Tasse sulla casa e Ires 2023: cosa cambierà con la riforma fiscale

Le tasse sulla casa, l'Irpef e l'Ires potrebbero presto cambiare, con la nuova riforma fiscale preannunciata dal governo. Ecco tutte le novità.

Il governo ha annunciato di voler applicare nuovi cambiamenti nel sistema fiscale italiano, in particolare su tasse sulla casa, Irpef e Ires. La riforma fiscale che arriverà con molta probabilità nella primavera 2023 contiene numerosi cambiamenti dell’attuale sistema fiscale.

Il governo Meloni in particolare va ad affrontare alcuni temi caldi per gli italiani, come le tasse sulla casa, l’Irpef, ovvero la tassazione applicata sui redditi da lavoro, e l’Ires, l’imposta che riguarda da vicino le società.

Alcuni degli intenti del governo sono stati resi noti già con la Legge di Bilancio 2023, e un esempio è la flat tax per gli autonomi. Tuttavia ci sono importanti novità in vista che riguardano anche altri aspetti.

Tasse sulla casa: come potrebbero cambiare

Al centro della riforma fiscale ci sarà la tassazione sulla casa. Uno dei maggiori timori degli italiani, sopraggiunto con il precedente governo, riguardava l’aggiornamento dei dati catastali, ovvero la revisione dei valori reali di tutti gli immobili in Italia.

La riforma del catasto ipotizzata lo scorso anno, e per cui erano arrivate direttive e istruzioni specifiche, viene tuttavia bloccata dal nuovo governo, che non ritiene sia necessario accelerare su questo punto.

La riforma del catasto consiste infatti in una rivalutazione del valore immobiliare di tutte le abitazioni, fabbricati ed edifici di diverso tipo sul territorio, al fine di censire tutte le proprietà e aggiornare i dati che attualmente sono contenuti negli archivi del catasto.

Il problema collaterale di questo aggiornamento, è un possibile aumento delle tasse, conseguito alle modifiche del valore degli immobili. Questa riforma catastale voluta dal governo precedente tuttavia non si farà, almeno non subito. Per molti questa è una buona notizia, come sostiene anche Confedilizia.

Il suo presidente, Giorgio Spaziani Testa, ha infatti dichiarato il parere positivo a questo blocco di Confedilizia, che è del tutto contrario a quello dell’Europa:

“La Commissione Ue è dispiaciuta perché la riforma fiscale del Governo Draghi, che accoglieva il suo suggerimento di aumentare le tasse sulla casa attraverso il catasto, non è stata approvata. Noi, invece, siamo orgogliosi di aver contribuito a quell’esito.”

Il precedente governo infatti andava nella direzione sperata dall’UE di aggiornare i dati catastali, tuttavia non è della stessa opinione il governo attuale. A questo proposito quindi vengono fermati i possibili rialzi sulle tasse relative alla casa e alle proprietà immobiliari.

Ires 2023: novità con la riforma fiscale

Al centro della riforma fiscale ci sarebbero anche alcune tasse applicate normalmente alle società, come l’Ires. L’obiettivo è quello di ridurre gradualmente le tasse per le imprese, per cui al centro del cambiamento ci sarà anche l’Irap.

Anche se ancora non è possibile delineare nello specifico quali saranno gli interventi a riguardo, quello che è certo è che il governo intende abbassare queste tasse per favorire lo sviluppo e la crescita economica delle imprese.

Verrà quindi maggiormente premiato chi crea lavoro, occupazione e sviluppa la propria impresa o società.

Allo stesso tempo verranno anche diminuite le imposte come l’Ires per le aziende che investono in beni di tipo strumentale, ovvero utili allo sviluppo dell’impresa.

Una revisione verrà con molta probabilità inserita nella riforma fiscale anche per ciò che riguarda le sanzioni previste dal sistema del fisco attualmente, interventi ulteriori rispetto alla pace fiscale e allo stralcio delle cartelle visti fino ad ora.

L’intervento del governo è mirato allo sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano, tuttavia verranno inserite nella riforma anche alcune modifiche a tasse applicate ai lavoratori, come l’Irpef.

Irpef 2023: cosa cambierà con la riforma fiscale

Anche l’Irpef sarà nuovamente al centro di cambiamenti, con la nuova riforma del fisco. Il governo non ha nascosto in questi mesi la volontà di applicare una aliquota unica per tutti, e presto anche questa tassa potrebbe esserne coinvolta.

Il sistema delle tasse sul lavoro sarà sempre progressivo, tuttavia si ipotizza un nuovo cambiamento delle aliquote Irpef attuali. In una prima fase le aliquote potranno ridursi da 4 a 3, e Maurizio Leo, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, ha già indicato un’ipotesi concreta delle nuove percentuali:

  • primo scaglione: 23%;

  • secondo scaglione: 27%;

  • terzo scaglione: 43%.

Le aliquote saranno applicate in base a determinate soglie di reddito, che sono ancora in fase di discussione. Per i risultati di queste modifiche bisogna ancora attendere, tuttavia è chiaro che le modifiche verranno applicate in base alle risorse a disposizione dello stato per intervenire.

In una fase successiva l’Irpef potrebbe essere nuovamente ridotta, tenendo presente che l’obiettivo del governo è quello di introdurre una aliquota unica per tutti.

Infine, sempre con la riforma fiscale, si parlerà del quoziente familiare, per il calcolo delle tasse in base ai componenti del nucleo familiare, e verranno riordinate anche le detrazioni attualmente presenti.

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