Tassazione TFR: Ecco come calcolare quanto ti spetta!

La parola TFR è l'acronimo di trattamento di fine rapporto, e sta ad indicare una particolare tipologia di indennità di liquidazione che viene corrisposta con le modalità previste dall'art. 2120 del codice civile. Continua a leggere l'articolo e scopri tutto sul TFR! Cos'è? Come funziona la tassazione separata? Come si calcola il TFR lordo? Come si calcola il TFR netto? Quando viene pagato il TFR? Quando viene pagato per i dipendenti pubblici? Quando si può richiedere l'anticipo del TFR? E tanto altro!

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Continuando a leggere questo breve articolo, avrai il modo di andare a conoscere e di andare a scoprire tutto quello che riguarda il trattamento di fine rapporto, anche detto in maniera abbreviata, TFR.

Nello specifico, andremo a dare, inizialmente, una breve definizione ed andremo a parlare, in particolare, di che cos'è il TFR e di come funziona la tassazione di questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Dopodiché, andremo a parlare di come si calcola, dapprima il TFR lordo, e, poi, arriveremo a calcolare il TFR netto.

Successivamente, andremo a parlare, invece, di cosa dispone l'art 2120 del codice civile, riguardo al TFR, ed andremo a vedere cosa bisogna fare per poter calcolare il TFR, andando anche ad approfondire, mediante l'utilizzo di un esempio numerico.

Poi, andremo a parlare di quando viene pagato il TFR ed andaremo a vedere, anche, la diversa metodologia di pagamento, per quanto riguarda i dipendenti pubblici, di questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Prima di terminare questa mini guida, invece, andremo a parlare della questione legata al fatto se si possa o meno andare a richiedere il TFR in busta paga.

Ed infine, per concludere questo breve articolo, andremo a parlare di tutto quello che riguarda l'anticipo del TFR, andando ad approfondire le tematiche che riguardano:

  • Quando si può richiedere questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro;
  • Se si possa o meno andare a richiedere l'anticipo del TFR senza possedere, però, una valida motivazione per questo.

Che cos'è il TFR?

Il primo passo che andremo ad effettuare in questa breve guida, sarà quello di andare a dare una breve definizione e di andare a parlare, in particolare, di che cos'è il TFR (trattamento di fine rapporto).

Nello specifico, la parola TFR è l'acronimo di trattamento di fine rapporto, e sta ad indicare una particolare tipologia di indennità di liquidazione, la quale viene disciplinata dall'art. 2120 del codice civile, il quale è stato modificato dalle Legge n. 297 del 25 maggio 1982.

Come funziona la tassazione del TFR?

Dopo aver dato una breve definizione e dopo aver parlato di che cos'è il TFR (trattamento di fine rapporto), passiamo adesso a vedere:

come funziona la tassazione di questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, il TFR prevede una particolare tipologia di tassazione agevolata e, dunque, non viene applicata l'aliquota IRPEF relativa all'ultimo anno, ma si calcola l'aliquota media relativa a tutti gli anni di stipendio percepiti, così come disciplinato dall'art. 17 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Come si calcola il TFR lordo?

Dopo aver parlato di come funziona la tassazione del TFR (trattamento di fine rapporto), passiamo adesso a vedere cosa bisogna fare per poter effettuare il calcolo del TFR lordo.

Nello specifico, per calcolare il TFR netto bisogna prima andare a calcolare il TFR lordo, ossia il trattamento di fine rapporto per il quale è prevista la tassazione separata, e poi bisogna andare a confrontare questi due elementi.

Per il calcolo del TFR lordo bisogna prendere in considerazione il reddito lordo dell'ultimo anno di stipendio percepito e dividerlo per 13,5.

Dopodiché, bisogna sottrarre la retribuzione soggetta ai contributi INPS (0,5%). Ed infine, bisogna sommarci il TFR rivalutato.

Come si calcola il TFR netto?

Dopo aver parlato di come si calcola il TFR (trattamento di fine rapporto) lordo, passiamo adesso a vedere cosa bisogna fare per poter effettuare il calcolo del TFR netto.

Nello specifico, il datore di lavoro dovrà procedere a calcolare il TFR netto, partendo dal TFR lordo di cui dispone. Ecco quali sono i passaggi che questi deve effettuare:

  • Trovare la base imponibile;
  • Trovare il reddito di riferimento;
  • Trovare l'aliquota IRPEF media;
  • Calcolare l'IRPEF.

Calcolo TFR: cosa dice l'art. 2120 del codice civile?

Dopo aver parlato, in maniera approfondita, di come si calcola sia il TFR lordo, che il TFR netto, passiamo adesso a vedere:

cosa dispone l'art 2120 del codice civile, riguardo a questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, l'art. 2120 del codice civile disciplina le modalità di calcolo del TFR netto, così come le abbiamo viste nei precedenti paragrafi.

Ecco un esempio di calcolo del TFR!

Dopo aver parlato di cosa sancisce l'art. 2120 del codice civile, per quanto riguarda il TFR (trattamento di fine rapporto), passiamo adesso ad approfondire questa specifica tematica, andando a mostrare:

un esempio numerico del calcolo di questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, ecco un esempio su come si calcola il TFR:

  • Per prima cosa, bisogna moltiplicare il TFR lordo per 12 e dividerlo per gli anni di servizio (25.000€ x 12 / 40 = 7.500€);
  • Ora bisogna calcolare l'IRPEF, andando a moltiplicare il TFR netto ottenuto per l'aliquota IRPEF media (7.500€ x 25% = 1.875€);
  • Per trovare, invece, il TFR netto occorrerà andare a sottrarre l'IRPEF ottenuto al TFR lordo (25.000€ - 1.875€ = 23.125€);
  • Ed infine, per trovare la tassazione separata da applicare al nostro TFR, bisogna andare a dividere l'IRPEF per il TFR lordo e moltiplicare per 100 (1.875€ / 25.000€ x 100 = 7,50%).

Quando viene pagato il TFR?

Dopo aver parlato di come si calcola il TFR (trattamento di fine rapporto), andando ad approfondire questa tematica, mediante l'utilizzo di un esempio numerico, passiamo adesso a vedere:

quando viene pagata questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, il datore di lavoro è tenuto al versamento del TFR in due tranche:

  • Entro il 16 dicembre, con un acconto pari al 90%, attraverso il modello F24 e inserendo al suo interno il codice tributo 1712;
  • Entro il 16 febbraio relativo all'anno successivo, per il restante 10%, sempre attraverso il modello F24, ma inserendo il codice tributo 1713.

Quando viene pagato il TFR per i dipendenti pubblici?

Dopo aver parlato di quando viene pagato il TFR (trattamento di fine rapporto), in linea generale, passiamo adesso a vedere:

quando viene pagata, per quanto riguarda i dipendenti pubblici, questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, le regole per l'erogazione del TFR ai dipendenti pubblici sono diverse, e variano in base alla motivazione che ha portato alla fine del rapporto lavorativo.

La modalità di erogazione del TFR per i dipendenti pubblici è del tutto automatica e segue le seguenti scadenze:

  • Entro 105 giorni, se il rapporto di lavoro cessa morte o inabilità;
  • Entro 1 anno, se il rapporto di lavoro cessa per termine del contratto a tempo determinato, per raggiungimento del limite anagrafico o per pensionamento;
  • Entro 2 anni, se il rapporto di lavoro cessa per licenziamento, per dimissioni volontarie o per altre motivazioni.

Si può richiedere il TFR in busta paga?

Dopo aver parlato, in maniera approfondita, di quando viene pagato il TFR (trattamento di fine rapporto), in generale, e di quando viene pagato per i dipendenti pubblici, passiamo adesso a vedere:

la questione legata al fatto se si possa o meno andare a richiedere in busta paga questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, attraverso il messaggio dell'INPS n. 2791 del 2018, l'ente previdenziale in questione ha previsto, a partire da luglio del 2018, l'impossibilità da quel momento di richiedere il TFR in busta paga.

Anticipo del TFR

Dopo aver parlato della questione legata al fatto se si possa o meno andare a richiedere il TFR (trattamento di fine rapporto) in busta paga, passiamo adesso a vedere:

tutto quello che riguarda l'anticipo di questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, l'art. 2120 del codice civile disciplina anche l'anticipo del TFR, prevedendo che un lavoratore che abbia almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, gli possa richiedere un anticipo del TFR fino al 70% del suo valore.

Quando si può richiedere l'anticipo del TFR?

Prima di terminare questo breve articolo e dopo aver parlato, in linea generale, dell'anticipo del TFR (trattamento di fine rapporto), passiamo adesso a vedere:

quando si può richiedere l'anticipo di questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro.

Nello specifico, l'anticipo del TFR si può richiedere per:

  • Spese sanitarie che servono a coprire le terapie e gli interventi riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche;
  • Acquisto della prima casa per sé o per i propri figli, per uso abitativo, con atto del notaio.

Si può richiedere l'anticipo del TFR senza una motivazione?

Ed infine, prima di concludere questa mini guida, dopo aver parlato di quando si può richiedere l'anticipo del TFR (trattamento di fine rapporto), passiamo adesso a vedere:

se si possa o meno andare a richiedere l'anticipo di questa particolare modalità di liquidazione di una porzione della retribuzione percepita, in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro, senza possedere, però, una valida motivazione per questo.

Nello specifico, la legge prevedere che possa essere erogato l'anticipo del TFR anche senza una valida motivazione, nella misura, però, pari al 30%.