Tregua fiscale: arriva la nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate

La Legge di Bilancio 2023 ha proposto una tregua fiscale: la nuova circolare dell'Agenzia delle Entrate ne specifica il funzionamento.

La Legge di Bilancio 2023 ha istituito una tregua fiscale specifica, che coinvolge alcune cartelle esattoriali, e permette diversi vantaggi nel saldo dei debiti dei cittadini verso il fisco.

Con l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate vengono comunicate le modalità di funzionamento di questa tregua fiscale, con specifiche informazioni sulle cartelle coinvolte, e su tutte le misure di agevolazione previste.

Ricordiamo che la misura principale prevede lo stralcio dei debiti sotto i 1.000 euro, tuttavia non è garantita a tutti, perché viene applicata dai singoli Comuni o enti in modo parziale e volontario. Vediamo brevemente i punti toccati dalla nuova circolare.

Circolare dell’Agenzia delle Entrate: le misure di tregua fiscale

La nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate tocca tutte le misure previste dalla manovra in merito alla tregua fiscale. Si tratta di possibilità concrete per i cittadini di risparmiare sui debiti cumulati verso il fisco, ma anche per le imprese.

Le misure vengono intraprese principalmente per contrastare la crisi economica sopraggiunta negli ultimi anni, per cui molte aziende si sono trovate in difficoltà con il pagamento delle tasse, a causa dei rincari di energia e gas.

Le misure comprendono metodi per regolarizzare imposte sui redditi, Iva e Irap, per debiti cumulati fino al 31 ottobre 2022. Viene inoltre previsto un ravvedimento operoso speciale, per le dichiarazioni dei redditi del 2021 e precedenti.

Tra le misure specificate dalla nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate, rientrano anche quelle di definizione agevolata, che permettono a chi ha contratto un debito di pagare a rate, in modo specifico in base alla situazione.

Per ciò che riguarda la misura più attesa, ovvero la cancellazione dei debiti di importo inferiore a 1.000 euro, la circolare contiene anche tutte le indicazioni sul suo funzionamento.

Ricordiamo che a seguito delle recenti decisioni, ne sono coinvolte le cartelle di debito cumulate dal 2000 al 2015, di piccolo importo, purché l’ente o l’amministrazione coinvolta non abbiano optato per la sospensione della tregua fiscale.

In questo caso, alcuni comuni italiani hanno deciso di non applicare la misura di tregua fiscale, comunicando questa scelta entro la fine del mese di gennaio 2023.

La nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate tratta anche la questione delle controversie tributarie, che si trovano ad essere pendenti.

Tregua fiscale: ravvedimento e regolarizzazione

Sul ravvedimento operoso speciale introdotto dalla manovra, la circolare spiega che si applica alle violazioni delle dichiarazioni dei redditi dei periodi di imposta relativi al 2021 e agli anni precedenti.

Si tratta in sostanza di un modo semplificato per regolarizzare la propria posizione verso il fisco in caso di errori nelle dichiarazioni dei redditi, pagando entro il 31 marzo 2023 un diciottesimo delle sanzioni previste, con le tasse dovute e gli interessi.

Per poter applicare il ravvedimento operoso speciale tuttavia è importante che le somme non siano già state al centro di atti di recupero, accertamento e contestazione. Ricordiamo che generalmente il ravvedimento operoso permette a chi ha contratto un debito di saldarlo in modo spontaneo.

Per ciò che riguarda invece la regolarizzazione di violazioni formali, ovvero che non incidono sul versamento delle tasse, il cittadino può risolvere la situazione con il versamento di 200 euro per ogni anno a cui si riferiscono le violazioni.

Tutte queste misure, previste dalla Legge di Bilancio 2023 e volute dall’attuale governo, contribuiscono a riportare al fisco le somme per cui i cittadini hanno ancora un debito, e agevolano gli stessi nel pagamento.

Per lo stesso scopo vengono introdotte misure agevolative per il pagamento delle somme a rate. Al centro di questa misura vi sono le somme non versate per tempo, anche con precedente rateizzazione, scadute al 1 gennaio 2023.

I cittadini quindi potranno accedere a diversi sistemi per provvedere in modo agevolato a pagare i debiti verso il fisco: si può trattare di tasse non versate, IMU, multe stradali, bollo auto non pagato.

Tregua fiscale e controversie tributarie con l’Agenzia delle Entrate

La circolare dell’Agenzia delle Entrate fornisce anche alcune indicazioni su come procedere nel caso di controversie tributarie. Questo intervento riguarda tutte le controversie precedenti al 1 gennaio 2023, secondo qualsiasi grado di giudizio, inclusa la Cassazione.

Per accedere alla definizione agevolata e risolvere le controversie, è possibile presentare una richiesta specifica all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno 2023, pagando tutto l’importo dovuto per ogni controversia.

La possibilità di pagare a rate viene garantita anche in questo caso, con precise scadenze da rispettare, e rate trimestrali, con un massimo di 20 pagamenti dilazionati.

Se tuttavia le somme sono inferiori a 1.000 euro, in molti casi scatta lo stralcio automatico: questo vuol dire che i debiti di questo importo vengono completamente cancellati, o, nel caso di debiti di tipo contributivo, ne vengono eliminate le sanzioni e gli interessi.

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