Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 28 marzo si è concentrato sugli aiuti a famiglie e imprese per le spese di luce e gas. Alcuni provvedimenti arrivano però anche per il fisco.
In materia di tregua fiscale sono state inserite proroghe ad alcune scadenze per la regolarizzazione e la chiusura dei debiti nei confronti del fisco. Ecco quali pagamenti sono stati slittati a settembre e ottobre.
Proroga a settembre per il ravvedimento speciale
La Legge di Bilancio 2023 aveva introdotto il ravvedimento speciale con il quale è possibile sanare eventuali irregolarità fiscali effettuando l’adempimento omesso, pagando l’imposta, gli interessi e le sanzioni. Il vantaggio dato da questa misura è il taglio sulle sanzioni previste.
Per quanto riguarda il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021 e nei periodi precedenti, il Decreto Bollette approvato il 28 marzo 2023 proroga la scadenza della prima rata del ravvedimento speciale al 30 settembre 2023, invece che al 31 marzo. La seconda e la terza rata sono quindi rispettivamente slittate a 31 ottobre e 30 novembre.
Il mese di settembre interessa anche la definizione delle liti tributarie pendenti. Al 30 settembre infatti è fissato il termine per la domanda di definizione agevolata. Prima del decreto la scadenza era prevista per il 30 giugno.
Ulteriore slittamento interessa gli adempienti formali. Si tratta di cittadini che non hanno compiuto irregolarità sostanziali, ad esempio imposte non assolte, ma solo irregolarità formali, come dichiarazioni incomplete o tenuta irregolare di scritture contabili che potenzialmente ostacolano l'attività di controllo, anche se non rappresentano inadempienze in termini di imposte dovute.
Le irregolarità e le infrazioni formali commesse fino al 31 ottobre 2022 devono essere regolarizzate con la prima rata da versare entro il 31 ottobre 2023, e non più allo scadere del mese di marzo.
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