso.

Quando è stato compilato il modulo, è possibile inviarlo online, anche se è preferibile utilizzare una PEC per ufficializzare l’invio del documento. Se non si riceve una email di conferma entro breve, è possibile anche inviare il modulo di richiesta tramite raccomandata, con ricevuta di ritorno.

Perché si pagano le tasse aeroportuali

Molti si chiederanno come mai è necessario provvedere, insieme al biglietto aereo, a pagare così tante tasse aeroportuali. La risposta è piuttosto semplice: si tratta di quote che devono essere indirizzate a particolari necessità, come affrontare l’aumento del carburante, oppure finanziare un servizio di sicurezza maggiore all’interno dell’aeroporto, oppure ancora per specifici servizi di check-in.

Va anche tenuto in considerazione che in questo momento il settore del trasporto aereo è in sofferenza, a seguito della forte crisi che ha coinvolto anche questo comparto durante la pandemia e con la crisi economica che ne è scaturita successivamente.

Come visto precedentemente, queste quote possono variare di molto, in base al periodo, all’aeroporto specifico oppure in base al volo. Spesso queste quote quindi non sono destinate direttamente alla compagnia aerea che incassa il guadagno dai biglietti, ma ad altri servizi o motivazioni.

Sul prezzo del biglietto aereo inoltre può anche incidere una tassa di solidarietà, che viene aggiunta in base alla classe e alla destinazione del volo. Questo contributo viene generalmente devoluto ai paesi più poveri, e viaggiando in Europa è più limitato (da 1 a 10 euro) rispetto al costo per viaggi fuori dall’Europa (da 4 a 40 euro).

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