Tetto contanti, si passa a 5.000 euro da gennaio 2023: ufficiale nel dl Aiuti quater

Ultima novità del governo, nella bozza del decreto aiuto quater sarà modificato il tetto dei contanti, salendo ufficialmente a 5 mila euro.

Arrivano recenti sviluppi direttamente dal nuovo governo che ha deciso di imporre un nuovo limite per i pagamenti in contanti.

Il tetto salirà ufficialmente da 2000 € attuali a 5000 €, questo è quello che leggiamo all’interno della bozza del decreto legislativo aiuti quater che è stato ricevuto proprio oggi in consiglio dei ministri.

La decisione non è una novità inattesa, in quanto questa manovra era già nell’aria da diverso tempo, il progetto era stato infatti depositato direttamente dal partito della Lega, a seguito della firma dell’onorevole Alberto Bagnai.

All’interno di una prima bozza leggiamo che il nuovo tetto dei contanti doveva essere pari a 10.000 €, il quale è stato giudicato successivamente eccessivamente alto e per la quale è stato trovato una soluzione di compromesso.

All’interno della bozza del nuovo decreto aiuti sono contenute diverse misure, come per l’appunto il nuovo tetto limite per i contanti.

Vediamo nello specifico cosa è contenuto all’interno della bozza e quali saranno le modifiche che verranno applicate dal punto di vista fiscale nei prossimi mesi, nel nostro paese.

La bozza del decreto Aiuti quater: ufficiale il tetto ai contanti fino a 5.000 euro

È stata inoltrata recentemente, direttamente al Consiglio dei Ministri, la bozza del decreto legislativo aiuti quater.

All’interno di questa prima bozza, come riferiscono le agenzie stampa, sono contenute diverse misure come quella della quale stiamo parlando proprio in questo articolo.

All’interno dell‘articolo 6 del decreto vengono previste delle “misure urgenti in materia di mezzi di pagamento”; all’interno della quale troviamo proprio il nuovo tetto al contante. 

Sembrerebbe che a partire dal 1° gennaio 2023 vengano estese le “limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore” fino ad un tetto di 5000 €.

Questa manovra andrà ad escludere automaticamente il vecchio limite ai contanti che era stato imposto dal governo Draghi.

La manovra del nuovo governo risulta essere molto importante anche perché in assenza di ulteriori interventi il limite sarebbe diventato pari a 1000 € a partire dal prossimo anno.

Leggi anche: Giù la pressione fiscale nel 2023 ma il Superbonus costa troppo: lo dice Giorgetti

L’opinione degli italiani

Secondo un’indagine gli italiani hanno una tendenza contraria all’innalzamento del tetto dei contanti nel nostro paese.

La sensazione generale è sicuramente quella che innalzando il tetto di contanti si possono favorire i pagamenti in nero e di conseguenza anche l’evasione fiscale.

Queste sensazioni vanno sicuramente contro rispetto a quella che è l’idea generale del nuovo governo Meloni, il quale sostiene fermamente che l’aumento nell’uso dei contanti possa stimolare l’economia ed il commercio.

Sempre secondo recenti indagini sappiamo che vi è una piccola quota di italiani (il 22%) che si dichiara favorevole all’innalzamento del tetto dei contanti in quanto ritiene che i due effetti previsti potrebbero coesistere. (Dati Ipsos)

Le motivazioni del governo

Vediamo però adesso ad un punto fondamentale ovvero per quale motivo il nuovo governo Meloni ha deciso di innalzare il tetto dei contanti.

Sappiamo fin dai giorni di propaganda elettorale che l’aumento del tetto di contanti sia una proposta importante per il movimento di centrodestra.

Come abbiamo accennato anche in precedenza è stata una proposta avanzata con un disegno di legge alla camera dal deputato della lega Alberto Bagnai, il quale voleva addirittura innalzarlo fino a 10.000 euro. 

Ma scopriamo nel dettaglio quali sono le opinioni dei principali esponenti del movimento di centro destra; il ministro Matteo Salvini si è dichiarato estremamente favorevole all’innalzamento in quanto porterebbe secondo lui “il buonsenso, più libertà e meno burocrazia”.

Anche la premiere Giorgia meloni si ritiene estremamente favorevole a questo cambiamento in quanto ha dichiarato che la moneta elettronica privata “penalizza i più poveri” nonostante ci siano stati dei reclami provenienti direttamente dalla Bce.

Cosa ne pensa la Bce

Una dichiarazione della nostra premier sostiene che la Banca centrale europea abbia richiamato i vecchi governi italiani rispetto la questione del tetto al contante.

Nel 2019 infatti fu inoltrata una lettera ai presidenti di camera e Senato (il vecchio governo II)  dove vi erano contenute e delle lamentele rispetto il mancato consulto sulla decisione del cambio del tetto al contante.

Questo perché veniva segnalato come limitare l’uso di contanti poteva mettere in difficoltà parte della popolazione che non possedeva mezzi di pagamento elettronici, ricordando anche che i mezzi di pagamento contanti sono gli unici per i quali non vengono imposte delle tariffe sul suo utilizzo.

Allo stesso tempo però la Bce non si è mai dichiarata contraria al tetto dei contanti, ma bensì ha richiesto al governo italiano una motivazione valida e delle dimostrazioni che possano verificare la finalità del tetto ai contanti per la lotta all’evasione fiscale.

Come funziona il tetto contanti in Europa

Il limite ai pagamenti in contanti è stato imposto nel nostro paese per andare a contrastare l’evasione fiscale, e risultiamo essere uno dei 18 paesi in Europa ad averli imposto.

Tra queste troviamo la Francia, la Spagna e la Svezia dov’è il limite è attualmente fissato a 1000 €, mentre la nazione dove il limite risulta essere il più basso è la Grecia con 500 €.

Vi sono anche nazioni dove il tetto imposto risulta essere molto più alto, addirittura più alto di quello proposto dalla Lega, tra queste troviamo la Croazia con 15.000 € di tetto, Repubblica ceca e Malta con 10.000 €.

Allo stesso tempo ci sono però anche nove nazioni dove questo limite non è stato imposto, tra queste troviamo Germania, Lussemburgo, Irlanda e Olanda.

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